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Varata la riforma sugli appalti

L'Assemblea regionale siciliana ha votato l'adeguamento alla normativa nazionale in tema di appalti

14 luglio 2010

La Sicilia si adegua alla normativa nazionale in tema di appalti. Lo prevede il disegno di legge di riforma varato ieri sera nella seduta dell'Ars con 54 voti a favore e nessuno contrario. Al momento del voto i deputati del Pdl hanno abbandonato l'aula.

Il testo recepisce le indicazioni della commissione europea e della Corte Costituzionale, e modifica i criteri di aggiudicazione delle gare. Al centro della riforma c'é il criterio del 'massimo ribasso': in pratica vince la gara d'appalto la ditta che presenta il ribasso più alto rispetto al costo previsto, purché questo non superi il 'valore di anomalia calcolato' per lavori di importo sotto il milione di euro. In gare di importo superiore al milione, invece, se il ribasso proposto supera il valore di anomalia può essere accettato, purché venga giustificato.
A differenza della legge nazionale, quella regionale prevede che dall'importo sul quale effettuare il ribasso sia scomputato il costo per la mano d'opera. La legge adegua alla normativa nazionale le funzioni dell'Autorità per la vigilanza sugli appalti e dell'Osservatorio regionale sugli appalti; aggiorna le funzioni e composizione della Commissione regionale dei lavori pubblici; definisce le procedure da seguire in caso di ricorso amministrativo; tratta la revisione dei prezzi dei materiali; prevede l'obbligo per le imprese aggiudicatarie di comunicare entro 15 giorni l'elenco delle ditte affidatarie di opere in subappalto; infine, introduce protocolli di legalità e di tutela dei lavoratori.

La prossima seduta si terrà martedì 20 luglio alle 16, all'ordine del giorno il ddl sui superstiti del nubifragio di Messina e la relazione della commissione regionale Antimafia.
"L'approvazione della riforma degli appalti in Sicilia, proposta dal Governo, assume un rilievo determinante, politico e tecnico. Politico, perché ricompatta le forze legate alla stagione riformista dell'esecutivo Lombardo, e tecnico perché affronta e risolve le più incombenti criticità a danno del sistema dei lavori pubblici nell'isola", ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Luigi Gentile. "Il voto dell'Assemblea - ha sottolineato Gentile - conferma nel merito le ragioni che hanno reso necessaria la modifica e l'adeguamento della normativa siciliana di aggiudicazione delle gare al codice dei contratti, su cui l'assessorato è intervenuto a seguito dei pareri dell'Ufficio legislativo e legale, e dei pronunciamenti della Corte costituzionale e della Commissione Europea". Per Gentile "si tratta di un testo che garantisce certezza e linearità normativa, contro difficoltà e confusioni interpretative, e che recepisce le più recenti iniziative legislative nazionali e comunitarie contro le infiltrazioni e i condizionamenti di stampo criminale". "Adesso, come già annunciato - ha concluso l'assessore - saremo impegnati a redigere un testo condiviso con le associazioni di categoria per la rivisitazione dell'intero sistema degli appalti, per il quale è stato già istituto un apposito tavolo tecnico con le parti in causa".
"Licenziamo una nuova legge sugli appalti che si allinea alle prescrizioni dell'Unione europea in materia di lavori pubblici. La Sicilia - ha affermato Rudy Maira, capogruppo Udc a Sala d'Ercole - aveva il dovere di procedere celermente per evitare una procedura di infrazione che si sarebbe conclusa entro poche settimane".

"E' stata approvata una norma che di fatto non risolve i problemi più volte lamentati dall'Ance e dal Creda e lascia ampi margini al rischio di infiltrazioni da parte di cosa nostra", ha detto invece Salvino Caputo, Pdl, presidente della Commissione parlamentare attività, uscito dall'Aula prima del voto finale. "Abbiamo dato delega - ha aggiunto - al Presidente della Commissione Territorio ed Ambiente , Fabio Mancuso di avviare una nuova consultazione con il mondo dell'impresa e di riscrivere un nuovo disegno di legge che garantisca gli edili siciliani". Ribatte il deputato Fortunato Romano (Mpa): "Approviamo stasera una legge che adeguandosi alle direttive Ue ed al quadro nazionale, al termine di un lungo dibattito, avvia un processo di riforma anche nel settore degli appalti". Per Giulia Adamo, capogruppo del Pdl-Sicilia: "Oggi in aula abbiamo perso l'occasione per dare una risposta concreta alle accuse di Tremonti alla Sicilia di non saper ne amministrare ne produrre atti concreti per lo sviluppo economico del nostro territorio". Il riferimento è all'emendamento sul fondo di rotazione ritirato dall'assessore Gentile "a causa del pesante ostruzionismo del Pdl lealista".
"Il criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici nasconde rischi, specie in Sicilia, ma a questa strada siamo stati 'costretti' dalle indicazioni della Commissione europea e della Corte Costituzionale"
, ha detto Roberto De Benedictis, vicepresidente del gruppo Pd all'Ars. "In questa legge - ha aggiunto - abbiamo recepito il sistema nazionale, introducendo comunque dei correttivi che possono limitare la corsa al ribasso, in particolare escludendo dall'importo su cui offrire il ribasso il costo della mano d'opera, come già avviene per i costi per la sicurezza". Pino Apprendi (Pd) ha osservato: "L'obbligo per le imprese aggiudicatarie di comunicare entro 15 giorni l'elenco delle ditte alle quali affidano opere in subappalto, è una garanzia di trasparenza". [ANSA]

 

 

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14 luglio 2010
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