Uno dei più importati parchi di scultura d'Italia sfregiati dall'incuria e dal disinteresse
Per difendere Fiumara d'Arte
Appuntamento in Sicilia, sotto la finestra di Tano Festa.
Per difendere Fiumara d'Arte
di Helga Marsala per Exibart
E' uno dei più importanti parchi di scultura d'Italia, una delle realtà per l'arte contemporanea più significative. Un gioiello nato in Sicilia 20 anni fa, che deve fare i conti con la l'incuria, il disprezzo, il disinteresse istituzionale.
Fiumara d'Arte si estende su una superficie pubblica di circa 50 chilometri (tra la costa settentrionale della Sicilia e i Monti Nebrodi) e ospita le opere a cielo aperto commissionate da Antonio Presti, tra il 1986 e il 1993, ad artisti nazionali e internazionali (Pietro Consagra, Antonio Di Palma, Piero Dorazio con Graziano Marini, Tano Festa, Italo Lanfredini, Hidetoshi Nagasawa, Paolo Schiavocampo).
Nessun biglietto per entrare, né orari di visita: Fiumara appartiene al territorio.
Le Istituzioni però, non solo non hanno mai accolto e protetto le opere, ma la magistratura, nel 1990, ha perfino condannato Presti per abusivismo edilizio, con tanto di ingiunzione di demolizione. Una grossa mobilitazione pubblica è riuscita dopo tre anni a ottenere la sanatoria. Manca ancora però una normativa che consenta l'accoglienza e la manutenzione da parte dello Stato di questo straordinario patrimonio: le opere, ad oggi, versano in un preoccupante stato di degrado. La lettera inviata da Presti nel 2001 al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non ha smosso le acque, e la situazione resta stagnante.
Per oggi, 22 aprile 2005, contro la ''politica del rifiuto'', Antonio Presti, sotto la grande ''Finestra sul Mare'' di Tano Festa, ha organizzato un grande sit in con migliaia di studenti siciliani, artisti, critici e amici di Fiumara d'Arte. Per ribadire ancora una volta l'importanza di questo luogo e l'urgenza di una concreta attenzione istituzionale.