Una speciale etichetta per i cibi Ogm Free
Per tutti i cittadini dell'Ue e per la salvaguardare la ''trasparenza'' dei cibi
Una speciale etichetta Ogm-free garantirà ai cittadini europei che il prodotto che stanno acquistando non contiene organismi geneticamente modificati. E' questa la proposta lanciata nei giorni scorsi a Bilbao dalle 44 regioni europee che aderiscono alla rete Ogm free.
La nuova etichetta, secondo le intenzioni della rete, non dovrà essere applicata solo ai prodotti provenienti da coltivazioni non transgeniche, ma anche a prodotti come carne, uova, latte provenienti da animali allevati senza mangimi Ogm.
Tra le regioni presenti in Spagna, anche la Toscana rappresentata dall'assessore all'agricoltura, Susanna Cenni. "Si tratta - ha spiegato la Cenni - di un'iniziativa nel segno della trasparenza e della consapevolezza alimentare. E' giusto che i cittadini europei, i quali a larghissima maggioranza si sono espressi sin qui contro l'introduzione di Ogm, siano informati sulla presenza o meno di colture transgeniche nei loro alimenti. Per questo la proposta sarà sostenuta con forza presso le istituzioni comunitarie, e promossa presso il comparto agro-alimentare, forte dell'adesione convinta di ben 44 regioni e anche del fatto che alcuni Paesi, vedi la Germania, si stanno muovendo in questa direzione".
Accanto alla questione del marchio Ogm free, al centro della discussione di Bilbao c'è stato anche il tema della coesistenza degli Ogm con le colture tradizionali: nel suo intervento l'assessore Cenni ha evidenziato la necessità di tutelare quei territori in cui l'introduzione di Ogm potrebbe vanificare gli sforzi di chi, è il caso della Toscana, ha costruito un modello agroalimentare basato sulla tipicità, sulla qualità e sulla sostenibilità ambientale. In questo senso si è valutata l'opportunità di proporre l'istituzione di distretti Ogm free, cioè di aree dove tutti i produttori si impegnino a non utilizzare colture transgeniche.
I partecipanti alla conferenza di Bilbao hanno inoltre evidenziato l'esigenza di far risaltare, nell'ambito del dibattito comunitario sulla riforma della Pac (Politica agricola comune) e sul libro verde della qualità, il tema degli organismi geneticamente modificati.
L'assise in terra spagnola è infine servita per ridefinire gli assetti della rete che, con l'adesione delle isole Canarie ha raggiunto la quota record di 44 regioni iscritte in rappresentanza di 7 Paesi: dopo aver fondato e guidato la rete (nata nel 2003) la Toscana lascia l'incarico di coordinamento ai Paesi Baschi, ma rimarrà alla vicepresidenza della rete insieme ad Alta Austria e Bretagna. [M. Orlandi Aise]