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Uwe, che tanto ama la Vucciria...

L'artista austriaco ha imbrattato la fontana del Garrafello: una provocazione contro l'amministrazione comunale che io non capisco

20 maggio 2014

Ieri pomeriggio, scorrendo svogliatamente facebook, ecco che vedo spuntare una foto della fontana di Piazza Garraffello, alla Vucciria di Palermo, vergata da una scritta in rosso "SI VENDE". Subito un susseguirsi di post, preoccupati ed indignati, hanno fatto da didascalia alla foto postata da Uwe Ti Ama Doc.
I soliti vandali buoni soli a rigirare i loro coltelli intrisi di ignoranza e insensibilità, nell’enorme piaga purulenta del centro storico cittadino, già sminuzzato e distrutto dall’indifferenza delle amministrazioni e dall’inciviltà di non pochi palermitani?
No. La scritta l’ha fatta proprio chi ha postato la foto sul social network: Uwe Jaentsch, artista austriaco residente a Palermo, che da diversi anni irrompe con le sue performance artistiche soprattutto alla Vucciria, quartierie del quale, probabilmente, crede di essere diventato il principale simbolo...

"La fontana della piazza Garraffello, è recintata nella zona vietata, la zona per il pericolo del prossimo programmato crollo della ex loggia dei catalani. La fontana non è protetta dalle prossime macerie. La sua fine sarà sotto le macerie o in qualche altro luogo dalla nostra città, magari abbiamo anche un spazio al parco foro italico o in un bagno in un bel villino privato? Questa fontana dovrebbe essere di tutti e invece non è di nessuno. Tanto varrebbe venderla ad un privato. Almeno qualcuno ne avrebbe cura".
Così ha scritto Uwe che ama la Vucciria. L’artista ha fatto un’azione provocatoria. Armato di bomboletta spray, su di una fontana del 1591 ha espresso il suo rimprovero verso le istituzioni che lasciano che tutto vada in malora... Una provocazione - concetto accostato da sempre all’arte contemporanea - che, francamente, somiglia molto di più ad un atto vandalico... E lo dico con sincerità perché, avendo studiato Storia dell’Arte e non avendo mai disdegnato il concetto di "azione provocatoria" - che tanti salutari scossoni ha dato alla nostra cultura -, nell’atto di Uwe proprio non riesco a ravvisare niente di buono.

Helga Marsala, che di arte ne capisce, in un articolo su Artribune ha scritto perfettamente quello che ho pensato appena ho capito che ad imbrattare la fontana non erano stati i "soliti vandali": "[...] E intanto monta l'indignazione, giustamente, tra i cittadini, gli artisti, i residenti. Contro chi non tutela una zona storica, ormai ridotta a un campo di macerie, la cui unica legge è quella dell'illegalità, dell'evasione, della mafia di quartiere; e contro chi, inventandosi proteste autopromozionali, si mette pure a denunciare il degrado contribuendo ad aumentarne lo spessore. Come dire, se un museo non funziona tanto vale prendere a martellate la collezione; se un giardino è sporco perché non dargli fuoco; se un palazzo è fatiscente, meglio sfondarlo con un tram. Per protesta, s'intende".

Va bene, posso pure capire chi crede ci sia troppa ipocrisia dietro all’indignazione verso l’atto provocatorio di Uwe - che in un video dice "Finalmente anche io ho fatto qualcosa di abusivo a Palermo" -. Insomma, uno dei quartieri storici più importanti di Palermo è diventato da tempo una latrina e voi state a fare smorfie perché quello ha scritto sopra una fontana oramai asciutta e che sostanzialmente viene usata come cassonetto?
Be', sì, io mi indigno per l’una e per l’altra cosa e penso che i nostri tempi sono veramente brutti. perché sono tempi che non riescono a produrre proprio nulla di buono. Nemmeno buone intenzioni riescono a produrre, per quanto ridicole e stupide possano poi risultare queste. Proprio come la provocazione di Uwe che tanto, tanto ama la Vucciria.

Intanto questa mattina, una squadra di operai del Comune è intervenuta per rimuovere la vernice dalla fontana con solventi biologici che, si spera, non intaccheranno la pietra. Costo dell'operazione: 600 euro. Inoltre, una denuncia contro ignoti è stata subito presentata dall'amministrazione comunale di Palermo al nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri.
Insomma, la provocazione lanciata da Uwe (che ama la Vucciria) all’amministrazione comunale è stata percepita da questa come un atto vandalico di ignoti. I soliti vadali senza volto, ignoranti, insensibili e vastasi.

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20 maggio 2014
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