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Una brutta storia

E' stato arrestato il cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti. Contro di lui accuse pesantissime

07 maggio 2008

In contesti problematici come quelli che senz'altro si trovano e vivono in città come Palermo, aggrapparsi a figure di rilievo, sicuramente positive è una maniera per tenere viva la speranza ed un punto dal quale comunque poter sempre ripartire. Per esempio, riconoscendo la complessa problematicità del settore sanitario siciliano, per i palermitani pensare che uno dei primari dell'ospedale più importante del capoluogo, l'Ospedale Civico, sia un medico di fama internazionale è un punto dove appigliarsi, come dire, è vero la nostra sanità va male però abbiamo in forza cardiochirurghi come Carlo Marcelletti, una persona in grado, con la propria capacità professionale, ingegno e coraggio, di sfidare le peggiori malattie, migliori alleati della morte. Come dire: meno male che c'è lui.
Ecco, quando una persona come Carlo Marcelletti viene arrestata perché accusata di reati pesantissimi, la speranza di tutti vacilla pericolosamente e dalle mani scivola via quell'appiglio necessario a dare una spinta avanti...
 

Ieri è stato posto agli arresti domiciliari Carlo Marcelletti, direttore della Divisione di Cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo. Le accuse nei suoi confronti sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e concussione. Inoltre, il cardiochirurgo pediatrico è anche indagato dalla Procura di Palermo per il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Quest'ultima accusa (articolo 600 ter del codice penale) si baserebbe sul ritrovamento nella memoria del cellulare del professionista di 5-6 mms. I videomessaggi raffigurano seni e sedere che, secondo la Procura, apparterebbero a una minorenne della quale non si vede però il volto. Gli investigatori, nelle 16 pagine dell'ordinanza cautelare, identificano la ragazzina sulla base del numero del cellulare dal quale sono stati inviati i messaggi che risulta intestato alla madre della minore.

Il provvedimento di arresto è stato adottato nell'ambito di un'indagine, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Palermo, partita nel 2007 in seguito a una denuncia contro ignoti per minacce presentata da un familiare di un appaltatore dell'ospedale, indagine che riguarda anche le forniture sanitarie all'Ospedale Civico di Palermo.
Il gip di Palermo, che ha accolto la richiesta della procura delle repubblica di Palermo, ha ritenuto sussistenti a carico di Marcelletti due episodi di concussione, cinque di truffa aggravata al servizio sanitario nazionale e otto di peculato ai danni dell'ospedale Civico.
Secondo gli inquirenti, Marcelletti si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'Associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, in cambio di una "corsia preferenziale" idonea ad assicurare ai degenti e al genitore-accompagnatore una sistemazione migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario. In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati sottratti all'azienda sanitaria pubblica ricavi economici che le sarebbero spettati sulla base del regime di cura intramoenia, con condotte fraudolente: da qui l'accusa di truffa aggravata.
Secondo le Fiamme Gialle, poi, la destinazione delle somme a un'associazione solidaristica sarebbe stata solo apparente. Dalle indagini sarebbe emersa una gestione illecita dell'ente da parte di Marcelletti. Infatti, buona parte dei fondi dell'Associazione Abc sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell'ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal cardiochirurgo insieme a persone estranee all'associazione.
Marcelletti si sarebbe appropriato di somme incassate nell'ambito delle attività di visita specialistica che egli svolge all'interno dell'Arnas Civico, che avrebbero dovuto essere riversate nelle casse dell'ente pubblico, fatti salvi i successivi conguagli degli onorari spettanti al medico.

"Quella a carico del cardiochirurgo Carlo Marcelletti è una indagine condotta dalla mobile di Palermo con il massimo rigore e riserbo e non riguarda le capacità professionali del medico". Così il questore di Palermo, Giuseppe Caruso, ha commentato l'inchiesta che ha portato all'emissione del provvedimento di arresti domiciliari per Carlo Marcelletti. L'inchiesta è coordinata dal Pm di Palermo Fabrizio Vanorio.

La reazione dell'Azienda Azienda ospedaliera Civico e i provvedimenti adottati dall'Ordine dei Medici.
"Qualora le accuse gravi e pesanti nei confronti del cardichirurgo Carlo Marcelletti dovessero essere confermate, l'Azienda ospedaliera Civico si costituirà parte civile per tutelare la propria posizione". E' questa la posizione esternata dal direttore generale dell'Arnas Civico di Palermo, Francesco Licata di Baucina, in relazione con la vicenda che ha investito Carlo Marcelletti e di conseguenza l'Ospedale. "L'Azienda Civico - ha aggiunto Licata di Baucina - ha sempre collaborato con la magistratura quando si sono svolte indagini che hanno coinvolto i propri dipendenti".

