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Una risposta trasparente o un semplice rattoppo?

L'apertura della bretella sulla A19 PA-CT scatena polemiche e opposti punti di vista

17 novembre 2015

L’apertura al traffico della bretella stradale per superare il tratto del viadotto Himera sull'autostrada A19 "Palermo-Catania", danneggiato lo scorso 10 aprile da un movimento franoso (LEGGI) è diventata oggetto di contrapposti punti di vista in rotta di collisione.
Se per il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Del Rio, ieri in prefettura a Palermo per presentare l'opera, "l'apertura della bretella dell'A19 è una risposta trasparente ed efficiente del Governo e delle amministrazioni regionali e locali alla comunità della Sicilia, intervenendo su lacune di decenni".
Per l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, l’entusiasmo espresso dal ministro è assolutamente fuori luogo.

"Il ministro Delrio, ormai emulando nei modi il presidente del Consiglio Renzi, ha inaugurato con superfluo entusiasmo il rattoppo sull’A19 Palermo-Catania, la bretella in prossimità del viadotto Himera crollato nella primavera a causa di una frana - ha commentato Falcone -. Una mezza inaugurazione dunque, perché per il ripristino del tracciato originario sarà necessario attendere fino al 2018, se non ci saranno ulteriori ritardi".
"Una tempistica, quella prevista da Anas e dal governo nazionale, che certifica la trascuratezza di Roma nei confronti della Sicilia, del Mezzogiorno. In un Paese normale, un intervento da 30 milioni di euro, sarebbe infatti realizzato in pochi mesi, in Sicilia dovremo invece aspettare non meno di tre anni. I siciliani sono stanchi delle promesse non mantenute, delle troppe parole e dei pochissimi fatti, di vivere in quella parte d’Italia che viene da troppo tempo colpevolmente dimenticata" ha concluso il capogruppo forzista.

Secondo il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, "con l'apertura al traffico della bretella che serve a superare il tratto interrotto del viadotto Himera, è stato raggiunto l'obiettivo di risolvere una rilevante criticità per la viabilità dell'intera Sicilia nel minor tempo possibile e con tutti i controlli e le verifiche necessari. Obiettivo raggiunto grazie al forte impegno di tutto il personale Anas coinvolto ed anche alla fattiva sinergia, con il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, con il Commissario delegato per l'emergenza Himera, Marco Guardabassi e con i responsabili e tecnici della Regione Siciliana".

Domenico Giannopolo, sindaco di Caltavuturo - il comune più penalizzato dal crollo del viadotto -, sostiene invece che "l'emergenza è lungi dall'essere terminata sia per la non del tutto ripristinata viabilità autostradale nelle due direzioni di marcia e di carreggiata rinviata a metà del 2018, sia per il territorio e le comunità di Caltavuturo e Sclafani Bagni che risultano ancora privi del collegamento diretto con lo svincolo autostradale di Scillato che viene garantito ad oggi solo dalla trazzera Prestanfuso (la trezzera del Movimento 5 stelle, ndr) della quale, anche stamani in conferenza stampa, si continua a negarne la legittimità e il presupposto di utilità".

Per Giannopolo "la bretella A19 è davvero una metafora ma di quella Sicilia e Italia che occorre cambiare. La metafora di una Regione e di uno Stato che non riescono a fermare una frana largamente preannunciata e denunciata in tutti questi anni; che non riescono a dire delle parole chiare sulla sicurezza dell'altra campata non danneggiata e sulla congruità degli espropri per la realizzazione della rampa. Un Italia e una Sicilia che hanno dato prova nelle loro espressioni istituzionali di lontananza dalla realtà e dai problemi delle comunità locali".
"In questa circostanza - conclude il sindaco di Caltavuturo - vogliamo esprimere un ulteriore sollecito al governo nazionale e regionale, alla Protezione Civile nazionale e regionale, all'Anas nazionale e regionale, affinché si adoperino per attuare finalmente e in tempi rapidi il Piano della viabilità secondaria di 27 milioni di euro approvato l'8 ottobre scorso e ancora lontano dal produrre i primi pratici e concreti risultati. Solo alla fine dell'attuazione di quel piano si potrà dire che l'emergenza è del tutto cessata".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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17 novembre 2015
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