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Una tragica crociera

La nave da crociera Costa Concordia, si è incagliata vicina all'Isola del Giglio: tre i morti, 14 i feriti e circa una settantina di dispersi

14 gennaio 2012

Drammatico naufragio ieri sera all'Isola del Giglio dove la nave da crociera 'Costa Concordia' si è incagliata nelle secche di Punta Gabbianara, per cause ancora da chiarire. Il primo bilancio ufficiale dell'incidente è di tre vittime e 14 feriti, di cui due in gravi condizioni. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo: al mezzogiorno del sabato, infatti, riultano ancora 50 dispersi. A bordo della Concordia, infatti, risultavano 4.229 mentre dopo l'incidente sono state censite 4.179 persone. Lo stesso prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, che preannunciava in mattinata il timore che i dispersi potessero essere molti, ha invece fornito cifre diverse: 70 persone che non hanno ancora risposto all'appello a fronte delle 4234 a bordo (52 i bambini tra 0 e 6 anni).
La lista dei passeggeri è stata resa disponibile, secondo i vigili del fuoco, solo nella tarda mattinata di sabato, e solo allora è stato effettuato il confronto con quella delle persone accolte e medicate sull'Isola e nella vicina Porto Santo Stefano. I soccorsi a bordo dell'imbarcazione ormai sdraiata su un fianco stanno ancora ispezionando tutti i locali alla ricerca di altre persone eventualmente rimaste all'interno.
Intanto è in corso negli uffici della Capitaneria di porto dell'Isola del Giglio l'interrogatorio di Franco Schettino, comandante del Concordia. Il comandante, napoletano di Meta, deve ricostruire le fasi dell'incidente e spiegare come mai si fosse avvicinato così tanto all'Isola. Secondo i programmi, infatti, la Concordia avrebbe dovuto attraversare il canale tra l'Argentario e l'Isola del Giglio a 5 miglia dalla costa italiana, e quindi a 3 dall'isola e dalla secca sulla quale si è incagliata. Il Giglio dista dalla terraferma 16 km, cioè 8,6 miglia nautiche.
Le tre vittime, in base ai primi accertamenti medico legali, sono morte per annegamento, le salme sono all'obitorio dell'ospedale di Orbetello. Nelle fasi concitate del naufragio molte persone sono cadute in acqua o si sono gettate in mare, riportando anche fratture e principi di assideramento.

La Capitaneria di Porto di Livorno ha reso noto che è stata avviata un'inchiesta amministrativa sia sulle cause del naufragio, sia sul soccorso ai passeggeri da parte dell'equipaggio. "Sull'eventuale inidoneità alle mansioni di soccorso del personale imbarcato sulla nave, dovrà intervenire l'autorità giudiziaria, fare delle verifiche per aprire eventualmente un'inchiesta" ha detto il prefetto.
Alcuni passeggeri tratti in salvo hanno lamentato infatti inadeguatezze e grossi ritardi da parte dell'equipaggio della Costa Concordia durante le prime fasi di soccorso. Ci sono passeggeri che dicono di aver atteso anche un'ora e mezzo prima di essere imbarcati sulle scialuppe di salvataggio. A bordo del natante, di bandiera italiana, di 290 metri di lunghezza, partito alle 19 da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretto a Savona, c'erano 4.229 persone (3.197 passeggeri e 1.032 di equipaggio). L'allarme è arrivato intorno alle 22. Quando la nave ha incominciato a imbarcare acqua, ai passeggeri sono stati fatti indossare i giubbotti salvagente e sono stati trasferiti sulle scialuppe di salvataggio. Sono iniziate scene di panico, molti passeggeri hanno temuto che il natante colasse a picco; qualcuno è caduto in acqua, altri forse vi si sono buttati.

Prosegue a pieno ritmo la macchina dei soccorsi. I superstiti sono stati portati a Porto Santo Stefano: circa 1500 i crocieristi arrivati a bordo di tre navi. Le persone sbarcate vengono accompagnate negli alberghi della provincia di Grosseto ma anche del vicino Lazio, e vengono identificate. Sono stati recuperati 3230 posti letto in tutta l'area grossetana. Circa una ventina di persone che erano in punti della nave difficili da raggiungere, dove non era possibile arrivare con le motovedette, sono stati soccorsi da tre elicotteri della Guardia Costiera, della Marina Militare e dell'Aeronautica, che si sono alteranti per recuperare dall'alto le persone a bordo. Uno ad uno i passeggeri sono stati imbragati e tirati su, poi sono stati trasportati a Grosseto. I soccorsi sono stati divisi in tre fasi: la prima con le scialuppe, poi con gli elicotteri, infine sono entrate in azione le motovedette della Guardia Costiera.
Una sessantina di persone sono rimaste intrappolati sui ponti nella parte della nave non sommersa. Secondo quanto spiegato dai soccorritori, non sono riusciti a fuggire come gli altri sulle scialuppe perché ogni via di fuga era preclusa, e quindi sono rimasti sui ponti ad aspettare di essere salvati.
Ora i soccorsi si stanno concentrando nella parte di nave sott'acqua, per accertare che non vi siano altri cadaveri. Il natante si sta inabissando, sulla fiancata sinistra c'è uno squarcio di 70 metri. Questo, spiegano i soccorritori, rende più difficili le operazioni di ricerca di eventuali dispersi. "E' una corsa contro il tempo", dicono. Tre squadre di sommozzatori della Guardia Costiera sono arrivate da Napoli, Genova e San Benedetto e si sono immerse per verificare che non ci siano ancora persone sott'acqua. E' invece terminata l'ispezione della parte a secco della nave. A effettuarla una squadra ispettiva di soccorso composta da guardia costiera, vigili del fuoco e da un ufficiale alla sicurezza della Costa Concordia che conosce la nave. A bordo della nave c'erano anche disabili, donne incinte e bambini. Una donna al quinto mese di gravidanza ha riportato lesioni, e un altro passeggero potrebbe rimanere paralizzato.

