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Varata la norma anti-parentopoli

Il governo Crocetta ha approvato la legge che prevede l'incompatibilità per i politici negli enti

12 dicembre 2012

La giunta di governo guidata da Rosario Crocetta ha approvato un disegno di legge anti-parentopoli che prevede l'incompatibilità per i politici negli enti.
Un provvedimento che era stato annunciato ieri all'Ars dal governatore ed è stato varato dal governo nella lunga seduta protrattasi fino a notte che ha avuto al centro la vicenda Gesip. Nel mirino del provvedimento i deputati che hanno parenti negli enti di formazione ma anche i rapporti tra società private ed enti partecipati dalla Regione.

La norma, che adesso dovrà approdare all'Ars, prevede che "è incompatibile con la carica di deputato regionale chi ha ascendenti o discendenti, ovvero parenti o affini fino al secondo grado, che ha in essere con l'amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori, forniture o servizi, oppure che goda di contributi, sussidi o garanzie a qualsiasi titolo da parte della Regione, fatti salvi contributi, sussidi o garanzie che discendano da leggi di tutela della persona e della famiglia".
Il disegno di legge prevede inoltre che "l'incompatibilità opera anche nel caso in cui l'ascendente o il discendente, ovvero il parente o affine fino al secondo grado, ricopra all'interno della società o ente privato che ha in essere con l'amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori. La causa di incompatibilità opera anche in relazione al socio occulto". L'incompatibilità "opera anche nei confronti dei componenti della giunta regionale". In caso di violazione delle disposizioni la norma prevede che "gli atti posti in essere sono nulli".

Crocetta già ieri aveva annunciato un cambio di rotta della Regione per le incompatibilità parlando con i giornalisti di "lobby che hanno fatto affari con la Regione". Nel mirino di Crocetta non solo i deputati che hanno parenti negli enti di formazione ma anche i rapporti tra società private ed enti partecipati da Palazzo d'Orleans. Già ieri il presidente aveva annunciato una task force che indaghi "su chi riceve soldi dalla Regione".
Crocetta ha parlato di "linea dura" contro qualsiasi abuso. La guerra è contro quello che il presidente ha definito "un sistema che vive nella frode, nella truffa e nell'appropriazione indebita di denaro pubblico, con un intreccio politico e affaristico, che si chiama mafia". E vuole chiamare a raccolta gli studiosi del fenomeno mafioso "per cominciare ad analizzarlo in modo diverso".

Nel mirino ci sono diverse società regionali. Come il Consorzio autostrade siciliane (Cas) che paga parcelle fino a 20 milioni di euro "a un ingegnere, nonostante l'ente, da 40 anni, affidi proprio la progettazione a una società, la Technital". Per il presidente è una chiara "violazione della legge sugli appalti". Il governatore ha fatto il nome di Nino Bevilacqua, che coordina uno degli studi più importanti in Sicilia, e che è alla guida anche dell'Autorità portuale di Palermo, legato ad ambienti politici del centrodestra. "Sembrerebbe che questo ingegnere becchi parcelle da 20 milioni - ha accusato Crocetta - Ma allora la Technital che ci sta a fare? La sensazione che si facciano affidamenti per aggirare la legge che prevede la gara pubblica per certi importi. Così Bevilacqua si può beccare tutti gli appalti".
L'affondo di Crocetta è stato duro: "Diversi dirigenti hanno cercato di revocare questi affidamenti, stranamente sono dovuti andare via". "Una bella chiaccherata con la Procura - ha aggiunto - su questa vicenda non sarebbe una cosa strana, si tratta di fatti noti nel Palazzo del potere, ma nessuno denuncia. Io voglio andare duro, per scardinare questo sistema degli affari sugli affari".
Quindi una stilettata sugli enti di formazione professionale, su cui sta indagando anche l'ufficio antifrode dell'Unione europea che proprio ieri ha inviato a Palermo due ispettori che hanno passato al setaccio carte e documenti sull'assegnazione di fondi comunitari. Contro la "parentopoli" nel sistema della formazione con politici e loro parenti coinvolti negli enti che beneficiano di fondi pubblici, Crocetta ha deciso di presentare un disegno di legge che ieri in giunta è stato varato.

La risposta di Nino Bevilacqua - "Mi spiace constatare che il presidente della Regione Rosario Crocetta sia stato male informato. Non ho mai progettato nulla per il Cas, sono stato l’ingegnere capo di alcuni lotti dell’ultimo tratto della Palermo-Messina, quello tra Castelbuono e Sant’Agata di Militello. E, dal 2004, anno di conclusione di quei lavori, non ho avuto più rapporti di alcun tipo professionale con il Consorzio. Se la Technital ha un contratto pluriennale con il Cas, non mi riguarda. Personalmente non ho mai fatturato parcelle per 20 milioni di euro al Consorzio e non faccio parte della Technital. Non intendo dare seguito a polemiche, perché al posto del governatore Crocetta, se le cose stessero così, mi comporterei allo stesso modo. Ma, evidentemente, ripeto, il governatore non è stato informato in modo reale". Così Nino Bevilacqua sulle dichiarazioni che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha rilasciato ai giornalisti.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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12 dicembre 2012
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