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Vado a scuola. Spero di ritornare...

A Rivoli un insopportabile tragedia. E la polemica sulla sicurezza delle scuole esplode fragorosa

24 novembre 2008

Una tragedia insopportabile quella avvenuta sabato nel liceo scientifico 'Darwin' di Rivoli nel torinese, dove il crollo del controsoffitto di un'aula ha causato la morte di un giovane e il ferimento di altri venti, tra cui uno in gravi condizioni. A rimanere ucciso sotto le macerie è stato Vito Scafidi, un ragazzo 17enne di Pianezza.
Dai primi rilievi, "l'ipotesi prevalente" è quella di "un cedimento strutturale" causato da un tubo di ghisa tra il soffitto e la controsoffittatura.

Durissimo il commento del sindaco di Rivoli, Guido Tallone, al suo arrivo alla scuola 'Darwin: "La tragedia di oggi è una morte bianca. Mai come oggi - ha aggiunto - bisogna mettere da parte le inutili polemiche fatte in queste ultime settimane sulla scuola. Non si risparmia sulla sicurezza".
Disperati i genitori dei ragazzi. "Non è possibile che succedano cose così a scuola, ci vogliono dei controlli, Andrea mi diceva sempre che si staccavano i pezzi dai muri e dagli stipiti. Perché devono succedere cose del genere", ha detto senza riuscire a trattenere le lacrime la mamma del 17enne ferito gravemente. Il giovane ha riportato una frattura vertebrale che avrebbe coinvolto anche il midollo: "La nostra paura è che possa rimanere paralizzato" ha detto il padre.
Uno degli insegnanti dei ragazzi feriti ha raccontato: "E' successo nell'intervallo, io stavo andando in classe e quando sono arrivato ho soltanto visto la polvere dovuta al crollo".
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, con l'ipotesi di reato di omicidio e disastro colposo.

E all'indomani del tragico evento la polemica sulla sicurezza degli edifici scolastici è scoppiata fragorosa. Sulla vicenda è intervenuto ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Credo che il crollo della scuola di Torino sia stata una drammatica fatalità", ha detto il premier. "La sicurezza nelle scuole - ha continuato - è una condizione minima di fondo, ed è vero che esistono condizioni in diversi istituti scolastici in cui manca. E' una responsabilità delle province ma il governo ha già fatto un piano di verifica in un lotto di 100 scuole e intende intervenire". "In questo caso - ha ribadito Berlusconi - si è trattato di una fatalità. Il preside è una persona avveduta, sensata e corretta. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo. Non si può che essere, da padri, molto vicini a quella famiglia".

Secondo il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni "la scuola non può essere un luogo di morte e di dolore. Dovrebbe essere il luogo della vita e della crescita civile e culturale di un paese". "Il sindacato - ha detto ancora - ha più volte denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro Paese". "E' una situazione da terzo mondo - ha insistito - che riguarda Nord, Centro e Sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali". "Da una parte c'è un discorso surreale di tagli alla scuola - ha continuato Bonanni -, e dall'altro su questo tema c'è una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola - ha concluso - c'è bisogno di unità di intenti e di responsabilità collettive".
Dura la risposta del Pd nei confronti della "fatalità" a cui ha fatto riferimento Berlusconi. Il ministro ombra del Pd all'Istruzione Maria Pia Garavaglia, ha infatti contestato la versione del presidente del Consiglio: "Non mi risulta che ci sia stato un terremoto o una valanga. Nessuno può scaricarsi così la coscienza. Il Parlamento istituisca una commissione d' inchiesta sull'edilizia scolastica". E ha sostenuto come solo grazie al Pd via sia nel decreto Gelmini un articolo riguardante la sicurezza nelle scuole, laddove la Finanziaria taglia invece i fondi in materia.

Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato sgomento il tragico evento accaduto a Rivoli: "La tragedia di Rivoli  mette in risalto la necessità e l'urgenza di adeguate politiche di gestione del patrimonio scolastico. Sono numerose ancora le scuole italiane che non raggiungono gli standard minimi di sicurezza, prive dei certificati di agibilità statica o di prevenzione degli incendi, ospitate in strutture inadatte, nate per altri usi e mai modificate, oppure come in questo caso, alloggiate in strutture vecchissime. Il fatto che nel decreto del Ministro Gelmini siano previsti fondi per l'edilizia scolastica va quindi valutato positivamente ma risulta quanto mai urgente completare l’unico strumento utile a fotografare la qualità edilizia degli istituti: l'anagrafe degli edifici scolastici avviata nel 1996 e mai conclusa".
Secondo i dati del rapporto Ecosistema scuola 2008 di Legambiente, le scuole italiane che possiedono il certificato di agibilità statica sono meno del 60% (dato preoccupante per una nazione a diffuso rischio sismico), quelle che hanno il certificato igienico-sanitario sono il 71,14% e di prevenzione incendi appena il 52,19%. Ancora, il 23,62% degli edifici scolastici necessitano d'interventi di manutenzione urgenti, mentre il 47,11%  hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni.

Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, intervistata sulla tragedia da alcuni quotidiani, ha rigettato le accuse dell'opposizione alla maggioranza di aver proceduto con tagli proprio sui fondi riservati alla sicurezza scolastica: "Non è così, anzi è vero il contrario - ha detto il ministro - Se si va a vedere l'articolo 7bis del decreto ministeriale l'edilizia scolastica è tra le infrastrutture strategiche da finanziare con il Cipe. Segno che si era perfettamente consapevoli della situazione". Ci sono 300 milioni già ripartiti nel 2008 ed altrettanti ce ne saranno nel 2009.
"Con il capo della protezione civile Guido Bertolaso - ha detto ancora il ministro - abbiamo varato una task force e pianificato un intervento per le prime cento scuole più a rischio". Entro gennaio ha detto il ministro, sarà pronta una 'mappatura' completa delle scuole e "con quella sotto gli occhi io avrò le idee chiare su quali e quante scuole è necessario intervenire immediatamente. L'Italia è un Paese che spende per il superfluo e poi manca del necessario".
Un elenco, comunque, di cui non fanno parte licei come quello di Rivoli, che non è in zona sismica.

Ma quanto costa rimettere in sesto tutte le scuole italiane, si è chiesto al sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso: "Secondo i nostri calcoli ci vogliono 4 miliardi di euro. Ma sapete qual è il problema principale? Se oggi ci fossero tutti insieme, quei soldi non sapremmo come spenderli". Un paradosso: è la storia di questi anni a confermarlo.
E per spiegare l'assurdità Bertolaso parte da un drammatico ricordo personale: "Non dimenticherò mai la notte di San Giuliano, il 31 ottobre del 2002. Ero là con i soccorritori. Il vigile del fuoco davanti a me estraeva i corpi da sotto le macerie. Diceva solo 'vivo' quando c'era qualche speranza di salvare un bambino. Non ce l'hanno fatta in 27. Quella notte ci siamo detti tutti che non si poteva accettare quella tragedia senza reagire". Tra il 2002 e il 2003 vennero stanziati 500 milioni di euro "ma solo all'inizio di quest'anno quei fondi sono stati spesi concretamente". Sei anni, uno scandalo. Il sottosegretario racconta: "Prima abbiamo dovuto attendere che i due ministeri competenti, quello della Pubblica istruzione e quello dei Lavori Pubblici, si mettessero d'accordo sui criteri per scegliere le scuole da ristrutturare. Poi è stato necessario il via libera del Cipe. Poi la palla è passata alle Regioni, alle Province, ai Comuni e alle Province autonome. Così i lavori sono partiti tra la fine del 2007 e l'inizio di quest'anno".
Dal 2002 a oggi sono state censite 3.000 scuole sulle 57 mila italiane (a quelle pubbliche vanno aggiunte le 15 mila private). E gran parte di quelle 3.000 scuole sono a norma solo per il 30-40 per cento dello standard previsto dalle leggi. Un quadro preoccupante. Tra tante cifre Bertolaso sintetizza: "Dovremmo poter intervenire in tempi brevi su almeno 15 mila scuole per metterle in sicurezza. Ma non possiamo mai abbassare la guardia. Quella di Rivoli non è una scuola fatiscente: forse non sarebbe mai rientrata nei nostri elenchi".

Intanto genitori e studenti sono scesi in piazza a Torino per manifestare e richiedere più sicurezza nelle scuole. Il Cogen (coordinamento genitori nidi materne elementari medie di Torino), in una nota, si unisce al dolore delle famiglie ed esprime "indignazione per un fatto di tanta gravità", aggiungendo che "i continui tagli alla scuola, oltre a distruggere la qualità degli insegnamenti, non garantiscono neppure la sicurezza di studenti e lavoratori". Un comitato di studenti, nell'annunciare il presidio, si era richiamato a una dichiarazione del ministro Gelmini ("tragedia incomprensibile") per affermare che "anni di tagli da parte di governi di tutti i colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture pubbliche". "Non vogliamo strumentalizzare l'accaduto - ha detto Federico Depetris, responsabile provinciale di Blocco Studentesco ed ex studente del "Darwin" - ma negli studenti c'è molta, molta rabbia".
E dopo l'assurda morte di Vito Scafidi, la vicenda assume una dimensione nazionale. Martedì saranno diecimila gli istituti che parteciperanno alla VI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, promossa da Cittadinanzattiva: attività, eventi, manifestazioni in tutta Italia per promuovere la cultura della sicurezza e della salute tra i più giovani e richiamare l'attenzione delle istituzioni.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Legambiente.it, Repubblica.it, Corriere.it, Rainews24.it]

- Ecosistema Scuola 2008 [Legambiente]

- "C'erano 500 milioni non li hanno spesi" di P. Sapegno (La Stampa)

- Se la scuola casca in testa ai nostri figli... (Guidasicilia.it, 10 Ottobre 2005)

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24 novembre 2008
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