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Una nuova sicurezza...

C'è anche il ''reato di immigrazione clandestina'' nel pacchetto-sicurezza che il Cdm varerà oggi

21 maggio 2008

AGGIORNAMENTO
Approvato il "pacchetto sicurezza" - Dopo le misure sui rifiuti, il Consiglio dei ministri in corso a Palazzo della Prefettura di Napoli, a quanto si apprende, ha approvato le misure per la sicurezza e il contrasto all'immigrazione clandestina. Il "pacchetto sicurezza" si compone di un disegno di legge e di un decreto legislativo di modifica delle normative vigenti di immediata applicazione. Il Cdm ha anche discusso la possibilità di prevedere un concorso delle forze armate, con pattugliamento misto esercito e forze dell'ordine, nel pacchetto sicurezza, ma la proposta non è passata.
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E' uno dei punti cardine del Consiglio dei Ministri che si tiene oggi a Napoli, ed è la prima azione del governo che ha fatto discutere più l'Unione Europea che l'Italia stessa: stiamo parlando del "pacchetto sicurezza" (composto da un decreto, un ddl e tre decreti legislativi) e delle "disposizioni in materia di sicurezza pubblica" che il IV governo Berlusconi si appresta a varare.
Da quanto appreso dall'Adnkronos lo schema del disegno di legge si compone di 19 articoli, che vanno dalle norme in materia di cittadinanza italiana all'attribuzione a sindaci e polizia municipale di "poteri speciali", dalle disposizioni concernenti i reati di danneggiamento, deturpamento e imbrattamento delle cose altrui, occupazione di suolo pubblico, contrasto all'impiego di minori nell'accattonaggio, contrasto alla contraffazione, alle norme in materia di trasferimenti di denaro.

Nel pacchetto-sicurezza, del quale il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha assicurato l'approvazione entro luglio, anche il tanto discusso "reato di immigrazione clandestina" con pene da sei mesi a quattro anni di carcere. Nella bozza di decreto, resta poi l'aggravamento di un terzo della pena nel caso in cui a delinquere siano gli stranieri irregolari.
Un 'pacchetto sicurezza' in cui "ci sono molte misure annunciate e molte altre, tra cui quelle che prevedono nuovi poteri che vengono dati ai sindaci per contrastare i reati che vengono commessi sul territorio, in modo più efficace", ha spiegato ieri al Tg1 il ministro Maroni.
Come ha affermato il titolare del Viminale non è corretto dire che il reato di immigrazione clandestina sia poco efficace e finirà solo per intasare i tribunali e sovraffollare le cerceri. "Non è così, il reato - ha proseguito Maroni - è previsto nell'ordinamento giuridico di molti paesi europei. Noi prevediamo di introdurlo, sia come deterrente per chi arriva clandestinamente, sia per rendere più efficace il provvedimento di esplusione. Questo è l'intendimento che verrà realizzato così come avviene in tutti i più importanti paesi europei".
Per contrastare l'immigrazione clandestina l'esecutivo Berlusconi ha scelto la via del ddl, mettendo al centro della discussione parlamentare il nuovo reato. Nell'iter legislativo - da qui a luglio - ci sarà la possibilità di definire nel dettaglio le caratteristiche della norma. Nel dl invece si introduce l'aggravante di pena per il clandestino che delinque.

E dopo la chiara presa di posizione di Maroni, il Partito democratico sta lavorando a una 'controproposta'. Un pacchetto alternativo che sarà calibrato su quello dell'esecutivo e verrà illustrato nel Consiglio dei ministri ombra di venerdì a Milano da Marco Minniti.
Ieri mattina era tornato sulla questione anche Piero Fassino. Secondo il ministro degli Esteri ombra del Pd "ci vogliono ragione e buon senso. L'impegno sulla sicurezza è comune, tutti abbiamo interesse che non arrivino i clandestini". Fassino però mette in guardia sull'introduzione del reato di immigrazione clandestina perché in quel caso per l'espulsione si dovrà attendere il processo e la sentenza del giudice. Invece "bisogna migliorare i meccanismi di espulsione, sono favorevole a tutte le misure che accelerino le procedure di espulsione", ha aggiunto Fassino.

