Una boccata d'ossigeno lunga quattro mesi per gli inquilini sotto sfratto. Con l'Art. 7 differimento fino a ottobre
Ultima proroga (sarebbe la 37esima) per tutti gli affittuari sotto sfratto d'Italia
Nessuna agitazione (si fa per dire), almeno per questa estate, per quell'inquilino che sulla testa si vede penzolare una temibile spada di Damocle che si chiama sfratto. Infatti da quanto previsto dall'art.7 al decreto legge sull'emergenza sfratti, esaminato sabato scorso dal Consiglio dei ministri, basterà richiedere, ''anche solo verbalmente'', il differimento dell'esecuzione all'ufficiale giudiziario per poterlo ottenere.
Il nuovo articolo prevede il differimento delle esecuzioni di sfratto, in via transitoria, al 31 ottobre. Quattro mesi di respiro per le 26.000 famiglie sotto sfratto. Non un'ulteriore proroga però (sarebbe la 37esima) del blocco degli sfratti, ma un differimento di quattro mesi, ha sottolineato il viceministro alle Infrastrutture Ugo Martinat, ''necessario per la stipula dei nuovi contratti agevolati'' previsti dal decreto.
Il testo dell'art. 7 così recita: ''Al fine di favorire la sottoscrizione delle tipologie contrattuali previste dal decreto legge, il termine di esecuzione delle procedure di rilascio per finita locazione è differito in via transitoria al 31 ottobre 2004 su richiesta anche verbale del conduttore, formulata all'ufficiale giudiziario procedente''.
Inoltre il ministero delle Infrastrutture sta mettendo a punto iniziative per facilitare il più possibile l'accesso alle informazioni da parte degli sfrattati e ottenere cosi' le condizioni agevolate previste.
''Il Governo – ha spiega il ministro Martinat - ha una duplice esigenza: da un lato occorre rispettare la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di un'eventuale ulteriore proroga, dall'altro occorre dare agli sfrattati il tempo di stipulare i nuovi contratti agevolati previsti dal decreto legge che stiamo predisponendo. Di qui la necessità di un differimento in via transitoria del termine per l'esecuzione delle procedure di rilascio al prossimo autunno''.
Il decreto legge renderebbe stipulabili 5 tipologie di contratto particolarmente favorevoli sia per lo sfrattato sia per il proprietario dell'alloggio. Il beneficio contrattuale per l'inquilino disagiato consisterebbe in un 'buono casa' che va da un minimo di 4mila ad un massimo di 5mila Euro (in funzione della dimensione demografica del Comune). Tale contributo andrebbe a integrare il canone che lo sfrattato è già in grado di corrispondere. Per il proprietario, spiega ancora il viceministro, le tipologie prevedono sia procedure contrattuali più flessibili sia incentivi fiscali proporzionati alla lunghezza del contratto, in modo da dare quanto più possibile stabilità all'inquilino disagiato.
''La sospensione di tre mesi dell'esecuzione degli sfratti decisa dal Governo, seppur insufficiente, è un primo risultato''. Questo il commento di Luigi Pallotta, segretario generale del S.U.N.I.A. (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), il maggiore tra i sindacati degli inquilini. ''Era palesemente ridicolo - afferma Pallotta in una nota - pensare di introdurre un provvedimento per agevolare l'affitto da parte delle famiglie sfrattate senza di fatto dare la possibilità di cercare un'abitazione alternativa con i fondi messi a disposizione''. ''E' altrettanto ridicolo differire le esecuzioni al 30 ottobre prossimo visti i tempi necessari per ripartire finanziamenti, fare in modo che i Comuni attivino le procedure, costruire il meccanismo ipotizzato dal Governo. Il S.U.N.I.A. - conclude il segretario - si batterà per conquistare vere misure strutturali e un periodo di sospensione delle esecuzioni che garantisca il diritto alla casa delle famiglie più deboli''.