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Una nuova politica sull'immigrazione tra le prime priorità del nuovo governo di Romano Prodi

29 maggio 2006

Il nuovo governo Prodi ha comunicato quali sono le priorità che verranno affrontate (e, si spera, risolte nella migliore dei modi possibili) nei primi 100 giorni di mandato.
C'è la questione della giustizia, della scuola, del ritiro dall'Iraq e delle quote rose, infine, c'è anche la questione degli immigrati.

Già mercoledì scorso il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, in visita a Lampedusa, aveva anticipato a voce quali fossero le intenzioni del governo per quello che riguarda il ''rinnovo'' della politica sull'immigrazione. Sabato mattina, in una nota diffusa dal Viminale, il ministro di Rifondazione le ha messe nero su bianco: se le domande di ammissione valide presentate alle poste da lavoratori stranieri superassero le 170mila unità previste dal decreto flussi adottato dal precedente governo di centrodestra, il ministero dell'Interno non esclude che per quest'anno possano essere adottati altri decreti flussi. ''Rispetto alla quota di 170.000 unità, fissata nel citato decreto flussi, vi è un'eccedenza di domande presentate pari a circa 315.000 - si legge nel comunicato -. E' dunque possibile - ma lo sapremo solo più avanti - che le domande in regola superino la quota inizialmente fissata'', precisa la nota. Nel caso in cui le domande in eccedenza avessero i requisiti per essere considerate valide, ''ulteriori decreti flussi per l'anno in scorso possono essere adottati dal presidente del Consiglio dei ministri''.
Nella nota il Viminale ricorda anche che agli sportelli delle Poste sono state presentate 485.000 domande dai datori di lavoro ''che, nel sottoscrivere la proposta di contratto, hanno assicurato oltre all'assunzione del lavoratore extracomunitario anche una idonea sistemazione alloggiativa''.

Come detto, mercoledì scorso il ministro Ferrero, a Lampedusa dopo due interi giorni di sbarchi che hanno portato sulle coste siciliane oltre 1000 migranti clandestini, aveva annunciato la volontà di regolarizzare ''tutti i 480.000 immigrati che hanno fatto domanda alle Poste'' (leggi), sottolineando la necessità di un nuovo decreto flussi. ''Nei tempi tecnici necessari, si verificherà la corrispondenza tra il numero delle domande e quanto previsto dal decreto flussi varato dal governo Berlusconi''. Ove questa corrispondenza non vi fosse, ha precisato Ferrero, ''la strada di un nuovo decreto appare come la più rapida ed efficace''. Si è quindi aperto un percorso - conclude il neoministro - ''per affrontare in modo degno di un Paese civile il grande tema dei migranti''.

 

 

 

 

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29 maggio 2006
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