E' anche emergenza farmaci. "Abbiamo terminato le scorte", dice all'Adnkronos il vice sindaco Mario Pellegrini che è stato tra i primi a salire sulla nave, in piena notte. Pellegrini racconta "scene di disperazione che non potrò mai dimenticare. Il buio, nonostante la nave fosse illuminata, ha reso ancora più forte il senso della paura. Insieme al sindaco e agli assessori ci siamo dati da fare per fare sbarcare i sopravvisuti. Abbiamo aperto le scuole, i bar. Commovente la solidarietà degli abitanti del Giglio che hanno aperto le loro case per ospitare i sopravvissuti. Ogni famiglia ha accolto anche trenta persone".
A bordo della nave anche la giornalista dell'Adnkronos Patrizia Perilli. "Sembrava di essere sul Titanic, non potevamo credere ai nostri occhi" racconta. "Siamo scesi con grande difficoltà dalla nave - spiega - ci hanno fatto uscire dalla parte opposta a quella che stava affondando. La nave era troppo vicina alla costa, anche i residenti se ne sono accorti. Per questo dopo l'incidente sono arrivati subito in nostro soccorso".
"E' una tragedia che sconvolge la nostra azienda - scrive in una nota stampa Costa Crociere - Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici". "In questo momento - si legge nel comunicato - tutti i nostri sforzi sono concentrati nelle ultime operazioni di emergenza, oltre che nell'offrire assistenza agli ospiti e all'equipaggio che erano a bordo della nave, per farli rientrare al più presto a casa. Le procedure di emergenza sono scattate immediatamente per procedere all'evacuazione della nave. L'inclinazione che ha assunto progressivamente la nave ha reso le operazioni di evacuazione estremamente difficoltose". "Vogliamo esprimere un profondo e sentito ringraziamento alla Guardia Costiera e alle forze da essa coordinate, incluse le autorità e i cittadini dell'Isola del Giglio, che si sono prodigate nelle operazioni di salvataggio e assistenza agli ospiti e all'equipaggio. L'azienda collaborerà, con la massima disponibilità, con le autorità competenti per verificare le cause dell'accaduto".

Il tempio galleggiante del divertimento - Era appena partita per una crociera di otto giorni nel Mediterraneo Occidentale la nave che si è incagliata nei pressi dell'Isola del Giglio. Costa Concordia, 114.500 tonnellate di stazza e 1.500 cabine in grado di accogliere sino a 3.780 passeggeri, si stava dirigendo da Civitavecchia a Savona, prima tappa del 'Profumo d'Agrumi', come la compagnia ha battezzato l'itinerario che tocca anche i porti di Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari e Palermo, per poi fare ritorno a Civitavecchia, Savona e Marsiglia.

Un viaggio alla scoperta del Mediterraneo, che si è trasformato in un incubo per i circa 3.200 passeggeri in quel momento a bordo di una delle navi più grandi della flotta Costa Crociere, compagnia numero uno in Europa. Le dimensioni, 290,2 metri di lunghezza per 35,5 metri di larghezza, sono infatti da "gigante del mare".
Costruita da Fincantieri, nello storico stabilimento navale di Genova Sestri Ponente, la Concordia è entrata in servizio nel luglio 2006. Le sue centrali di bordo forniscono energia elettrica sufficiente al consumo di una città di 50 mila abitanti. Vuota pesa quanto 110 Boeing 747 e la lunghezza dei cavi elettrici installati a bordo potrebbe coprire cinque volte e mezzo la distanza tra Roma e Milano. I rivestimenti in teak potrebbero coprire due campi di calcio, mentre con tutte le tovaglie a bordo si potrebbe apparecchiare una tavola lunga 27 chilometri. Al momento della crociera inaugurale, il 7 luglio 2006 con Eva Herzigova e Antonella Clerici per madrine, era la più grande nave passeggeri battente bandiera italiana.

A bordo è presente ogni genere di confort, tra cui 58 suite con balcone, cinque ristoranti, 13 bar, 5 vasche idromassaggio e 4 piscine, di cui due con tetto in cristallo semovibile, per godersi il sole anche d'inverno, un'altra per i bambini e una dotata di Toboga. Un vero e proprio "tempio galleggiante del mare", come la definisce la stessa compagnia sul suo sito Internet, con quasi 2 mila metri quadrati articolati su due ponti destinati allo sport e al benessere, e un'area termale di 6 mila metri quadrati su due piani.
Come è tradizione di tutte le ultime navi Costa, il design degli interni di Costa Concordia, disegnati dall'architetto di Miami Joe Farcus, seguono un percorso tematico, rappresentato dagli stili architettonici e artistici sviluppatisi in Europa. Notevole, come vuole la tradizione Costa, è la presenza di opere d'arte a bordo: oltre seimila tra copie e originali, di 35 artisti contemporanei.

[Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ign, ANSA]

 

 

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14 gennaio 2012
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