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Una questione di Sanità. Una questione di Politica

Bufere, malcontenti, dubbi e opposizioni: è la Sanità siciliana, bellezza!

22 maggio 2013

Nei giorni scorsi sul sito dell'assessorato regionale alla Salute è stato pubblicato l'elenco dei candidati idonei alla nomina dei direttori generali delle aziende e ospedali siciliani. Una lunga lista, ben 662 nominativi, da cui saranno scelti i 17 definitivi che andranno a guidare le Asp e gli ospedali dell'Isola sostituendo gli attuali commissari straordinari nominati "pro tempore" nominati dalla giunta di governo di gennaio scorso.
Nelle precedenti settimane le procedure di selezione, affidate ad una commissione tecnica esterna, dei curriculum degli aspiranti direttori generali avevano creato alcune tensioni tra il Presidente Crocetta, l'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino e la commissione stessa (composta da Fulvio Moirano, direttore dell'Agenas, da Marco Frey, dell'Istituto Universitario Sant'Anna di Pisa e da Ernesto Morici, magistrato in quiescenza, quest'ultimo in rappresentanza dell'amministrazione regionale).

Tutta colpa di quei criteri fissati per la selezione (tra gli altri, i 40 punti su cento attribuiti alle passate esperienze nelle aziende di grossa dimensione). Criteri che inizialmente sembravano andar bene a tutti. Salvo poi, alla luce della 'long list' venuta fuori da quei parametri, accorgersi che avrebbero finito per favorire, in molti casi, manager che da anni ricoprono ruoli di vertice nella sanità siciliana. Una lista di aspiranti al colloquio orale che doveva essere resa nota già da tempo. Così il governo ha deciso di congelare quella graduatoria.
Polemiche poi rientrate. I tre commissari si sarebbero limitati a "scremare" l'elenco di aspiranti, composto da 800 nomi, escludendo soltanto i candidati non in possesso dei requisiti minimi: riducendo la lista da 800 a 600 aspiranti manager. La commissione, in realtà, era molto vicina alla definizione dei cento candidati da ammettere ai colloqui orali. Ma è stata fermata appena in tempo.
Nei giorni scorsi intanto l'ufficio legislativo della Regione, interpellato dall'assessore Borsellino, ha dichiarato che l'attività svolta dalla Commissione di esperti per la selezione dei curriculum sarebbe "viziata da invalidità" e per questo l'Ars ha deciso che dedicherà una seduta alla vicenda delle nomine dei manager della sanità pubblica.

"Sinceramente siamo sbalorditi delle inutili e pretestuose polemiche sui manager della sanità. Polemiche che affermano tutto e il contrario di tutto, spinte da qualche rappresentante dell'opposizione che probabilmente non è molto informato", ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, riferendosi proprio alla scia di polemiche creatasi dietro il criterio delle nomine. "Il governo regionale delibera di costituire una commissione tecnica per valutare le domande di ammissione alla selezione per manager; nel corso dei lavori - ha aggiunto - la commissione introduce alcuni criteri di selezione che vengono contestati, non dal governo, ma da alcuni dei rappresentanti della commissione sanità, da diversi parlamentari di opposizione e maggioranza, da diversi operatori sanitari, i quali affermano che la commissione non può inserire criteri aggiuntivi, che non siano stati deliberati dalla giunta di governo; il governo rispettoso sulla attività della commissione, decide di non interferire rinunciando a deliberare sui criteri aggiuntivi e si limita a chiedere un parere all'ufficio legale; il governo, nonostante il parere legale che dice che i criteri debbano essere scelti dalla giunta, continua a rispettare l'autonomia della commissione, limitandosi a inviare per conoscenza a detta commissione il parere legale".

Crocetta ha aggiunto ancora: "La commissione tecnica acquisito il parere legale decide di uniformarsi a quanto espresso dal parere, limitandosi a pubblicare un elenco di partecipanti che hanno i requisiti per diventare manager, rinviando al governo la possibilità di decidere se fissare o meno ulteriori criteri. Il governo, mantenendo il principio del rispetto delle prerogative della commissione, non solo fino a ora non ha fornito alla commissione indicazioni che non fossero previste nel bando di selezione, ma continua a ritenere che fissare criteri dopo che i curricula di tutti i partecipanti sono noti, sia una invasiva e ai limiti della stessa turbativa di concorso pubblico. È intendimento pertanto del governo attenersi ai lavori che la commissione ritiene portare avanti e, se la decisione è quella di fornire un elenco di ammessi e non altro, opereremo all'insegna della trasparenza e del rinnovamento senza tentennamenti, perché quando si governa, si prendono le decisioni e lo si fa nel rispetto delle leggi".

La nomina dei dirigenti della sanità, che in Sicilia è forse la questione politica più complessa e influente di tutte, ha fatto anche nascere una polemica tra il governatore Crocetta e l’ex assessore alla Salute Massimo Russo. "Certo che l'ex assessore Russo continua ad avere un comportamento ingombrante. A me, ad esempio, non è assolutamente capitato di impicciarmi del ruolo del mio successore a sindaco di Gela. Ma, ognuno ha il suo stile. Russo vuole che la Procura indaghi sulle nomine dei manager? Mi associo alla richiesta. Così la Procura scoprirà che il 90% dei commissari che attualmente governano la sanità siciliana, sono stati nominati dall'assessore
Russo"
.

Crocetta continua dicendo che "naturalmente lo stesso diritto di nomina previsto dalla legge per l'assessore Russo non fa parte dei diritti dell'assessore Borsellino. Pazienza, Russo è così. La stessa Procura, così, potrà scoprire che non ho mai incontrato la commissione esaminatrice, non ho mai parlato con loro, che l'unico commissario che conosco dei tre è il giudice Morici, che è stato magistrato a Gela, scoprirà che non ho mai interferito sui lavori della commissione, che i criteri di selezione sono stati fissati dalla commissione medesima, che la richiesta di parere legale all'ufficio legislativo e legale non l'ho richiesta io ma l'assessorato alla Salute, che la decisione di fare proprio quel parere da parte della commissione non è stata una decisione del governo, ma della commissione stessa, che il governo non intende dare nuovi criteri alla commissione dopo che sono stati resi noti i nomi e i curricula degli ammessi e che se mai, tutto questo andava previsto prima della presentazione delle domande. Insomma scoprirebbe che che forse qualche diritto il governo ce l'avrebbe, ma non si è occupato affatto e non intende occuparsi delle modalità con le quali vengono selezionati i manager. Mentre, stranamente, dalle dichiarazioni di Russo, si deduce che è l'unico che si preoccupa di consigliare i criteri, a concorso aperto. Massimo Russo ci presentasse direttamente l'elenco dei criteri da seguire, mettere poi i nomi diventerebbe un gioco da ragazzi".

"Credo che Massimo Russo - ha concluso infine il presidente - debba cominciare a farsi una ragione del fatto che lui non è più l'assessore, ma che tale ruolo è ricoperto dall'assessore Borsellino, che non ha nulla da imparare per le note capacità tecniche e per la sua indiscutibile trasparenza".

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22 maggio 2013
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