Contrari all'introduzione del reato di immigrazione clandestina si sono dette sia la Chiesa cattolica che quelle protestanti. "Non servono regole speciali, bastano quelle che ci sono", aveva detto lunedì il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace. Don Vittorio Nozza su Famiglia Cristiana ha giudicato "sproporzionata" la trasformazione dell'immigrazione in reato, "illegittime" le restrizioni ai ricongiungimenti familiari e "simili a carceri" i Cpt, dove i tempi di permanenza rischiano di allungarsi a dismisura. Si sono fatte sentire anche le Chiese protestanti: la segretaria generale della Commissione delle Chiese per i migranti in Europa ha inviato una lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni sostenendo che "i provvedimenti annunciati nei confronti degli immigrati e dei rom sono sproporzionati". Secondo i battisti italiani il reato di immigrazione clandestina è una "mostruosità, c'è un clima da tolleranza zero", che, anche secondo i luterani, "rischia di istigare i giovani all'odio", opinione condivisa dalla Federazione dei salesiani per il sociale.

Alcune delle norme presenti nel "pacchetto-sicurezza"
All'art. 1 del provvedimento viene prevista una nuova aggravante di reato per tutti coloro che approfittano "di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all'età avanzata, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa".
L'art. 2 del ddl modifica la legge quadro 5 febbraio 1992 n. 104 sull'assistenza e l'integrazione sociale degli handicappati prevedendo un aumento di pena da un terzo alla metà quando i reati sono commessi ai danni di 'persona portatrice di minorazione fisica'.
In tema di cittadinanza, il ddl prevede che il coniuge, straniero o apolide di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica oppure dopo 3 anni dalla data del matrimonio se residente all'estero qualora non sia intervenuto lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi.
In tema di attribuzioni ai sindaci in materia di sicurezza, è previsto tra l'altro che il primo cittadino possa "in casi di emergenza connessi con il traffico o l'inquinamento atmosferico o acustico" modificare gli orari degli esercizi commerciali e dei servizi pubblici. Il sindaco adotta con atto motivato "provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumita' pubblica e la sicurezza urbana". Provvedimenti, questi, da comunicare tempestivamente al prefetto.
La polizia municipale potrà avere accesso al Centro elaborazione dati del ministero dell'Interno per consultare lo schedario dei veicoli rubati o quello dei documenti rubati o smarriti. In tema di danneggiamento la sospensione condizionale della pena sarà subordinata "all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del rato" o alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività.

L'art. 9 del provvedimento riguarda il decoro urbano e disposizioni concernenti il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico, il sindaco per le strade urbane e il prefetto per quelle extraurbane possono ordinare "l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti".
L'art. 12 riguarda specificamente il contrasto dell'impiego dei minori nell'accattonaggio e prevede la reclusione fino a tre anni per chiunque si avvalga per mendicare di una persona minore di 14 anni. Se il responsabile è il genitore o il tutore, è prevista la decadenza dall'esercizio della potestà e l'interdizione da qualsiasi ufficio attinente al sostegno, alla tutela e alla cura.
Negli articoli successivi sono comprese norme di contrasto alla contraffazione, che prevedono tra l'altro la distruzione delle merci e la confisca dei beni sequestrati alle persone che non riescono a giustificare la legittima provenienza del materiale e di cui risultino essere titolari o avere la disponibilità.

Nel provvedimento trova spazio anche una misura rivolta ai servizi di money transfer. Chi è autorizzato a trasferimento di denaro "deve provvedere, personalmente o a mezzo di incaricato, ad acquisire la copia del documento di identità di chi chiede la prestazione". Se quest'ultimo è straniero, deve essere acquisita anche la copia del suo permesso di soggiorno e nel caso in cui il documento non sia disponibile, il servizio prestato deve essere segnalato entro 12 ore all'autorità locale di pubblica sicurezza. Le copie dei documenti devono comunque essere registrate, conservate e rese disponibili ad ogni richiesta dell'autorità di pubblica sicurezza. L'inosservanza di questa disposizione è sanzionata con la revoca dell'autorizzazione.

[Informazioni tratte da Adnkronos.com e Corriere.it]

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21 maggio 2008
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