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Unità di crisi per la liberazione dei tre motopesca mazaresi

La Farnesina si è attivata al massimo per giungere al più presto ad una conclusione positiva

14 giugno 2012

AGGIORNAMENTO
Gli equipaggi dei pescherecci mazaresi "Boccia II", "Maestrale" e "Antonino Sirrato", sequestrati lo scorso 7 giugno dalle autorità libiche mentre si trovavano a circa 42 miglia dalla costa nordafricana, hanno avuto il permesso di tornare a bordo. "Abbiamo appreso la notizia - racconta Piero Asaro, armatore del Sirrato - dal presidente del Distretto produttivo per la pesca Cosvap, Giovanni Tumbiolo, che a sua volta l'ha ricevuta pochi minuti prima dal console italiano in Libia Guido de Sanctis. Siamo soddisfatti. Era dalle 12 di sabato scorso che gli equipaggi venivano trattenuti in caserma a Bengasi. Il nostro auspicio è che si proceda celermente anche con il rilascio dei marittimi e dei pescherecci".

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Per potere giungere al più presto alla liberazione dei tre pescherecci mazaresi ("Boccia II", "Maestrale" e "Antonino Sirrato") sequestrati con i loro equipaggi lo scorso 7 giugno, ieri a Roma, nella segreteria generale del Ministero degli Affari esteri, è stato attivato un tavolo di crisi.
"Ci siamo attivati a tutti i livelli - ha detto Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo per la pesca 'Cosvap' di Mazara del Vallo - perché si possa giungere a una celere soluzione di questa vicenda. L'Italia, tramite le sue massime autorità, si è impegnata affinché ciò possa accadere e anche da importanti ambienti libici ci sono state date rassicurazioni in tal senso".

Intanto i 19 marittimi che si trovavano a bordo dei natanti sequestrati - 12 siciliani e 7 tunisini -, rimangono in cella dopo che martedì mattina le autorità libiche li avevano interrogati a Bengasi.
Nella cittadina del Trapanese, dove le famiglie dei marinai si aspettavano che ieri la vicenda si concludesse positivamente, la tensione è tornata a salire.
Gli armatori dei tre pescherecci e i familiari dei 19 componenti degli equipaggi hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere un intervento diretto al capo dello Stato per il rilascio dei marinai.
"Abbiamo avviato anche una raccolta di firme - dice l'armatore del peschereccio Boccia II Maurizio Giacalone - per sensibilizzare il presidente della Repubblica su questa vicenda. Siamo turbati e preoccupati e non abbiamo idea di quando questa vicenda arriverà a una svolta e i nostri ragazzi potranno fare rientro a Mazara del Vallo". La missiva sarà inviata al Quirinale dal sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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14 giugno 2012
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