Unesco alla siciliana...
Patrimoni dell’Umanità pestati sotto i piedi. La denuncia e le proposte di Legambiente
E’ stato presentato, ieri a Catania, il nuovo Dossier di Salvalarte Sicilia sui siti Unesco siciliani, seconda edizione (aggiornamento) dopo la prima edizione dal titolo "Unesco alla siciliana, i siti in sofferenza della bella Sicilia" del novembre 2011. Emergenze e ritardi nella gestione delle nostre eccellenze culturali.
Il dossier è stato presentato da Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, che ha sottolineato: "La situazione in quindici mesi non è cambiata, ma anzi è peggiorata. E’ inutile nasconderlo, prende davvero lo sconforto davanti a tanta desolazione, degrado, disattenzione, incuria. E’ proprio una grave mancanza di cultura, di sensibilità culturale e di rispetto per il passato - per tutto ciò che dovrebbe essere un’opportunità e una straordinaria occasione di sviluppo e di futuro per questa terra - tutto quello a cui assistiamo ogni giorno intorno ai siti siciliani dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità".
Legambiente non si ferma alle denunce e avanza tre proposte. La prima riguarda i piani di attuazione: dove mancano la redazione, dove ci sono l’attuazione. Poi, l’attivazione e la presenza nei territori interessati dai siti Patrimonio dell’Umanità della Fondazione Unesco, istituita da alcuni anni presso l’Assessorato regionale dei Beni culturali e che potrebbe essere un utile strumento d’iniziativa e controllo per una migliore e più intelligente gestione coordinata delle attività inerenti i siti siciliani della World Heritage List.
L’ultima proposta: la nascita di una Consulta siciliana per i siti UNESCO, dove mettere insieme tutte gli enti e istituzioni, pubbliche e private, l’associazionismo, personalità della cultura, presenti nei territori in cui ricadono i nostri Patrimoni dell’Umanità, per definire programmi e progetti per una migliore tutelare e per una vera e forte valorizzazione. [Legambiente Sicilia]