Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Una riforma epocale

I tagli previsti dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie: via 37 tribunali

09 luglio 2012

Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che comporta quindi il taglio di una serie di uffici giudiziari. A chiudere saranno 37 tribunali e 38 procure. Inoltre, il decreto approvato dal Cdm sopprime tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale. I risparmi, previsti con questi tagli, sono pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014.

Una riforma "epocale", secondo il Guardasigilli Paola Severino, parlando delle novità sul riordino degli uffici giudiziari illustrate a Palazzo Chigi. "Cambia la geografia giudiziaria del Paese, ferma all'epoca dell'unità d'Italia, epoca in cui si girava con le carrozze e non con l'auto e i treni ad alta velocità", ha aggiunto il ministro della Giustizia . "Sono sicura che ci sarà la comprensione dei cittadini anche in questo caso", ha spiegato Severino sottolineando che questa riforma "coniuga efficienza e risparmio".
Il Guardasigilli ha parlato di "un risparmio che ha salvato il sistema giustizia, che non può essere intaccato. Un provvedimento di soli risparmi avrebbe negato giustizia ai cittadini. Questo provvedimento vuole dare più giustizia ai cittadini". E non si è "inciso sulle spese della giustizia, del personale, ma sui servizi accessori non fondamentali per il funzionamento della giustizia". "Abbiamo operato con criteri oggettivi", ha insistito Severino evidenziando ancora una volta che "era un provvedimento atteso da decenni, ma tagliare i rami secchi è facile da dire e meno da realizzare, a causa dei localismi e di esigenze diverse da quelle della giustizia".

Inoltre, Severino ha fatto osservare che il decreto "non è una resa alla criminalità, ma il miglior modo per combatterla e chi dicesse il contrario non sarebbe disinteressato". Tant'è che si è tenuto conto del "parametro legato alla criminalità organizzata" anche nei casi in cui il limite della popolazione era tale in astratto da poter procedere alla soppressione. E' il caso del Tribunale di Marsala, "ritenuto importante perché vi si stanno celebrando processi importanti alla criminalità mafiosa".
Il Guardasigilli si è detta poi "molto stupita" dalle reazioni negative prima sapere "quali e quanti tribunali e sezioni distaccate sarebbero state chiuse". Spiace, ha precisato, "che una categoria che dovrebbe essere profondamente interessata all'efficienza della giustizia abbia preso una posizione in maniera pregiudiziale, perché ancora non c'era un provvedimento. Sono confidente che si tratti di una fascia limitata di professionisti, conosco gli avvocati e so quanti di loro tendano a contribuire alla giustizia".
In conclusione un avvertimento. Pur restando "aperta a tutti i contributi costruttivi, ma non ai localismi e ai contributi non motivati", Severino ha detto: "Non si pensi che si sia aperto un mercatino dei tribunali. La discussione in Parlamento garantirà la massima trasparenza''.

La Sicilia è la regione più colpita dai tagli - La Sicilia è la regione d’Italia più colpita dai tagli ai tribunali, stando al piano del Ministero della Giustizia. Potrebbero chiudere i battenti Sciacca, Marsala, Nicosia, Modica, Caltagirone e Mistretta. Previsti, addirittura, due derby: fra Nicosia e Gela, fra Barcellona Pozzo di Gotto e Patti.
I derby non sono solo siciliani (Gela-Nicosia, Patti-Barcellona), ma riguardano anche Melfi e Lagonegro, Locri e Palmi.
Si incrociano, infatti, due direttive: una attiene all'entità dell’attività giudiziaria, l'altra è legata al numero dei tribunali per ogni Corte d'Appello. In qualche caso, l'incrocio provoca la possibilità di fare prevalere l'una o l'altra tendenza. Capita tra l'altro che la "regola del tre" penalizzi tribunali con un alto volume di affari e favorisca i tribunalini.
Il punto è, dunque: quando deve prevalere la regola e quando l’attività giudiziaria effettivamente svolta. L'incertezza è legata, infatti, ai due indirizzi concomitanti, ognuno oggettivo ma in grado di suscitare contrasti.

Trattandosi di tagli, l'indeterminatezza provoca conseguenze a cascata. Gli interventi politici e parlamentari, infatti, sono la norma e generalmente mirano a creare delle deroghe alle scelte di fondo. E una volta che si accetta la prima si apre una falla. Figuriamoci con le due ipotesi in piedi, ognuna delle quali virtualmente legittima e ragionevole.
I capigruppo parlamentari del Pdl, Udc e Pd alla Camera hanno presentato un ordine del giorno per cancellare la regola del tre, causa di ingiusti sorpassi di piccoli tribunali su grandi tribunali, lasciando in piedi il criterio del volume di affari. Ma al Ministero della Giustizia questa "indicazione" - l'odg della Camera impegna il governo - non è stato accolto con favore. Si fa notare, anzi, che il piano dei tagli (meno 33 tribunali, 37 Procure, 220 sezioni staccate) non ha nulla a che vedere con il decreto sulla spending review. Si tratta di un programma di razionalizzazione dell’amministrazione della giustizia, avvertita da tempo come una necessità.
In una classifica virtuale dei tagli, il Piemonte segue la Sicilia (spariscono Acqui, Mondovì, Alba, Casale Monferrato, Saluzzo, Tortona). Ed una ragione c’è: ospita ben 17 tribunali, tutti istituiti nell’era del Regno. La Liguria perde Sanremo e Chiavari (dove è stato appena inaugurato il tribunale più moderno d’Italia). In Lombardia chiudono Vigevano, Voghera e Crema, in Friuli Tolmezzo, in Veneto Bassano del Grappa, in Lazio Cassino, in Campania Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, in Umbria Orvieto (regola del tre) in Puglia Lucera, in Calabria Castrovillari, Lamezia, Rossano e Paola.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, SiciliaInformazioni.com]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

09 luglio 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia