Un uomo normale
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, torna a casa sua, nella sua Palermo, con riservatezza e assoluta normalità
Foto di Mike Palazzotto
Un uomo normale. Anzi no, normalissimo. Per ragioni di lavoro vive a Roma, ma la sua famiglia e i suoi affetti tutti stanno a Palermo. Casa sua è a Palermo, e quindi, quando può, prende un aereo di linea e scende giù, a casa sua. Poi riparte. Normale. Anzi no, normalissimo.
Stiamo parlando di Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica italiana, divenuto un vero e proprio emblema della normalità e che, speriamo, ciò diventi un esempio seguito e non una straordinarietà appartenente ad un singolo individuo.
Questo fine settimana il presidente Mattarella è tornato di nuovo a Palermo (è la terza visita privata del Capo dello Stato a Palermo dal giorno della sua elezione). Da Roma ha preso un aereo di linea ed è atterratto all’aeroporto Falcone-Borsellino. La sua è stata una normale domenica casalinga: è andato alla messa delle 9:00 nella Chiesa San Michele Arcangelo - la parrocchia di famiglia - poi è tornato nella sua abitazione nella centralissima via Libertà. In serata il Capo dello Stato ha lasciato Palermo per fare ritorno a Roma, a bordo di un volo di linea Alitalia.
E’ francamente strano scrivere della normalità di un politico, e nel caso specifico, dell’assoluta normalità addirittura della più alta carica dello Stato. Un fatto strano che allo scrivente pone alcuni dubbi, del tipo: ma non è che sottolineando la normalità di Mattarella questa possa, per qualche motivo mediatico-socologico, tramutarsi in qualcos’altro? Che ne so, una spettacolarizzazione che rischia di svuotare l’essenza primigenia della normalità?
Rimanendo con i suoi dubbi, lo scrivente annota che la "straordinaria" normalità di Sergio Mattarella colpisce veramente tutti. "Non mi sono neppure accorto che c'era il Presidente della Repubblica in chiesa mentre celebravo la messa. Me l'hanno detto alla fine i parrocchiani. Che bella sorpresa". Sono queste le parole di don Francesco Cultrera, il gesuita 86enne che ieri mattina ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa San Michele Arcangelo di Palermo.
Il Presidente è arrivato a messa già iniziata, poco dopo le nove del mattina, e si è seduto in terzultima fila, defilato. Moltissimi parrocchiani non hanno notato neppure la sua presenza. Come l'anziano gesuita che ha celebrato la messa. "Ho notato una folta chioma bianca mentre i miei concelebranti davano la comunione - ha spiegato don Francesco all'Adnkronos - Ma io non ho notato la sua presenza. Che bello, ho celebrato la messa in presenza del Capo dello Stato. Una grande emozione, anche se per me i parrocchiani sono tutti uguali".
Sorpreso anche don Alerio Montalbano, parroco della Chiesa San Michele Arcangelo. "Ero dentro la sacrestia - ha detto - e mi stavo preparando per la messa delle 10.30. Non avrei mai creduto che venisse questa mattina il Capo dello Stato. E' vero, questa è la sua parrocchia, ma da quando è stato eletto Presidente non era più venuto. E questa mattina ci ha fatto questa sopresa". Ed ha aggiunto: "D'altro canto è sempre stato un uomo molto riservato, anche quando era giudice della Corte costituzionale, veniva e si sedeva tra le ultime file. Ci ha abituati così. E oggi ci ha spiazzati tutti con la sua presenza discreta, come sempre. Vuole fare passare un messaggio di riservatezza. Ripristiniamo il valore del silenzio".