Va in archivio la legge 488 e arrivano i meccanismi fiscali automatici delle misure di ''Industria 2015''
Esce di scena la 488: via agli incentivi fiscali automatici
di Claudio Tucci (Il Sole 24ORE, 19 febbraio 2008)
Va in archivio la legge 488 e arrivano i meccanismi fiscali automatici: credito d'imposta per investimenti al Sud in macchinari e attrezzature a partire dal 2007. Via, poi, ai primi tre progetti di innovazione industriale, efficienza energetica, mobilità sostenibile e nuove tecnologie per il made in Italy. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, illustrando martedì 19 febbraio a Roma, le misure di Industria 2015 adottate dal Governo targato Prodi a favore delle imprese. «Siamo di fronte - spiega il ministro Bersani - a un grande programma nazionale di innovazione del sistema produttivo del nostro Paese, capace di far tornare l'impresa luogo di produzione e conoscenza, che porti a una riscossa della politica industriale italiana».
Esce di scena, quindi, il sistema di incentivazione proposto dalla legge 488, che lascia il posto al credito d'imposta per le spese sostenute nel Mezzogiorno in macchinari e attrezzature a partire dal 2007 e fino al 2013. Stop, pertanto, agli incentivi dati sulla base della promessa di un impegno e risorse, sotto forma di sconti fiscali, solo a chi ha mantenuto l'impegno a investire. Incassato il via libera di Bruxelles per le spese sostenute nel 2007, ora spetta al decreto milleproroghe attivare la procedura (un emendamento ad hoc è previsto nel provvedimento all'esame dell'aula di Montecitorio).
Le cinque aree strategiche - Altro tassello di Industria 2015 sono gli incentivi su misura per i progetti di innovazione industriale in 5 aree strategiche (efficienza energetica, mobilità sostenibile e nuove tecnologie per il made in Italy, nuove tecnologie della vita e tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turistiche) che permettono di aumentare la produttività del nostro Paese e farlo, quindi, crescere. Al momento, spiega Bersani, sono entrati nel vivo i primi tre progetti (efficienza energetica, mobilità sostenibile e nuove tecnologie per il made in Italy), con i bandi di gara, che assegneranno le risorse ai migliori progetti, che saranno emanati entro fine marzo (3, 17 e 31 marzo). Si aggiudica il sostegno pubblico, precisa, poi, il ministro, il progetto che conduce, entro 3 anni, alla realizzazione di un prototipo di un prodotto o servizio innovativo, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle aree tecnologiche individuate come prioritarie dai responsabili di progetto e adottate dai ministri. Il progetto deve, inoltre, mostrare una evidente ricaduta industriale con un chiaro ritorno economico per le imprese nei successivi 2 anni. Da segnalare, l'entrata in azione, per la prima volta, dell'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, nata con la Finanziaria per il 2006, con il compito di valutare le proposte progettuali in gara sia ex ante, che in loco nel corso della loro realizzazione per monitorare il loro stato di avanzamento e procedere, così, alle erogazioni.
La detraibilità del 10% delle spese di ricerca e sperimentazione - Tra le altre misure di Industria 2015 illuastrate da Bersani, importante è, poi, la scommessa su ricerca e innovazione, con investimenti alla portata di tutto il sistema produttivo. Grazie, infatti, al credito d'imposta in ricerca e sviluppo, ha spiegato il ministro, ogni impresa può portare in detrazione il 10% di quello che ha speso in attività di ricerca industriale e sperimentale nel 2007 e nel 2008. La detrazione, grazie al potenziamento previsto nella Finanziaria per il 2008, sale al 40% (contro il precedente 15%) se le spese sono sostenute in collaborazione con le università. Anche il tetto massimo di spesa aumenta a 50 milioni di euro (contro i 15 dello scorso anno).
Da segnalare, infine, il piano per bonificare le aree industriali ormai abbandonate, recuperando la loro vocazione industriale nel rispetto dell'ambiente e del principio introdotto dalla legislazione europea «chi inquina paga». Oltre al coinvolgimento delle popolazioni interessate e accanto agli strumenti normativi, il raggiungimento di tale obiettivo passa anche per lo stanziamento delle cosiddette risorse Fas, che una delibera del Cipe di fine 2007 ha attribuito a interventi di bonifica. Si tratta di complessivi 3 miliardi di euro, di cui la parte da leone (l'85%) spetta al Sud, mentre il rimanente 15% (pari a circa 450 milioni di euro) prenderà al direzione del Nord Italia. «Con questo piano - conclude Bersani - si dà impulso anche alla ricerca nel settore delle bonifiche con possibile ricadute in termini di competitività internazionale, visto che oggi le tecnologie non sono ancora né efficienti né efficaci».