Una difficile ''Unione''. Mentre la Finanziaria continua a creare rotture all'interno della maggioranza...
Le tante novità in arrivo con la nuova Finanziaria mettono in evidenza i problemi che continuano ad esserci all'interno della maggioranza di governo.
La manovra Finanziaria per il 2007 è in dirittura d'arrivo. Una delle ultime bozze, nella quale rimangono in bianco ancora i soli due capitoli riservati al fisco e alla sanità, riporta le misure in 40 titoli, alcuni dei quali rendono l'Unione sempre più difficile, e in particolar modo quello che tratta i ventilati tagli alla Pubblica Istruzione.
Ma vediamo alcuni punti più nello specifico...
L'INPS va in ''pensione'' - Ebbene, dopo tanti e tanti anni l'Istituto nazionale di previdenza sociale va in ''pensione'' e al suo posto arriva l'Inpu, l'Istituto per il trattamento di previdenza unificata dei lavoratori pubblici e privati. Secondo quanto stabilisce una norma della finanziaria, non solo l'Inps ma anche altri enti saranno soppressi: l'Inpdap, l'Ipost, l'Enpals e l'Ipsema. In particolare, a guidare da principio il nuovo organismo sarà il Commissario Straordinario che entro il prossimo 28 febbraio dovrà predisporre lo statuto del nuovo istituto. Dal 2008, verranno quindi nominati gli organi e cioè il Presidente, il Cda e il Collegio dei sindaci. Entro il 30 giugno 2007, il Commissario straordinario dovrà predisporre un piano strategico-operativo da avviare poi entro il 30 settembre successivo.
Il taglio degli ''Uffici'' - Per ridurre le spese dei ministeri si procederà alla ''riorganizzazione degli uffici di livello dirigenziale generale e non generale procedendo alla riduzione in misura non inferiore al 10% di quelli di livello dirigenziale generale ed alla eliminazione delle duplicazioni organizzative esistenti''. Si procederà inoltre alla ''gestione unitaria del personale e dei servizi comuni''; alla ''rideterminazione delle strutture periferiche dei ministeri'' prevedendo la loro riduzione e alla riduzione degli ''organismi di analisi, consulenza e studio di elevata specializzazione istituiti presso i ministeri''.
Giro di vite sulle assunzioni nella pubblica amministrazione - Per il 2007, il fondo viene ridotto a 25 milioni di euro e una quota di esso pari al 20% verrà destinato alla stabilizzazione del personale in servizio con contratto a tempo determinato da almeno tre anni (ed assunto per concorso). Le amministrazioni pubbliche non potranno più instaurare nuovi rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, né assumere a tempo determinato se non nei casi e nelle modalità previste dai contratti collettivi: lo stabilisce una norma della finanziaria che porta però buone notizie ai dipendenti 'precari'. Chi è infatti stato assunto per selezione pubblica a tempo determinato, e che lavora da oltre tre anni (anche se non continuativi), vedrà il suo contratto trasformato a tempo indeterminato. Sarà invece più difficile entrare nel settore pubblico: nei prossimi tre anni, anche per le assunzioni a tempo determinato, si provvederà solo tramite concorso pubblico che dovrà però interessare esclusivamente coloro che hanno svolto negli ultimi cinque anni una collaborazione presso l'amministrazione che li assume. Novità anche per gli stipendi: anche allo scopo di razionalizzare la spesa, dal prossimo anno saranno tutti pagati on-line.
Riduzione delle spese - La spesa delle pubbliche amministrazioni verrà ridotta del 6%, in particolare per le quote relative ai consumi intermedi. Non solo, ma il dipendente 'virtuoso' che abbia contribuito ''direttamente'' al conseguimento di tali obiettivi di efficienza e razionalizzazione della spesa sarà premiato: è prevista infatti un'«incentivazione» e per questa voce il Ministro competente potrà aggiungere ''alle dotazioni delle unità previsionali di parte corrente del proprio stato di previsione, da destinare a consuntivo, una quota non superiore al 30%''.
