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Una didattica di genere per incidere sull'occupazione femminile in Sicilia

Arcidonna a Palermo per aiutare le insegnanti ad eliminare gli stereotipi nelle scelte formative

30 ottobre 2008

A conferma di quanto sia necessario rafforzare nel sistema educativo italiano interventi in grado di combattere pregiudizi e stereotipi sessisti, nelle quattro università siciliane ancora oggi le donne, nonostante siano la maggioranza degli iscritti (96.828 contro 64.611), continuano a scegliere "percorsi formativi deboli".
Tra le giovani iscritte a università siciliane, infatti, solo il 36,1 per cento ha scelto un indirizzo scientifico, quelli, per intenderci, a più alto valore aggiunto in termini di carriera e che permettono di ottenere in minor tempo e più facilmente un'occupazione. Tra i maschi, invece, il trend è esattamente opposto: sono, infatti, il 64,7 per cento degli universitari a scegliere facoltà scientifiche. Nella facoltà di Ingegneria, ad esempio, le donne rappresentano meno del 20 per cento degli iscritti.

Dati, elaborati dall'Osservatorio di genere di Arcidonna, che sono alla base del cd rom "Strumenti per la programmazione didattica di genere", prodotto da Self e presentato ieri all'Istituto Pio La Torre di Palermo nel corso del convegno "La Programmazione Didattica di Genere: Esperienze e Strumenti", al quale hanno partecipato circa 100 insegnanti provenienti da tutta la Sicilia.

"Il cd rom - ha spiegato la professoressa Maria Antonietta Selvaggio, di Self - è indirizzato agli insegnanti e illustra metodi e strumenti innovativi per sedimentare l'ottica di genere nel campo della formazione e dell'istruzione. L'intento è quello di rendere il gender mainstreaming effettivamente praticabile nelle scuole, per incidere sulla disoccupazione femminile, in particolare nelle regioni meridionali, attraverso l'eliminazione della segregazione professionale e  formativa".
Il cd rom è quindi rivolto agli insegnanti e si presenta come un repertorio di voci e di contenuti di agile consultazione. Ci sono delle "tracce di lavoro" suddivise per temi, che vanno dalla letteratura delle donne come recupero e difesa della memoria alle questioni più attuali come la conciliazione tra lavoro e famiglia, passando dalla storia, dall'economia, dalla filosiofia e dai nuovi media affrontati attraverso un'ottica di genere. Ci sono poi le "guide", che  prevedono l'esposizione di un percorso didattico attraverso la storia del femminismo italiano, il ruolo delle donne nella storia dell'istruzione e della lotta alla criminalità organizzata e i testi di autrici moderne e contemporanee.

"Questo lavoro - ha poi spiegato Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna - si inserisce in un percorso di lotta agli stereotipi di genere che abbiamo intrapreso da tempo dentro le scuole e le imprese. Vogliamo incidere su quella arretratezza culturale che costituisce uno dei maggiori ostacoli in Italia verso una reale affermazione delle pari opportunità, nel lavoro come nelle istituzioni e più in generale nella società".
L'iniziativa rientra nell'ambito del Progetto europeo Equal "Laboratorio di Pari Opportunità: pratiche per il superamento degli stereotipi" promosso da Arcidonna.

INFO
-
www.arcidonna.it

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30 ottobre 2008
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