Via agli Esami di Maturità
Ansie e palpitazioni di studenti ed insegnati per il nuovo ordinamento degli esami
Il giorno successivo gli studenti affronteranno il secondo scritto, quello specifico di ciascun indirizzo, e lunedì 24 la terza prova, preparata dalla commissione la stessa mattina.
Scompaiono quest’anno i commissari esterni, infatti i maturandi verranno giudicati dai propri professori, e l'unico componente esterno sarà il presidente, uno per ogni scuola, incaricato di coordinare quindi diverse commissioni.
Ma cominciano gli intoppi: fuga di massa dei docenti interni. Probabilmente una protesta per i compensi giudicati irrisori.
Ad essere scontenti non sono solo i docenti, ma anche chi dovrà essere giudicato avverte poca convinzione, dice infatti qualche studente che ‘’L'esame alla vecchia maniera ci metteva alla prova, e dovevamo dare il meglio. Ora è diverso’’
Intoppi e controintoppi: gli oltre 3.200 commissari d'esame, tutti interni, non hanno ancora ricevuto nessuna nomina ufficiale, che secondo la norma avrebbe dovuto predisporre e consegnare la direzione scolastica regionale.
Dall'ufficio scolastico regionale, fanno sapere che le nomine verranno portate a scuola dallo stesso presidente di commissione, unico elemento esterno alla scuola.
Uno dei motivi che inducono i docenti a dare forfait è probabilmente l'esiguo compenso previsto per i commissari interni. Un malcontento che l'anno scorso fece registrare lo stato di «malattia» di un membro interno su cinque. I docenti impegnati nella maturità riceveranno, e non si sa se in unica soluzione, lo stesso compenso dell'anno scorso, rivalutato dell'inflazione: 537 euro lordi, di cui 163 non soggetti a ritenute, se impegnati in una sola classe del comune di servizio o di residenza. Compenso che sarà raddoppiato se l'insegnante dovrà esaminare gli alunni di due classi e triplicato se sarà impegnato su tre o più classi.
I presidenti di commissione riceveranno invece un compenso commisurato al numero delle classi che seguiranno.
L'articolazione dell'esame, probabilmente per l'ultimo anno, sarà la stessa degli anni precedenti. Tre prove scritte e un colloquio a carattere pluridisciplinare. Quest'anno il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, oltre a vietare tassativamente l'uso dei telefoni cellulari e dei computer in grado di collegarsi con l'esterno -a Internet per esempio- (pena l'esclusione da tutte le prove d'esame e la conseguente bocciatura), ha raccomandato agli insegnanti la massima attenzione durante le prove scritte e colloqui più severi: meno tesine e domande a piacere.
Per ottenere il massimo del punteggio, cento centesimi, i candidati avranno a disposizione 15 punti per ciascuna delle tre prove scritte, 35 punti per la prova orale e i 20 punti di credito scolastico e formativo ‘’raccolti’’ durante l'ultimo triennio.
Ragazzi, A dda passà a nuttata, perché tanto gli esami non finiscono mai!