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Varata la Finanziaria bis

Variazione di spesa di circa 300 mln. Tagli orizzontali del 20% e azzeramenti per le spese secondarie

14 marzo 2014

E' stata approvata ieri in serata dalla giunta regionale siciliana la Finanziaria bis annunciata dall'assessore all'Economia, Luca Bianchi, per far fronte alle voci del bilancio cassate dal commissario dello Stato Carmelo Aronica della manovra dello scorso dicembre.
Le variazioni della spesa si aggirano intorno ai 300 milioni di euro. Resta confermato un decremento di 180 milioni rispetto alla finanziaria impugnata, con la garanzia della copertura degli stipendi per le categorie interessate, forestali, enti regionali e consorzi di bonifica, dell'80%.
La manovra inizierà da martedì il suo iter in commissione bilancio all'Assemblea regionale siciliana.

Rispetto ai budget destinati al pagamento degli stipendi di queste categorie, circa 26 mila lavoratori, è prevalsa dunque la linea dei tagli orizzontali del 20%, già annunciata da Bianchi, mentre altre voci di spesa secondarie sono state dimezzate o azzerate, con forti critiche da parte dei sindacati che ancora ieri avevano contribuito a rendere rovente il clima prima dell'approvazione in giunta.
Quindi, a pagare il conto dell'impugnativa saranno una miriade di enti sia interni (dai teatri all'Esa) che subiranno un taglio di almeno il 20 per cento, sia esterni (dal Coppem al Cerisdi) che hanno avuto azzerati i fondi: all'appello infatti mancano sempre 200 milioni e sono ben 140 i capitoli di bilancio che sono stati di fatto cancellati. "Una grande operazione di pulizia nei conti della Regione", ha detto l'assessore all'Economia Luca Bianchi. "Si tratta dell'unica manovra possibile, non abbiamo mai ricevuto proposte alternative", ha detto ancora Bianchi. "Ritengo - ha proseguito l'assessore all'Economia - che abbiamo fatto un buon lavoro, ne abbiamo conferma dal pre-consuntivo 2013 che si chiude con un netto miglioramento dei conti che ci permette a giugno di non dover fare alcun assestamento tecnico. Oggi passiamo da 1,3 miliardi di disavanzo del 2012 a circa 300 milioni. I conti del 2013 sono in equilibrio".

I NUMERI - Previsti di fatto 200 milioni di euro di tagli rispetto alla Finanziaria iniziale poi bocciata dal commissario dello Stato. Ben 100 milioni in meno riguardano le spese dell'allegato 1, nel quale sono state azzerate diverse voci: Cerisdi, Protezione civile per emergenze, contributi fondi ecclesiali, Museo Riso, Istituto per il restauro, contributo agli oratori, bonus bebè per famiglia disagiate, contributo al Polo universitario di Enna "Kore", fondi funzionamento Istituto incremento ippico e Istituto Zootecnico (si pagano solo gli stipendi), fondi per enti parco, contributo ad associazioni sportive in campionati professionistici, contributo Istituto del dramma antico di Siracusa, contributi ai teatri privati, fondi per archivio Rai, fondi per l'audivisivo e il Cinema. Tutte le altri voci dell'allegato 1 subiranno un taglio del 20 per cento.

Adesso bisogna attendere il testo definitivo che prevedeva anche un'altra serie di provvedimenti. Tagli infatti anche in molte altre voci del bilancio. A partire dai forestali, per i quali il fondo scende di 45 milioni: "Contiamo di recuperare queste somme con i fondi Pac", assicura Bianchi. Le Università siciliane avranno 3 milioni (rispetto ai 10 milioni dello scorso anno) per erogare nuove borse di studio in medicina, mentre gli Ersu avranno 11 milioni di euro. Di certo la scure cadrà sui fondi per il ricovero minori in case famiglie, fondo che da 15 milioni di euro scende a 12, il contributo per il ricovero di disabili psichici, da 20 milioni passa a 13,5. E, ancora, il contributo per l'Eas scende da 14,2 milioni a 11 milioni, per l'ex Tabella H da 20 a 15 milioni, per l'Unione ciechi da 1,4 milioni a 898 mila euro, per l'Hellen Keller da 620 mila euro a 300 mila, per la Stamperia Braille da 1,5 milioni a 998 mla euro, per le biblioteche universitarie da 1 milione a 749, per l'Associazione allevatori da 2 milioni a 799 mila.
Nel testo entrato in giunta compaiono poi una serie di spese con piccoli contributi a pioggia, comunque ridotti rispetto allo scorso anno.

E le polemiche non sono mancate: "Manovra irricevibile, che paga solo stipendi e lascia fuori 5 milioni di siciliani che non lavorano alla Regione", attacca Mario Filippello della Cna. "Non ci sono fondi per le cassa integrazione in deroga, da marzo a rischio 25 mila cassintegrati siciliani", dice Michele Pagliaro della Cgil, mentre Claudio Barone della Uil avverte: "Occorre recuperare il 20 per cento delle risorse mancanti" e la Cisl di Maurizio Bernava avvia una mobilitazione: "Regione al defoult". Critiche anche dal Pd: "Le parti sociali hanno ragione, la giunta ne tenga conto", dice l'ex segretario regionale Giuseppe Lupo.

[Informazioni tratte da AGI, ANSA, Repubblica/Palermo.it]

- Maxi batosta alla Finanziaria (Guidasicilia.it, 23/01/14)

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14 marzo 2014
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