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Verso Palermo l'ultimo viaggio della Costa Concordia?

Dopo essere stato risollevato dalle acque dell'Isola del Giglio, il relitto della grande nave da crociera potrebbe essere smantellato dai Cantieri navali di Palermo

17 settembre 2013

La Concordia, lentamente, alla fine si è rialzata. Con un'operazione progettata da 11 persone  e considerata da molti una "follia", la grande nave da crociera affondata a causa della delinquenziale leggerezza di un uomo, alla fine è riemersa dalle acque dell’Isola del Giglio. Un'operazione costata 600 milioni di euro, a carico della compagnia Costa.
Sono passati seicentodieci giorni dopo il naufragio. Il 13 gennaio del 2012 era bastata poco più di un'ora per farla andare a fondo. Trentadue vittime, due delle quali sono ancora laggiù, da qualche parte. E la priorità continua essere quella di cercarne i corpi: "Quello dei dispersi resta un grande incompiuto: sarà difficile e complicato raggiungerli, i corridoi sono tornati corridoi, ma ci sono aree in cui è ancora difficile arrivare. Appena ci diranno che sarà possibile farlo, ci metteremo a lavoro per cercarli", ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. I due dispersi sono Maria Grazia Trecarichi, che era in crociera con la figlia e un'amica, e Russel Rebello, l'indiano che lavorava sulla nave come cameriere.

A fare riemergere la Costa Concordia ci sono volute diciannove ore. Della nave da crociera oggi resta la ruggine marrone, triste, e una ferita mortale sul fianco. Il segno delle rocce sulle quali è stata adagiata per venti mesi.
La missione è compiuta, ma resta ancora tanto lavoro da fare: "La nave sta ancora qua e deve essere portata via, per cui c'è ancora tanto lavoro da fare. Però questo è il primo significativo, evidente, assolutamente incontestabile risultato di un lavoro che è durato venti mesi", ha detto Gabrielli.
La grande nave, dunque, dovrà andar via dalle acque toscane e, molto probabilmente, solcare le acque siciliane, per arrivare a Palermo, luogo dove in molti sperano possano cominciare le operazioni di smantellamento del relitto.

Nel capoluogo siciliano non sono necessari adeguamenti strutturali dei bacini del Cantiere navale e l’operazione può essere fatta praticamente da subito e con un costo complessivo di circa 45 milioni di euro.
Il sindaco Leoluca Orlando mostra ottimismo sull’arrivo della Concordia a Palermo. Infatti l’ipotesi di Piombino sembra essere sempre più lontana, con il porto toscano troppo piccolo per ospitare lo scafo di oltre 300 metri. Quella dei bacini della Fincantieri del porto di Palermo sembra la soluzione migliore: comporterebbe una notevole riduzione dei costi, compreso tra i 260 e i 330 milioni di euro, con un costo complessivo dell’intera operazione che si aggirerebbe sui 45 milioni. In passato le strutture del capoluogo siciliano hanno infatti saputo accogliere le imponenti dimensioni della Concordia.

"Pare che finalmente stia prevalendo il buon senso - ha detto Orlando -. L’ipotesi di portare la Costa Concordia a Piombino, dovendo prima realizzare l’impianto necessario per consentire l’intervento sulla nave, era l’esempio eclatante di un’azione campanilistica senza nessun pregio. Noi abbiamo detto, ripetuto e ricordato che i cantieri navali di Palermo hanno tutto quello che occorre per iniziare a lavorare domani mattina sulla Costa Concordia".
Intanto, la Costa approderà domani a Sala d'Ercole dove sarà discussa la mozione del Movimento Cinque Stelle, primo firmatario Sergio Tancredi, "per impegnare il governo regionale a mettere in pratica tutte le iniziative possibili per dirottare i lavori a Palermo, una delle poche strutture del Mediterraneo in grado di portarli a compimento".
"Portare la nave a Piombino - affermano i deputati Cinque Stelle - sarebbe una follia, visto che la struttura toscana attualmente non è assolutamente in grado di ospitare la nave. Se si riuscisse a portarla a Palermo si eviterebbero inutili sprechi e, al contempo, si garantirebbe ossigeno vitale a maestranze qualificate che si vedrebbero assicurato il lavoro per tre anni".

La questione Concordia per il Movimento è l'occasione di parlare con i fatti e non "con i proclami cui è abituato Crocetta" e l'opportunità di riportare il dibattito politico sull'occupazione.
"Il Presidente Crocetta ed il Pd - afferma Salvatore Siragusa - invece di impegnare l'agenda politica parlando di rimpasti e posti di governo si impegnino presso il governo centrale affinché i Cantieri navali di Palermo possano avere la possibilità di continuare ad operare con l'efficienza e la professionalità che da sempre hanno dimostrato di possedere. Si impegnino con forza, così come sta facendo il presidente della regione Toscana, per fare sì che la Costa Concordia venga portata a Palermo. O forse, così come per il MUOS, il Presidente Crocetta sta svendendo la Sicilia per i suoi interessi personali e per assicurarsi un futuro a Roma?".

Per portare la Costa Concordia a Palermo il Movimento 5 Stelle sta giocando su tre tavoli. Oltre alla mozione all'Ars, è targata 5 Stelle una interrogazione depositata alla Camera, mentre è stato approvato al Senato un ordine del giorno, primo firmatario Maurizio Santangelo, che impegna il governo nazionale "a valutare attentamente la scelta della struttura più idonea per accogliere il relitto della nave".
L'ordine del giorno impegna il governo Letta anche "ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad affrontare e superare definitivamente la situazione di crisi che interessa i cantieri navali di Palermo, garantendo il rilancio delle prospettive occupazionali e produttive".

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17 settembre 2013
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