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Una situazione molto difficile

Mentre gli sbarchi continuano senza sosta, il Viminale vuole vederci chiaro su come si vive dentro i Cpt

23 ottobre 2006

AGGIORNAMENTO
Nuova ondata di sbarchi sulle coste italiane: oltre 400 a Lampedusa
Un'ondata di sbarchi di migranti ha investito in poche ore le coste italiane. Dopo i massicci arrivi di domenica, durante i quali sono arrivati 500 immigrati, anche oggi a Lampedusa si sono registrati due sbarchi. Questa mattina presto una imbarcazione con una quarantina di persone a bordo è stata soccorsa ad una cinquantina di miglia dalla costa dalla nave «Libra» della marina militare. Poco dopo ancora una imbarcazione con 40 stranieri è stata intercettata dalla guardia di Finanza al largo dell'isola. Nel Ragusano,la notte scorsa 17 extracomunitari, sedici uomini e una donna, sono stati trovati dalla guardia costiera nella spiaggia di Santa Maria del Focallo, nel territorio del comune di Ispica. La loro imbarcazione era stata avvistata dalla capitaneria di porto. E secondo quanto detto dagli immigrati, a bordo del loro battello vi erano 26 persone. Nove extracomunitari hanno quindi fatto perdere le loro tracce. Mentre lunedì mattina un altro gruppo di clandestini, 23 cittadini del Bangladesh e dell' Afganistan, è stato rintracciato a Santa Maria di Leuca, dove erano appena sbarcati. Si tratta - a quanto si è saputo - di giovani, tutti maschi, 11 provenienti dal Bangladesh e 12 dall' Afghanistan, bloccati in gran parte da militari della Guardia di Finanza sulla scogliera di Punta Melito.

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Una domenica mattina tiepida e serena, con il cielo limpido e il mare calmo. Una domenica mattina buona per... sbarcare.
A Lampedusa, ieri mattina, sono sbarcati oltre 400 clandestini dopo essere stati intercettati da una motovedetta della Guardia costiera a 4 miglia e mezzo a sud dell'isola. Erano fermi su un barcone in precarie condizioni.
Secondo una prima stima gli immigrati sarebbero complessivamente 403, tra cui 21 donne, una delle quali incinta, un bimbo di pochi mesi e numerosi minori.
''Alle ore 5,27 la motovedetta della Guardia costiera riesce ad intercettare un barcone carico di immigrati... con a bordo 403 clandestini tra cui 21 donne di cui una in stato di gravidanza, un bambino di circa 10 mesi e diversi minorenni'', si legge in una nota della Capitaneria di Palermo.
Secondo quanto riferito da un portavoce, la Guardia costiera è stata avvertita dalla telefonata di uno degli immigrati, che dall'imbarcazione vedeva in lontananza le luci dell'isola, per chiedere aiuto ai carabinieri di Agrigento. ''Dopo l'intervento - ha spiegato il portavoce - la barca è stata scortata nel porto di Lampedusa e i migranti sono stati trasferiti al Centro di accoglienza locale''.
I clandestini hanno detto di essere partiti dalla Libia: in gran parte sono eritrei e nordafricani, ma vi sarebbero anche alcuni cittadini del Bangladesh.

Poco dopo sono riusciti a sbarcare direttamente a terra sull'isola altri 36 clandestini. Questi sono stati bloccati dagli uomini della Capitaneria di porto e dai carabinieri nei pressi di Cala Francese. L'imbarcazione, che era stata utilizzata per l'attraversata, è stata trainata in porto da un'unità della Guardia di finanza.
E ancora, nella tarda mattinata, altri 30 clandestini sono stati soccorsi a 28 miglia a sud di Lampedusa dalla nave Libra della Marina militare, che ha poi fatto rotta verso il porto dell'Isola. E sempre nella tarda mattinata di ieri, altri 19 extracomunitari, quasi tutti di origine africana, sono sbarcati nell'isola pelagica di Linosa (AG). Il gruppo di migranti è stato intercettato a terra da una pattuglia di carabinieri mentre l'imbarcazione con la quale i 19 hanno attraversato il Canale di Sicilia è stata individuata dai militari dell'Arma a poca distanza dalla zona dello sbarco. E' salito così a 500 il numero degli immigrati ospitati nel Cpt, che ne può contenere 190
Si ha avuto notizia, poi, che altri cento clandestini su un barcone sono stati avvistati al largo di Malta, anche questi sicuramente erano diretti verso le coste siciliane.

''La cronaca di queste ore - ha commentato il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaroè l'ennesima riprova della crescente urgenza di una strategia europea''. ''Non è un problema che la Sicilia deve affrontare da sola - ha continuato - poiché solo una strategia europea congiunta con programmi coordinati può contenere i flussi di immigrazione. Sono necessari, quindi, investimenti condivisi tra Europa, Governi degli Stati membri e Regioni''.
La settimana prossima Cuffaro parteciperà al meeting del Partito popolare europeo a Madrid e in quell'occasione la sua relazione sarà incentrata proprio sul tema dell'emergenza immigrazione e sulle proposte della regione all'Europa.

