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Una latitanza durata appena 24 ore. Preso anche Francesco Santapaola, sfuggito al blitz di martedì scorso

11 ottobre 2007

E' stata una latitanza brevissima quella di Francesco Santapaola, 46 anni, cugino del boss Nitto Sanpaola dell'omonima famiglia della Cosa Nostra catanese.
Francesco Santapaola, era riuscito a sfuggire al blitz (denominato operazione 'Argangelo') che martedì mattina ha portato all'arresto di 32 persone (leggi), ma la Dia e dalla Squadra Mobile di Catania è riuscito ad acciuffarlo il giorno dopo.
L'uomo si nascondeva nell'abitazione di una donna, in via Belfiore, nel rione San Cristoforo, la cui posizione è al vaglio della magistratura.

Soprannonimato negli ambienti criminali ''Sciampagnetta'' per il suo carattere esuberante, Francesco Santapaola è il fratello di Angelo Santapaola, trovato carbonizzato in un casolare nelle campagne di Ramacca, assieme al guardaspalle, Nicola Sedici, il 30 settembre scorso. Angelo, ucciso probabilmente per un regolamento di conti interno al clan, utilizzava il fratello Francesco come braccio destro nella gestione di estorsioni e traffico di droga.
L'operazione antimafia di due giorni fa è stata pilotata contro gli affiliati del clan accusati di imporre ''il pizzo'' a commercianti imprenditori, in genere pari al 2% dell'appalto, e di gestire un vasto traffico di cocaina tra la Campania e la Sicilia.
Gli investigatori della Dia hanno notificato un provvedimento restrittivo anche ad un altro indagato sfuggito al blitz, Luca Valerio Conti, di 30 anni, che si è costituito alle forze dell'ordine a Bergamo.

Intanto la Procura di Catania ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili e conti correnti bancari e depositi in istituti di credito di alcuni degli indagati nell'ambito dell'operazione 'Arcangelo'. Tra i locali ai quali la Dia ha posto già i sigilli ci sono anche due società di onoranze funebri, di cui è titolare Andrea Sebastiano D'Emanuele, 26 anni, figlio del boss Natale, 67 anni e cugino del capomafia Benedetto Santapaola. Ai due D'Emanuele, entrambi arrestati per associazione mafiosa, sono stati inoltre sequestrati un autolavaggio, quattro immobili, due auto e altrettante moto che risultano intestati direttamente a loro. Beni sono stati sequestrati anche a familiari di Angelo Santapaola.
I provvedimenti sono stati emessi dal procuratore capo facente funzioni Vincenzo D'Agata, dal procuratore aggiunto Giuseppe Gennaro e dai sostituti Giovannella Scaminaci e Iole Boscarino.

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11 ottobre 2007
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