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Uno stato di calamità istituzionale e infrastrutturale

I sindaci siciliani a dorso di mulo per un sit-in sull'autostrada A19 Palermo-Catania

22 aprile 2015

Un centinaio di sindaci siciliani per contrastare lo stato di calamità istituzionale e infrastrutturale che sta vivendo la Regione. La Sicilia è oramai ha pezzi, e non soltanto metaforicamente parlando, per questo ieri il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando e un centinaio di sindaci si sono riuniti in assemblea a Caltanissetta per lanciare "Una proposta civica dai territori".
L'obiettivo, ha spiegato Orlando, è porsi come alternativa concreta alle scelte nazionali "di chiaro stampo ostile ai comuni e indifferenti alla situazione del Mezzogiorno e alla grave situazione di calamità istituzionale della Regione siciliana che penalizzano fortemente la nostra Isola, sia in termini di costo che di sviluppo economico".
Prima di riunirsi al teatro Regina Margherita di Caltanissetta, i sindaci hanno fatto un sit-in sull'autostrada A19 Palermo-Catania, chiusa a seguito di una frana che ha spezzato in due la mobilità dei siciliani, chi a piedi chi cavalcando dei muli, simbolo dell’arretratezza siciliana. Un sit-in al viadotto Himera "per denunciare le condizioni insostenibili degli assi viari della nostra regione", ha spiegato Orlando.
Parlando proprio dei problemi di viabilità, Orlando ha detto di avere già pronte "una serie di proposte concrete che riguardano settore per settore una possibile idea diversa di Sicilia, no al Muos, no alle trivellazioni".

Giovanni Ruvolo, sindaco di Caltanissetta, ha chiesto a chiare lettere "che venga proclamato lo stato di calamità" a proposito dell'interruzione della A19 e della 'bretella' che collega il capoluogo nisseno all'autostrada. "Per noi è una vera e propria calamità, vogliamo che la Regione si attivi in questo senso. Come città stiamo già subendo danni incredibili, già lo scorso fine settimana più di 200 prenotazioni sono state cancellate. Ci sono difficoltà nei trasporti delle persone e delle merci. Con lo stato di calamità pretendiamo che tutto venga risolto in tempi brevissimi e si continui a potenziare il trasporto ferroviario che, come si è visto, era facilmente realizzabile. Ciò - sottolinea Ruvolo - dimostra la mancanza di volontà nel fare le cose. Ora è una questione di responsabilità: o si dichiara che la Regione Siciliana è destinata all'oblio, o si assume la responsabilità di tracciare una linea netta e cominciare a ragionare in termini di efficacia ed efficienza. Da sindaci non possiamo essere lasciati soli nelle città ad affrontare le difficoltà alle quali non possiamo dare più risposte".

Ha parlato di calamità anche Confcommercio Sicilia, che ha riunito ieri un tavolo delle associazioni d’impresa, per chiedere sia costruita ed ultimata al più presto la bretella di collegamento entro Ferragosto. "C’è bisogno di un intervento urgente che possa consentire l’avvio dei lavori della bretella di collegamento sulla Palermo-Catania entro il 15 maggio e la fine dei lavori entro il 15 di agosto".
Il tavolo ha chiesto una "tabella di marcia rigida e serrata che, lavorando giorno e notte, riesca a garantire il  rispetto dei tempi per uscire da quella che è, senza ombra di dubbio, catalogabile come una delle emergenze siciliane". Con la stessa rapidità inoltre dovranno essere realizzate tutte quelle manutenzioni di base alla rete infrastrutturale dell’Isola, necessarie per  ripristinare condizioni di "normalità e sicurezza, partendo dalle  autostrade e finendo alle strade statali e provinciali delle aree  interne della Sicilia".

Confcommercio non ha dubbi sul fatto che si tratti di "una calamità"  che si sarebbe potuta evitare "se soltanto si fossero attivate le iniziative di salvaguardia e di manutenzione ordinaria del  territorio". E non ci sta a sentire parlare di mancanza di risorse disponibili: la Sicilia "corre il rischio in questo momento di dover restituire altri 500 milioni di euro del programma operativo del Fesr  2007-2013 all’Unione Europea", ha denunciato Confcommercio.
La richiesta è che "pertanto si convochi subito una giunta regionale straordinaria per approvare una rimodulazione del programma destinando le relative risorse alla realizzazione della  manutenzione stradale. Anche perché non si tratta di interventi ordinari, ma di una vera e propria ricostruzione delle infrastrutture siciliane. Primo tassello indispensabile per poter parlare di sviluppo". Per quanto riguarda l’affidamento dei lavori, Confcommercio chiede il coinvolgimento dell’imprenditoria siciliana "sana, che ha tutte le carte in regola e i relativi requisiti per partecipare a una tale opera di ricostruzione".

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22 aprile 2015
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