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Una preoccupazione senza fine

Agitazione delle tute blu Fiat di Termini Imerese: "La Dr Motor assicura 1.400 posti, ma noi siamo 2.100" non dà garanzie"

14 settembre 2011

AGGIORNAMENTO
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato, oggi a Roma, il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani e l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri. Oggetto dell'incontro è stato l'avvicendamento tra Fiat e Dr Motor nello stabilimento di Termini Imerese. Il presidente Lombardo ha anche telefonato a Massimo Di Risio per avere conferme sull'occupazione che Dr potrà garantire ai lavoratori del territorio. Invitalia ha promosso un tavolo tecnico tra Fiat e Di Risio per definire nei dettagli l'accordo per l'insediamento nei cantieri. Tavolo che, come concordato con il ministro Romani, si riunirà martedì o mercoledì prossimi.
"Di Risio mi ha assicurato che si avvarrà, visto che produrrà autovetture, delle aziende dell'indotto. Certamente - ha detto Lombardo - i sindacati verranno invitati ad un tavolo per conoscere tutti i dettagli della nuova produzione su Termini Imerese. Siamo soddisfatti per avere garantito la ripartenza degli stabilimenti ex-Fiat".
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Seconda giornata di sciopero allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Le tute blu, che ieri avevano anche occupato il municipio, questa mattina si sono raccolte davanti ai cancelli dando vita a un presidio.
Ieri mattina, giorno di rientro in stabilimento dopo le ferie estive e il periodo di cassa integrazione, gli operai si sono radunati in assemblea davanti i cancelli della fabbrica; un gruppo di lavoratori ha bloccato la statale 113, sono stati incendiati alcuni cassonetti della spazzatura.
Lo sciopero è stato indetto da Fim Fiom e Uilm per chiedere garanzie occupazionali per i 2.200 lavoratori, tra diretti e indotto, nell'ambito delle trattative con le società che dovrebbero subentrare al Lingotto a fine anno. Alcuni operai hanno anche occupato in maniera pacifica e come atto simbolico alcuni uffici del comune di Termini Imerese. "Un'azione dimostrativa - ha spiegato il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella - affinchè l'opinione pubblica abbia presente il problema tuttora aperto riguardante il futuro di un sito dopo che Fiat lo avrà lasciato". "Siamo formalmente all'oscuro di quello che sarà il futuro, dopo il prossimo 31 dicembre, dei lavoratori del sito siciliano della Fiat - afferma Comella - Siamo 2.100 lavoratori e l'imprenditore De Risio garantisce 1.400 posti. Nessuno deve rimanere per strada".

Questa mattina la manifestazione si è spostata davanti la sede della Presidenza della Regione siciliana, in piazza Indipendenza a Palermo. "I lavoratori vogliono garanzie economiche e occupazionali, il piano Di Risio, insieme agli altri che hanno ottenuto il sì del Ministero allo Sviluppo Economico - hanno spiegato Mimmo Milazzo e Giovanno Scavuzzo Segretari Cisl Palermo e Fim Cisl Palermo - non offrono le garanzie sul mantenimento di tutti i posti di lavoro, per questo chiederemo domani un incontro al governatore Lombardo affinché si possa fare chiarezza su questi punti".
"Sono circa 600 - aggiungono i sindacalisti - i lavoratori che resterebbero fuori dai piani. E ancora nessuna risposta giunge sui tempi di riutilizzo del personale di Fiat e dell'indotto, il progetto principale come quello di Dr Motors, prevede l'ingresso del personale a pieno regime entro il 2016, la Fiat lascerà lo stabilimento il prossimo mese di dicembre, i tempi non sono brevi. Quale sarà nel frattempo il trattamento economico per i lavoratori che già da tempo vivono nell'incertezza e con stipendi ridotti da continui periodi di cassa integrazione".
La Dr conta di occupare circa 1500 persone ma il progetto dovrà partire fra circa 3 anni. I sindacati ribadiscono così la richiesta di una convocazione al Ministero allo Sviluppo Economico.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Là dove c'era la Fiat ora c'è ... (Guidasicilia.it, 08/09/11)

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14 settembre 2011
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