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Una sola mano, un solo contesto, unica matrice

il Pm Di Matteo, come il procuratore Teresi, sembra che sappiano chi sia l'autore della lettera minatoria recapitata al Pg Roberto Scarpinato

22 settembre 2014

Secondo il procuratore generale aggiunto Vittorio Teresi la lettera minatoria trovata sulla scrivania dell'ufficio del procuratore generale Roberto Scarpinato, al primo piano del palazzo di giustizia di Palermo, è "una sfida all’ufficio più che alla persona". "Ha a che fare con le indagini in corso e con i processi", ha sostenuto in una intervista radiofonica alla Rai. Una lettera che, secondo Teresi, per "la carica intimidatoria della minaccia molto forte, sembra firmata da...". Un nome che però Pg non dice. (LEGGI).

Stessa ipotesi quella di Nino Di Matteo, pm nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, che parla di una sola mano, un solo contesto, unica matrice.
"E’ firmata", ha affermato. Un messaggio inequivocabile per i registi della strategia della tensione.
Di Matteo conferma il sospetto del procuratore Teresi, indicando una sola matrice, e spazzando così il campo dall’ipotesi che le minacce possano venire da ambienti diversi, "solo" mafiosi. "Da due anni a questa parte sono destinatario, insieme ad altri, di minacce ed intimidazioni". Poi chiarisce che le "attenzioni" malevoli hanno un bersaglio, i magistrati che con le loro indagini hanno sfiorato "il rapporto fra mafia ed apparati dello Stato".
Non è una mera coincidenza, rincara la dose Di Matteo, se sono loro, non altri, nel mirino. Si sarebbe determinata una saldatura, spiega Di Matteo, fra ambienti apparentemente diversi, e cioè "ambienti mafiosi, istituzionali e velatamente istituzionali".
Il movente? "Cercano di destabilizzare la serenità degli inquirenti e mostrare la nostra vulnerabilità".

Stando ai sospetti di Teresi e Di Matteo, dunque, la "tradizione" e i veleni del passato non c’entrano niente. Da due anni coloro che si sentono minacciati dalle indagini sui rapporti di apparati dello Stato con la mafia hanno un piano di destabilizzazione delle inchieste e lo portano avanti con determinazione. E siccome c’è un processo con dodici imputati "eccellenti" in corso, processo che deve giudicare i comportamenti di "servitori" dello Stato, il sospetto riguarda proprio questo contesto. Non c’è la firma negli "avvertimenti", ma - come fa capire Teresi -, è come se la minaccia a Scarpinato fosse firmata.
A questo punto manca solo il nome e cognome dell’autore.

[Informazioni tratte da SiciliaInformazioni.com]

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22 settembre 2014
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