Le ''missioni all'estero'' - La spesa per le missioni all'estero, comprese quelle di rappresentanza, viene ridotta del 20%. Lo stabilisce una norma della finanziaria che vieta anche assegni ad personam per il personale all'estero. Gli stipendi inoltre non potranno essere più alti dell'indennità di servizio all'estero e dell'assegno di sede. Non solo, ma ''le retribuzioni fondamentali ed accessorie in godimento sono automaticamente ridotte senza dar luogo a riconoscimenti di assegni ad personam''.
E per finire la presunta voce che ha fatto insorgere diversi partiti della maggioranza nonché le parti sociali...
I tagli al personale della scuola - A decorrere dal prossimo anno, si era detto, il rapporto alunni/docente verrebbe incrementato nella misura dello 0,25 fino a raggiungere il rapporto di 11,5 alunni per ogni docente nell'anno 2012/2013. Non solo, ma verrebbe soppresso l'organico funzionale relativo alla scuola dell'infanzia e alla scuola primaria (ossia le elementari) ad esempio per il tempo pieno. La novità è che non verranno concesse deroghe nemmeno per assumere insegnanti di sostegno in caso di alunni con handicap particolarmente gravi.
L'insurrezione è però durata solo alcune ore, ma sono state probabilmente alcune tra le ore più difficili vissute dalla maggioranza in questi primi mesi di legislatura.
Alla fine l'allarme scuola sembra essere (provvisoriamente) rientrato con la precisazione del ministero del Tesoro: il testo al centro delle proteste è ''superato e inattendibile'', tanto che alla fine Romano Prodi può spiegare che sulla Finanziaria ''non ci sono difficoltà insormontabili'' e che per quanto riguarda in particolare la scuola ''è mio dovere, di fronte ai problemi che fanno emergere diversità di posizioni, prendere in riesame il capitolo''. ''Vediamo cosa si può fare per vedere di riarmonizzare anche questo capitolo'', ha aggiunto. Poi a cena, per cercare di ricucire lo strappo anche con i sindacati il premier ha incontrato i leader di Cgil, Cisl e Uil insieme al ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa.
Difficilmente però il feroce tiro incrociato partito ieri pomeriggio dall'interno dello stesso governo, dai partiti dell'Unione e in maniera compatta dai sindacati, resterà senza conseguenze.
Il primo a mettere in guardia il Tesoro dai rischi a cui andrebbe in contro in caso di tagli alla scuola è stato lo stesso ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni quando ancora si riteneva che la bozza diffusa dalle agenzie corrispondesse in tutto e per tutto alle intenzioni di Padoa Schioppa. ''Una Finanziaria seria - aveva avvisato Fioroni - prevede che si scrivano norme sulla scuola avendo conoscenza e consapevolezza del mondo della scuola, altrimenti si rischia di non sistemare i conti e di pregiudicare il sistema educativo italiano. Sto lavorando perché si rispettino gli impegni che ci siamo assunti in campagna elettorale, senza sottrarci alle nostre responsabilità per contribuire al risanamento dei conti pubblici''.
Ad insorgere contro i colpi di scure all'istruzione anche diverse componenti del centrosinistra. ''Se rispondessero a verità le notizie sui tagli alla scuola diciamo che sarebbero francamente insostenibili'', aveva osservato il segretario di Rifondazione Franco Giordano, sottolineando come ''l'Unione, anche sulla base del suo programma, dovrebbe muoversi esattamente in modo contrario''. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Verdi, Comunisti italiani e Italia dei valori.
Altrettanto duro era stato il segretario della Cgil Scuola Enrico Panini, parlando di un vero ''esempio di macelleria sociale''. ''Nel testo della Finanziaria - proseguiva - è previsto l'innalzamento del numero di alunni per classe, un rapporto insegnanti di sostegno-allievi disabili che passa da 1-138 a 1-168, interventi per bloccare gli scatti di anzianità e la non immissione in ruolo di neanche un precario''. Per poi concludere: ''Chiediamo a Prodi di fermare la Finanziaria. Se non lo farà sarà sciopero generale''.