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Una polemica di cui non si sentiva alcun bisogno

Tra indignazioni e querele: lite tra il sindaco Vittorio Sgarbi e Rita e Salvatore Borsellino

30 dicembre 2008

"Nell'ordine degli arrivi significativi di questi mesi, e cioè  personalità del mondo della cultura, dell'arte e delle Istituzioni,  quello di Agnese Borsellino segnala un punto di attenzione rispetto al termine importante della legalità, e cioè collegare la vita e l'esperienza di Paolo Borsellino ad un dato di fatto, e cioè che alla fine le cose mutano, cambiano. Sciascia diceva che la Sicilia è irredimibile. E' un timore che ho avuto anch'io ma spero che questo non sia sempre così. Dal '92 ad oggi molte cose sono cambiate. E anche molte azioni giudiziarie, talvolta perentorie e anche violente, hanno però fortemente segnato il corpo mafioso e credo lo abbiano limitato fortemente [...]. La mafia non può essere un pensiero della terra degli Dei. La terra degli Dei è una terra in cui gli uomini hanno pensieri così alti che quelli criminali non possono essere che pensieri perdenti. Su questa posizione abbiamo immaginato il riscatto di Salemi. La quale ebbe, dopo il terremoto, con il lungo processo Andreotti, una sola nomèa, e negativa, e cioè di essere la città dei Salvo, attribuendo ai Salvo una dimensione così ampiamente criminale da assorbire l'immagine di Salemi. In questo senso, dopo 5 mesi, dobbiamo dire di aver condotto un'operazione importante al di là dei muri, che è un restauro di immagine. Oggi si parla della Salemi che rinasce e non dei Salvo".

E' stato questo, in sintesi, il commento di Vittorio Sgarbi, Sindaco di Salemi, per l'inaspettata visita a nella cittadina della signora Agnese Borsellino, moglie del magistrato Paolo ucciso dalla mafia nel 1992.
La signora, accompagnata da numerosi amici e parenti, venerdì pomeriggio ha visitato a lungo Salemi ed ha poi incontrato il sindaco nella Chiesa di San Giovanni dove ad attenderli c'erano parecchi cittadini, il Vice Sindaco Nino Scalisi, i consiglieri comunali e gli assessori.
Subito dopo il sindaco ha accompagnato la signora Borsellino per le vie del centro storico visitando il Museo Civico, alcune Chiese e il presepe vivente.
"Agnese Borsellino diventerà cittadina onoraria di Salemi" ha annunciato Vittorio Sgarbi. La cerimonia è prevista nel marzo del 2009 durante la tradizionale festa religiosa delle "Cene di San Giuseppe".

"Sono commossa da questa accoglienza - ha detto la signora Agnese Borsellino -. Come siciliana sono felicissima della scelta di Sgarbi che da Nord ha scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana. Credo che non l'abbia fatto per curare la sua immagine perché non ne ha bisogno; vedo nel lavoro di Sgarbi un'azione missionaria. Sono convinta che, grazie anche lui, comincerà una nuova stagione. Credo che il merito sia anche dei cittadini che, rompendo degli equilibri, diciamo "caserecci", hanno voluto questa rivoluzione, questo cambiamento. E' stata scelta una persona che viene da lontano, per far sì che, non con le chiacchiere ma l'azione, e soprattutto il linguaggio eterno dell'arte, si possano trasmettere valori positivi. A voi dico: riappropriamoci delle nostre origini, delle nostre tradizioni, sono le cose più belle che possiamo possedere, al di là della nostra immagine, dei nostro averi, perché è la nostra Storia, è quello che trasmetteremo ai nostri figli, ai nostri nipoti. E auguriamoci che ci siano tanti Vittorio Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia".

L'accoglienza e l'omaggio della Salemi di Sgarbi alla signora Agnese, non è però piaciuta a Rita e Salvatore Borsellino che hanno preso le distanze dalla cognata, invitandola inoltre a non accettare la cittadinanza onoraria offertale. "Apprendiamo dalla stampa con stupore e disappunto - hanno scritto in una nota - che nostra cognata avrebbe accettato l'offerta della cittadinanza onoraria della città di Salemi da parte del sindaco Vittorio Sgarbi, personaggio dai comportamenti non certamente limpidi né eticamente corretti, condannato anche per aver definito assassini dei magistrati, e a cui quindi non si addice certamente il termine di 'missionario'. Chiediamo per questo a nostra cognata, proprio per il cognome che porta, di declinare l'offerta ricevuta".
A chi parlava di "sdoganamento" della città natale dei famigerati esattori mafiosi Nino e Ignazio Salvo, ieri Manfredi Borsellino, figlio del magistrato non presente a Salemi, sottolineava che la madre aveva solo ringraziato per l'accoglienza, aggiungendo che "non si può vivere nell'incubo di essere strumentalizzati".
Nel frattempo, l'Associazione nazionale femiliari vittime di mafia, presieduta da Sonia Alfano, ha invitato "Agnese Borsellino a non prendere decisioni avventate e a riflettere sulla proposta di Sgarbi". "Noi conosciamo - si legge nella nota della Alfano - il grande rispetto che Agnese nutre nei confronti di questo Stato ed è con immenso affetto che vorremmo indurla ad una seria ed approfondita riflessione sull'opportunità di accettare quella cittadinanza proprio in virtù della grande dedizione che, nonostante tutto, Agnese continua mirabilmente a coltivare nei confronti delle Istituzioni. Vorremmo dunque metterla in guardia - prosegue la nota - dal pericolo di essere utilizzata come strumento per ripulire l'immagine e la fedina penale di un pregiudicato come Vittorio Sgarbi".