E mentre il problema immigrazione per le coste siciliane è continuo, nonostante il quotidiano pattugliamento del Canale di Sicilia da parte della Forze dell'Ordine, il ministero dell'Interno ha disposto ''un'inchiesta amministrativa sulla gestione del Centro di Accoglienza di Caltanissetta e l'acquisizione di testimonianze presso il Centro per rifugiati di Agrigento, in seguito alle violazioni denunciate in un articolo dal quotidiano 'la Repubblica' (leggi). A riferirlo è stato una nota del Viminale il quale sottolinea che ''dalle testimonianze riportate nell'articolo, sembrano emergere soprattutto discriminazioni a danni di immigrati centro-africani da parte di immigrati di altri Paesi e in taluni casi degli stessi operatori del Centro, soprattutto mediatori culturali e traduttori. Dopo una prima verifica, l'associazione di volontariato Cooperativa Albatros 1973, che gestisce il Centro di Caltanissetta, ha respinto con fermezza come false le accuse''. ''Questa circostanza va sottolineata perché non sempre le critiche ai Centri di Permanenza e Accoglienza tengono conto del fatto che la gestione è affidata ad associazioni di volontariato'', conclude la nota del ministero dell'Interno.
Anche la Procura di Caltanissetta aprirà un'inchiesta sui presunti casi di razzismo che si sarebbero verificati nei mesi scorsi. Il procuratore pro tempore Renato Di Natale ha fatto sapere che, fino a oggi, i clandestini non avrebbero mai presentato alcuna denuncia presso la Procura, ma dalle dichiarazioni rese al quotidiano emerge uno spaccato di vita drammatico per tutti coloro che hanno vissuto per circa un mese nella struttura.
''Nessuno di loro - ha detto il magistrato - si è rivolto alla procura. Non eravamo a conoscenza degli episodi denunciati''. Gli extracomunitari, che ora si trovano ad Agrigento, in uno dei centri del 'Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo' verranno sentiti dai magistrati la prossima settimana.

L'apertura di inchieste è stata subito invocata dall'eurodeputato del Prc Giusto Catania.''Presenterò - ha detto Catania - un'interrogazione al commissario Ue Frattini. Sono andato decine di volte nel Cpt di Caltanissetta perché avevamo avuto sentore che qualcosa non andava, che la gestione fosse poco trasparente. Se fosse vero quello che raccontano gli immigrati, ci troveremmo di fronte ad una lampante violazione dei diritti umani''.
Per Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite ''i richiedenti asilo devono essere accolti solo in centri di identificazione e non in centri 'ibridi' come Caltanissetta, ma anche Cassibile(Sr) e Bari Palese dove non sono garantiti gli standard previsti dalla legge Bossi-Fini''. Per l'Arci ''contro gli abusi denunciati nel centro per immigrati di Caltanissetta, ma che non riguardano purtroppo solo quel centro, è necessario favorire gli ingressi legali con l'introduzione del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro e permettere alla società civile, alle associazioni ed enti locali di accedere ai centri''.

Uno degli immigrati che hanno denunciato, l'eritreo Adhinom Petros, 22 anni, che ha dato la propria testimonianza su una fuga di 24 nordafricani cui avrebbe assistito, ha inoltre detto che i poliziotti in guardia fuori dal campo non sono assolutamente intervenuti: ''Era la notte tra il 24 e il 25 settembre. Hanno aperto con le cesoie un varco nella recinzione e sono usciti. Fuori dal campo c'erano dei poliziotti ma sono rimasti assolutamente immobili''.
La questura di Caltanissetta, però, ha respinto quanto denunciato precisando che ''il servizio di vigilanza delle forze dell'ordine è relativo alla sola ala della struttura adibita a Cpt, mentre per quella in cui vengono ospitati immigrati in attesa di asilo il ruolo degli agenti è limitato alla eventuale repressione di reati commessi all'interno del centro''.
''Gli extracomunitari che si trovano nel Cda (centro di prima accoglienza) - precisano fonti dell'ufficio - non sono sottoposti a misure restrittive. Le loro non sono fughe ma allontanamenti arbitrari a cui, comunque, nessun agente assisterebbe inerte''.
Gli allontanamenti dal centro di Pian del Lago, sono comunque all'ordine del giorno e vengono registrati, in quanto appunto molto comuni, solo saltuariamente dalle cronache degli organi d'informazione.
Il prefetto di Caltanissetta, Pietro Lisi, ha comunque annunciato un'intensificazione dei controlli nel centro. Frattanto, secondo quanto si è appreso, 20 extracomunitari sarebbero fuggiti dalla struttura di accoglienza nella notte tra sabato e domenica. Sei di loro sono stati fermati ieri alle porte di San Cataldo, nella zona dello scalo ferroviario: si tratta di due palestinesi e di quattro nordafricani. Le ricerche da parte delle forze dell'ordine proseguono.

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23 ottobre 2006
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