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Una storia triste e complicata quella accaduta nella scuola media ''Vann'Antò'' di Ragusa

31 gennaio 2007

In una scuola media di Ragusa è successo un fatto spiacevole e complicato. Un fatto che raccoglie in se le tante sfaccettature che la realtà mantiene in se ogni giorno. Una storia di dolore e fatica familiare, la storia di una scuola con insegnati forse non adeguati per seguire gli alunni gravati da disagi, una storia di intolleranza indotta da una situazione difficile e della quale non si vogliono piangere le conseguenze.
Ieri Mario (nome di fantasia), un ragazzino disabile con gravi problemi psichici che frequenta la seconda G della Scuola media ''Vann'Antò'' di Ragusa, ha aggredito l'insegnante di sostegno e la preside dell'istituto è stata costretta a richiedere l'intervento di una volante del 113 per riportare la calma nella classe.
Non è la prima volta che Mario va in escandescenza, ma è colpa del suo handicap. Sette anni fa Mario è stato operato al cervello per via di un tumore, i medici però non hanno potuto estirpato il cancro completamente perché c'era il reale pericolo che provocasse danni cerebrali più gravi come mutismo e paralisi. Da allora il suo umore non è stato più lo stesso. Ci vuole un nonnulla per far diventare aggressivo Mario.
Quello di ieri mattina, quindi, è stato uno dei tanti episodi successi in classe. E' per questo che da una settimana i genitori degli alunni della II G non mandano più i propri figli a scuola, e addirittura minacciano di ritirarli se non verrano presi i giusti provvedimenti.
 
''Se mai è stato l'insegnante di sostegno a dare un ceffone a mio figlio'', hanno detto la mamma di Mario, casalinga separata, e il suo convivente, dipendente di una catena di supermercati: ''Atti come questo sono già avvenuti ma stavolta presentiamo una denuncia ai carabinieri''.
''Ce l'hanno tutti con me, dicono che sono handicappato. Ma io sono come gli altri, non sono un diverso. Per questo ogni tanto reagisco male, se invece fossero più gentili...''. E a sentire parlare Mario non si direbbe che si tratta di un ragazzo con gravi disturbi della personalità. Un ragazzone che mostra più dei suoi 13 anni.
Secondo la mamma quello che è successo ieri è stata ''l'ennesima aggressione dell'insegnante di sostegno che gli ha dato un ceffone''. Sono mesi che la donna accusa la scuola media di Ragusa di voler ''emarginare mio figlio solo perché handicappato''.

''E' una situazione insostenibile - ha affermato la preside della scuola - abbiamo fatto di tutto per integrarlo, ma a questo punto non siamo più in grado di garantire l'incolumità fisica del personale e degli alunni, dunque capisco la reazione dei genitori. So che per queste parole sarò lapidata, ma preferiscono correre questo rischio invece di veder finire in ospedale un alunno''.

Il caso è stato subito attenzionato dal ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, che ha dato disposizioni al direttore scolastico regionale per la Sicilia di inviare un ispettore nella scuola media. L'intenzione dell'autorità scolastiche provinciali è quella di trovare una soluzione che consenta di non emarginare il disabile e permetta il regolare svolgimento delle lezioni. Gaetana Tulminello, provveditore vicario di Ragusa, conosce bene il caso: ''Il bambino è affetto da gravi disturbi. Era seguito da un maestro d'appoggio alle elementari; ha un professore di sostegno anche adesso che frequenta la media. Ma nel frattempo è cresciuto, oramai è un bambino di cento chili che ha acquisito una forza fisica non indifferente, capace di travolgere tutto ciò che trova sul suo passaggio, una porta, una vetrata, come un professore o un compagno di classe. Dobbiamo contenere questa sua 'esuberanza', garantendo da un lato il diritto all'istruzione e all'incolumità degli altri scolari, e dall'altro rispettando il bambino che, sopra ogni altra cosa, è un essere umano, con i suoi diritti e le sue fragilità. E' un problema di difficile soluzione, a cui però stiamo pensando da tempo e a cui presto troveremo una soluzione''.

Intanto il prefetto di Ragusa, Mario Ciliberti, ha convocato per giovedì una riunione cui dovrebbero partecipare i vertici scolastici ragusani, un magistrato del tribunale per i minori, un neuropsichiatra infantile, per valutare i provvedimenti da prendere per consentire il regolare corso scolastico agli studenti e al ragazzino disabile.

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31 gennaio 2007
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