Il sindaco di Salemi, appresa la reazione dei fratelli del giudice Borsellino si è detto "indignatissimo", ed ha annunciato che querelerà tutti quelli che lo hanno gravemente diffamato.
"La Sicilia non si può cambiare con gente così. Siccome hanno un grande morto alle spalle pensano di poter dire qualunque cosa. Sarà poco limpido il loro comportamento se pensano di diffamare Salemi ricordando ancora i Salvo che sono morti da 20 anni". "Agnese Borsellino mi  ha definito missionario e mi ha ringraziato per la cittadinanza onoraria. Ha dimostrato verso di me stima e affetto. Aggiungo che la signora Agnese Borsellino ha dichiarato di essere particolarmente felice di essere con me non solo per la stima per la persona - di cui io la ringrazio - ma perché trovava in me una straordinaria somiglianza proprio nello spirito paradossale e ironico con Borsellino, con suo marito, che credo lei abbia conosciuto sufficientemente bene per fare questa dichiarazione. Sono dunque felice di confermare la cittadinanza onoraria alla signora Agnese Borsellino. Sono stupito della leggerezza con cui due persone, che sono legate ad un uomo straordinario, utilizzando il nome di quell'uomo, diffamano un sindaco onesto che non ha mai dato degli "assassini" a nessuno (se non al magistrato Fabio De Pasquale - e non mi hanno condannato per questo - il quale ha lasciato morire in carcere Gabriele Cagliari) dicendo cose false. Rita e Salvatore Borsellino non onorano il nome del loro illustre parente. Querelerò i due Borsellino per diffamazione [...] E la mia querela nei loro confronti è in difesa mia e della città di Salemi. Li querelerò anche come sindaco".

"E' mia intenzione querelare anche Sonia Alfano - ha aggiunto Sgarbi -. Io non devo proprio ripulire nessuna immagine. Si vergogni. Di diffamarmi, e soprattutto della mancanza di rispetto nei confronti della vedova Borsellino. Forse la ritiene incapace di intendere e di volere? Sono indignato da questi 'professionisti dell'antimafia' nel cui albo iscrivo anche Sonia Alfano che vorrebbero la Sicilia in mano alla mafia per potere continuare a fingersene vittima". "Non penso proprio che le vittime della mafia sarebbero felici di essere rappresentate da una intimidatrice come si sta rivelando - ha aggiunto - per le parole da lei pronunciate, la Alfano che rivelano un atteggiamento, nei fatti, oggettivamente, 'mafioso'. Perché mai la Borsellino non dovrebbe accettare la cittadinanza della città di Salemi? Forse perchè la Alfano la considera città della mafia? Che titoli ha per dare patenti e per mandare avvisi?"

Intanto la giunta comunale di Salemi ha deciso di costituirsi parte civile nell'eventuale processo nei confronti di Rita e Salvatore Borsellino, "perché la città - ha detto il sindaco Sgarbi - è stata ingiustamente infangata". "L'insinuazione dei fratelli Borsellino - ha aggiunto - sulla mia etica è assolutamente diffamatoria e può essere ribaltata: che meriti hanno loro per parlare in nome di un morto sulla base di stereotipi che insultano Salemi e la Sicilia intera? Perché puntano il dito contro di me e non contro gli errori di Caselli per cui hanno pagato diversi innocenti? Anche la vedova Tina Montinaro avrà cittadinanza e casa a Salemi".

Infine, anche il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha voluto porgere il proprio appoggio a Sgarbi, e si chiede "perchè invece di suggerire ad Agnese Borsellino di rifiutare la cittadinanza di una importante città come Salemi, i fratelli Borsellino non si preoccupino di indicare gli spazi della nuova mafia nella scellerata impresa del rigassificatore".

[Informazioni tratte dall'Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi, La Siciliaweb.it, Corriere.it]

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30 dicembre 2008
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