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Una mano umana ha appiccato i roghi di Canneto di Caronia?

Indagato un presunto piromane residente a Canneto. Ma la comunità non ci crede

21 ottobre 2014

Per spiegare gli strani fenomeni pirici di Canneto di Caronia (Messina) si è parlato di esperimenti militari non controllati, di campi magnetici, di particolari effetti atmosferici. Qualcuno ha addirittura ipotizzato l’intervento degli extraterrestri, altri la presenza del maligno.
Oggi, dietro quei fenomeni mai veramente spiegati, potrebbe esserci un colpevole in carne ed ossa! Dopo che i carabinieri hanno perquisito undici abitazioni e alcuni veicoli di residenti nella frazione di Canneto, una persona è stata raggiunta da un’informazione di garanzia emessa dalla Procura di Patti con l’accusa di incendio e danneggiamento seguito da incendio relativamente a diversi episodi avvenuti fra il 20 luglio e l’8 ottobre scorsi.
Si tratta di Giuseppe Pezzino, 25 anni, che secondo l'accusa avrebbe incendiato suppellettili di casa nell'intento di farli rientrare tra quelli inspiegabili e ottenere un eventuale risarcimento.

A casa Pezzino vi fu un rogo lo scorso 28 luglio. Il capofamiglia, Nino, che è anche presidente del comitato di cittadini che si è costituito dopo gli incendi inspiegabili, disse in quell'occasione: "Le fiamme sono partite a ridosso di un armadio e si sono propagate alla camera da letto; non sappiamo cosa sia accaduto". Durante le operazioni di spegnimento rimasero leggermente ustionati il proprietario dell'appartamento e il figlio.
Nelle settimane successive, l'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, installò una centralina per un primo monitoraggio nella frazione, non scoprendo nulla di rilevante.
In una intervista Nino Pezzino alla domanda del giornalista che gli chiedeva: "C’è anche chi ha avuto il coraggio di ipotizzare che gli abitanti di Canneto di Caronia abbiano architettato una messa in scena per attirare l’attenzione" aveva risposto "Sì certo come no. Per mesi siamo stati al buio, il valore commerciale della casa è colato a picco e il risarcimento per i danni che abbiamo subito è arrivato, parziale, dopo tanto tempo".

La notizia dell'avviso di garanzia a Giuseppe Pezzino ha scatenato reazioni a catena. "Mio nipote - urla la nonna Lorenzina Di Pane - era con me al supermercato mentre a casa di mia cognata Catena bruciava improvvisamente un ombrellone. In tanti momenti in cui qui scoppiavano incendi lui non era presente". Lorenzina, non riesce a trattenere le lacrime, mentre passeggia nervosamente tra elettrodomestici bruciati e mobili distrutti.
"Peppe è stato sempre a Canneto - racconta l'imprenditore Salvatore Rossello - è stato il primo a spegnere le fiamme, a prendere in mano gli estintori per aiutare tutti. Ha protetto - continua Rossello - anche noi, padri di famiglia, per evitare che ci facessimo del male. Una volta è scivolato dalle scale, ferendosi ad un piede e più volte si è ustionato".

Non crede alla colpevolezza di Pezzini nemmeno il sindaco di Caronia Calogero Beringheli. "Non voglio credere che sia uno dei residenti ad essere il colpevole di alcuni roghi, spero che le indagini continuino e facciano chiarezza". "Sono convinto - prosegue il primo cittadino - che Pezzino dimostrerà la sua estraneità ai fatti, comunque io stesso con i miei occhi e insieme a rappresentanti di forze dell’ordine e giornalisti di alcune tv nazionali ho visto degli oggetti prendere fuoco dal nulla. Non penso che quelli possano essere stati ideati da qualcuno. A breve finalmente ci sarà un tavolo tecnico a Roma con studiosi e dirigenti e ministri, spero che si vada avanti per studiare questi fenomeni che ricordo si ripetono da diversi anni e non sono imputabili ad un piromane. Auspico che le istituzioni vadano avanti e studino con la giusta attenzione tutte le possibilità non facendosi influenzare da alcuni episodi".

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21 ottobre 2014
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