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Usura dilagante al Sud

Le regioni più colpite dal fenomeno sono la Sicilia, insieme a Campania, Calabria, Puglia e Basilicata

02 settembre 2010

Le regioni del Sud versano in situazioni critiche e sono più delle altre soggette alla piaga dell'usura. La maglia nera spetta alla Campania seguono la Calabria, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia.
E' la fotografia scattata dall'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, sulla base di un'elaborazione in cui sono stati messi a confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti al 2009, quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito.

"Dimensionare l'usura o le estorsioni solo attraverso il numero di denunce - ha commentato il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - non è molto attendibile perché il fenomeno rimane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficoltà, approssimazione e attendibilità relativa. Per questo abbiamo messo a confronto ben 8 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedeltà questa emergenza. Ma quello che forse pochi sanno, - ha concluso Bortolussi - sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi per artigiani e commercianti, sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni".

Dalla metodologia di calcolo di questo indicatore si evince che nelle aree dove ci sono più disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiori sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente a rischio. Ebbene, rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti dell'associazione artigiani mestrina pari a 100, il tasso di usura rilevato in Campania, a cui spetta la maglia nera, è di 174 (pari al 74% in più della media Italia), in Calabria di 144 (44% in più rispetto la media Italia), in Puglia di 143 (43% in più della media Italia), in Basilicata di 137 (37% in più della media nazionale) e in Sicilia di 133 (33% in più della media Italia).
Mentre sul podio degli 'intoccabili' dai ''cravattari'' o quasi, sta il Trentino A.A., con un indice di rischio usura pari a 50 (50% in meno della media nazionale). Seguono il Friuli V.G. con 66 (34% in meno della media Italia), il Veneto con 71 (29% in meno della media Italia) e l'Emilia Romagna con 73 (27% in meno del dato medio Italia).
Se, invece, si analizza il dato nudo e crudo delle denunce per usura registrate nel 2008 (purtroppo ultimo dato disponibile a livello territoriale), la maglia nera va alla Campania con 87. Seguono la Lombardia con 44 e la Puglia con 38. Per quanto riguarda le estorsioni, invece, il numero più elevato si è registrato sempre in Campania, con 1.201 denunce. Seguono la Sicilia, con 697, e la Puglia, con 618. Il Nordest, invece, è l'area meno interessata, o quasi, da questo fenomeno. Veneto, Friuli V.G. e Trentino A.A., infatti, sono tra le regioni italiane meno investite dalla piaga dello "strozzinaggio". [Adnkronos/Ing]

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02 settembre 2010
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