Intanto l'Ordine dei Medici di Roma, dove Carlo Marcelletti è iscritto, ha già aperto una procedura per la sospensione del medico. L'Ordine di Roma ha dato mandato al suo legale di accertare i procedimenti nei confronti del medico. La misura restrittiva della libertà a Marcelletti, se confermata dalla magistratura all'ordine dei Medici, comporterà la sospensione automatica del chirurgo dalla categoria, così come previsto dalla legge professionale.
A confermare la procedura è stato il presidente nazionale dell'ordine dei Medici Fnomceo, Amedeo Bianco. L'atto è automatico e scatterà appena la magistratura comunicherà ufficialmente gli atti. In ogni caso sarà l'ordine dei medici di Roma, al quale Marcelletti è iscritto, a decidere sulla sospensione.
"Ho già verificato - ha spiegato Toti Amato, presidente dell'Ordine dei medici di Palermo e della Sicilia - che il collega risulta iscritto all'Ordine di Roma. In caso di detenzione la procedura di sospensione è automatica, ma poi bisognerà attendere l'esito del procedimento giudiziario". Amato non si è sottratto a un commento sulla vicenda: "Marcelletti è certamente un personaggio comodo per alcuni e scomodo per altri, come dimostrano le reazioni di segno opposto da parte di numerosi colleghi: c'è chi lo difende e chi grida allo scandalo, magari approfittando di questa vicenda per togliersi qualche sassolino dalla scarpa". Il presidente siciliano dell'Ordine dei medici ha tuttavia sottolineato un dato: "Sono rimasto stupito dalle telefonate che ho ricevuto da parte di numerosi genitori di piccoli pazienti di Marcelletti che dicono di non volere credere a queste accuse"

In difesa di Mecelletti - "Il dottor Marcelletti ha ricevuto mms con immagini di un nudo femminile. Non si vede il volto della persona fotografata e non si può assolutamente dedurre che si tratti di una minorenne. E comunque da parte del nostro cliente non c'è stata alcuna trasmissione dell'immagine". Così l'avvocato Roberto Tricoli, che insieme agli avvocati Carmelo Piazza e Massimiliano Miceli, difende il cardiochirurgo arrestato per truffa, peculato, concussione e detenzione di materiale pedopornografico, ha commentato la contestazione relativa, appunto al reato di pedopornografia. Secondo i magistrati i 5 mms trovati sul cellulare del professionista e raffiguranti parti anatomiche nude raffigurerebbero una minorenne. "Il professor Marcelletti nei prossimi giorni chiarirà all'autorità giudiziaria ogni aspetto della vicenda confidando, come sempre, nella serena valutazione del giudice", hanno detto gli avvocati. "Per quanto attiene ai reati ipotizzati contro la pubblica amministrazione - hanno aggiunto i legali - dall'ordinanza custodiale sembra emergere che si tratti di atti di gestione, di modesto valore, riferibili all'unità ospedaliera diretta dal prof. Marcelletti. Peraltro, i medesimi si prestano a divergenze interpretative sul piano amministrativo e allo stato non risulta alcuna doglianza o contestazione da parte dell'azienda ospedaliera interessata".

"Apprendiamo con sgomento e amarezza che il professore Carlo Marcelletti è costretto agli arresti domiciliari. Ci auguriamo che la giustizia faccia rapidamente chiarezza sulla vicenda, che si impegni a salvaguardare da atti di sciacallaggio, di cui abbiamo già avuto riscontro, un uomo che ha meritato sempre tutto il nostro rispetto". E' quanto si legge in una lettera aperta di solidarietà del personale medico, infermieristico e tecnico dell'Unità ospedaliera di Cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo, diretta da Marcelletti. "Nel rispetto delle decisioni prese dagli organi competenti - si legge ancora - sentiamo forte la necessità di esprimere la nostra solidarietà umana a una persona di cui conosciamo l'impegno professionale, l'onestà, il senso del dovere".

Il Prof. Carlo Marcelletti sarà interrogato domani dal gip di Palermo Pasqua Seminara. L'interrogatorio di garanzia si svolgerà nel palazzo di giustizia di Palermo alla presenza dei pm che hanno coordinato l'indagine, condotta da polizia e finanza, Caterina Malagoli e Fabrizio Vanorio.

- CHI E' CARLO MARCELLETTI (La Stampa.it)

- "Il chirurgo dei bimbi tra Fidel e le televisioni" di Attilio Bolzoni

- «E' la trappola di un collega» di Felice Cavallaro

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07 maggio 2008
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