Una Sicilia sempre più povera e incapace di spendere
Nell'ultimo anno la Regione ha bruciato 835 mln, mentre cresce la difficoltà nello spendere i fondi pubblici
Sicilia sempre più povera. Tra il 2011 e il 2012, sono stati bruciati 835 milioni di euro: a tanto ammonta la quantità di ricchezza persa in un anno. Secondo i dati contenuti nella Relazione sullo stato dell'economia nel 2012, elaborato dal servizio statistica del dipartmento Economia della Regione, il Pil è passato da 86,9 a 86,07 miliardi di euro, con un calo del 2,5 per cento.
La flessione è stata determinata da diversi fattori, tra cui il calo dei consumi delle famiglie, -3,2 per cento, con una riduzione di oltre un miliardo di euro. Il calo ha interessato anche i consumi della pubblica amministrazione (-1,1 per cento) e gli investimenti fissi lordi (-1,8 per cento), mentre è aumentato il valore delle scorte e delle importazioni nette (3,6 per cento).
Risulta inoltre che la Regione siciliana ha sempre più difficoltà a spendere i fondi pubblici. Rispetto agli ultimi quattro anni, il 2012 è stato l'anno peggiore e la cassa è risultata sotto stress. La capacità di spesa (rapporto tra pagamenti e massa spendibile) risulta in peggioramento per quanto riguarda la spesa corrente, con il dato che varia dal 77,3 per cento del 2011 al 68,1 per cento dell'anno scorso. Si tratta della performance più bassa dal 2008 a oggi. Lieve segnale positivo invece per la spesa in conto capitale, un punto in più dell'anno precedente (dal 17,3 al 18,3 per cento), anche se i valori si mantengono bassi.
Ma il dato torna negativo quando si va ad analizzare la velocità di cassa della spesa corrente, cioè il rapporto tra pagamenti complessivi e somma dei residui passivi iniziali e impegni): nel 2012 l'indice è sceso sotto la soglia psicologica del 40 per cento (livello mantenuto dal 2008 a oggi) attestandosi al 35,8 per cento, rispetto al 40,1 per cento del 2001. Questo dato, si legge nella relazione dell'ufficio statistica, guidato da Giuseppe Nobile, "conferma le tensioni che interessano la cassa regionale".
A dimostrazione del periodo di difficoltà c'è un altro elemento: l'indice di economia, cioè il rapporto tra economie di spesa e stanziamenti definitivi di competenza. In questo caso, la relazione registra alti valori in tutti gli anni (dal 2008 a a oggi) per le spese in conto capitale, con un lieve calo nel 2012 (67 per cento contro il 74,5 per cento del 2011): "tale indice - spiegano gli esperti del dipartimento Economia - misura la incapacità di utilizzo delle risorse disponibili e quindi un suo aumento connota maggiore incapacità".