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Verso Aosta...

Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso: per Ingroia nessun incarico in Sicilia

11 aprile 2013

L'ex pm di Palermo Antonio Ingroia non può andare a presiedere Riscossione Sicilia Spa, la società che riscuote le tasse per la Regione. A negare l'autorizzazione a ricoprire l'incarico, offertogli dal governatore Crocetta, la Terza commissione del Csm.
"Non sussiste l'interesse dell'amministrazione della giustizia": questa la motivazione con cui la Terza Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha bocciato la richiesta di aspettativa di Antonio Ingroia per assumere l'incarico di presidente di Riscossione Sicilia Spa. A spiegare le ragioni della decisione è una nota di Palazzo dei marescialli, nella quale è detto che il no è stato espresso perché non ricorrono i presupposti. La Commissione ha già dato comunicazione all'ex pm di Palermo del "preavviso di rigetto della sua richiesta".
Insomma, Ingroia sembra destinato a prendere la via del tribunale di Aosta se vuole continuare a fare il magistrato. E’ vero, il plenum del Csm non si è ancora pronunciato - la decisione, attesa per ieri sera, è slittata a oggi - ma ci ha pensato la terza commissione a spegnere le speranze dell'ex titolare dell'inchiesta Stato-mafia di una soluzione diversa da quella di traslocare dall'altra parte della Penisola.

"A questo punto la scelta spetta a Ingroia - ha detto il presidente Crocetta - noi gli abbiamo fatto la proposta con onestà e sincerità pensando che possa svolgere un grande ruolo alla guida di Riscossione Spa".
Per quanto Ingroia abbia detto in tutte le salse che non ha nessuna intenzione di trasferirsi a Aosta, la strada sembra segnata: deve farlo, se non vuole rinunciare alla toga. E se effettivamente lui lo farà, dovrà mettere in un cantuccio, almeno per ora , l'attività politica che è incompatibile con lo status di magistrato in servizio; così come, per almeno tre anni, non potrà ricoprire nessun incarico fuori ruolo, come quello che gli aveva affidato l'Onu in Guatemala, prima che si candidasse, senza successo, alle elezioni politiche di febbraio.

La doccia fredda per Ingroia è arrivata ieri pomeriggio. Una decisione inevitabile quella della Terza commissione del Csm, tenuto conto che in tutti i casi analoghi precedenti di cui si era occupato il Csm (l'ultimo dei quali risalente ad appena tre mesi fa riguardava il giudice Maria Cristina Motta che aveva chiesto l'autorizzazione ad assumere l'incarico di direttore amministrativo della Asl di Verona) la risposta era stata sempre un secco "no".
A questo punto la decisione del plenum sembra scontata, salvo colpi di scena. Intanto, Ingroia deve rientrare in servizio ad Aosta, una scelta obbligata dal fatto che si tratta dell'unica circoscrizione elettorale nella quale l'ex pm non si è candidato alle recenti politiche come capolista di Rivoluzione civile e che per questo non ha alternativa: a imporla è la legge che prevede che i magistrati candidati e non eletti "non possono esercitare per un periodo di cinque anni le loro funzioni nella circoscrizione nel cui ambito si sono svolte le elezioni".

In seguito al parere negativo della terza commissione del Csm, sono state diverse le reazioni nel mondo politico. "Anche questa volta la scelta illuminata di Crocetta si è rivelata un flop e ha sortito l’effetto boomerang di confermare l’inadeguatezza della sua azione di Governo". Questo il commento del Vicepresidente del Pdl all’Ars, Marco Falcone. "A questo punto - ha aggiunto il parlamentare - il Presidente Crocetta, anziché proporre personaggi di grande impatto mediatico farebbe bene a incentrare le sue nomine secondo i normali criteri di competenza e professionalità".
"Rivoluzionario sconfitto, gabelliere mancato, aostano per forza? Dura la vita di Ingroia. Un tempo superstar, oggi ramingo bocciato". Così hao twittato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.
Ironico il commento di Gianfranco Miccichè sul suo blog: "Ingroia a Riscossione Sicilia. Da CSM null’Aosta". La frase è stata pubblicata su "Punture di Zanzara", la rubrica satirica del blog del leader di Grande Sud.

Salvino Caputo, parlamentare regionale, che aveva presentato una mozione per chiedere la revoca della nomina di Ingroia, ha commentato: "Bene la decisione che impedisce al magistrato Ingroia di accedere alla carica di presidente di Riscossione in Sicilia. Incarico sul quale avevamo espresso le nostre critiche e le perplessità".
Vincenzo Figuccia, del Partito dei Siciliani-Mpa, ha invece puntualizzato: "Il Consiglio Superiore della Magistratura ha certificato l’irregolarità della nomina proposta dal presidente Crocetta che avrebbe voluto Ingroia alla guida di Riscossione Sicilia. Anche l’organo dei Magistrati sottolinea l’impraticabilità, in linea di diritto, dell’opportunità di questa scelta. Crocetta ne prenda atto, e nel vano tentativo di rafforzare la sua maggioranza claudicante, provi a tirar fuori dal cilindro qualcosa di diverso", conclude.
Anche il Codacons ha accolto con soddisfazione la decisione del Csm di vietare all'ex pm di Palermo di presiedere l'ente Riscossione Sicilia Spa. "Sarebbe stato davvero grave se il Csm avesse permesso ad un magistrato, bocciato alle elezioni politiche, di ricoprire un così delicato ruolo in Sicilia, nonostante le informazioni da egli acquisite nel corso della sua attività di Pm proprio nella regione dove avrebbe poi dovuto far pagare le tasse", ha sottolineato il Codacons.   

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, SiciliaInformazioni.com]

- L'«esattore» delle tasse siciliane (Guidasicilia.it, 09/04/13)

- "In Sicilia per lavorare di più e guadagnare di meno" (Guidasicilia.it, 10/04/13)

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11 aprile 2013
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