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Via al nuovo anno scolastico

Ritorno sui banchi per quasi 8 milioni di ragazzi. Tante novità e ancora tanta incertezza sotto il segno della precarietà

12 settembre 2011

Sono complessivamente quasi 8milioni gli studenti iscritti per l'anno scolastico 2011/2012. Per la precisione 7.830.650: 1.021.483 andranno alla scuola dell'infanzia, 2.571.949 alla primaria, 1.689.029 alle scuole medie, 2.548.189 alle superiori. Le iscrizioni, spiega una nota del ministero dell'Istruzione, tendono a diminuire nel Nord-Est, nel Sud e nelle Isole; aumentano invece nel Nord-Ovest e nel Centro. Il numero di studenti per classe rientra nella media Ocse.

Dal numero degli alunni ai libri digitali, ecco i numeri e le novità del ritorno sui banchi:
ISCRIZIONI - Tutti i nuovi Licei introdotti dalla Riforma registrano una crescita delle iscrizioni. Aumentano gli iscritti agli Istituti tecnici, mentre diminuiscono quelle ai professionali. Alla prima classe del liceo si è iscritto il 49,2% degli adolescenti (46,2% del 2010). Le preferenze vanno per lo più allo scientifico (18,4%; 19,2% nel 2010). Seguono il classico (7,1%; 6,9%) e il linguistico (6,8%; 5,6%). Successo anche per i nuovi indirizzi, come lo scientifico scienze applicate (+2% iscrizioni) e il liceo delle scienze umane (+0,5%).
TEMPO PIENO - Prosegue anche l'incremento del tempo pieno: dall'anno scolastico 2003/04, 270mila alunni e 7mila classi in più. Per l'anno scolastico 2011/2012, il Miur ha avviato l'immissione in ruolo di 30.300 docenti e di 36mila Ata.
CLASSI POLLAIO NEANCHE 1% - Per il ministero dell'Istruzione quest'anno ogni classe avrà in media 22 alunni e le classi con più di 30 iscritti sono "pari allo 0,6%". Le sezioni con meno di 12 alunni sono il 4%.
RECORD DI INSEGNANTI DI SOSTEGNO - La squadra sarà composta da 94.430 docenti. Secondo il ministro Gelmini è "il livello più elevato mai raggiunto nella storia della scuola", soprattutto perchè sono dati "provvisori il cui numero è destinato a crescere".

FONDAZIONE PER IL MERITO - Dal prossimo anno scolastico gli studenti che hanno sostenuto l'esame di Stato avranno la possibilità di affrontare un ulteriore test nazionale che metterà in palio borse di studio da 10mila euro, per un totale di 30milioni. La partecipazione alle prove sarà volontaria, ma potranno essere sostenute solo dagli studenti che conseguiranno alla maturità un punteggio di almeno 80/100. I test saranno elaborati dall'Invalsi e non valuteranno la preparazione strettamente scolastica degli studenti ma le competenze di base, dalla comprensione del testo alla logica.
SPERIMENTAZIONE DEI TEST INVALSI ALL'ESAME DI STATO - Con il prossimo anno scolastico partirà la sperimentazione dei test Invalsi all'Esame di Stato. I test si svolgeranno in scuole campione, su base volontaria. L'Invalsi inoltre rivedrà, a campione, anche i temi d'italiano della esame di Stato.
ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS) - Partiranno a settembre, dopo l'approvazione del Regolamento da parte della Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio scorso, i primi 59 Istituti Tecnici Superiori, strutture speciali di alta tecnologia costituite con l'intento di riorganizzare il canale della formazione superiore non universitaria. Gli ITS consentono di conseguire il Diploma di Tecnico Superiore, con conseguente accesso al mondo del lavoro nell'ambito del settore di specializzazione, ma offrono anche la possibilità di proseguire gli studi all'Università per il conseguimento del titolo di laurea con appositi CFU riconosciuti al termine del percorso biennale degli ITS (come previsto dalla legge 240/2010 di riforma universitaria). Agli ITS possono iscriversi i diplomati che intendono conseguire il Diploma di Tecnico Superiore, per poi inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e procedere anche negli studi. Su 59 ITS regolarmente costituitisi per il primo biennio, circa 15 hanno già pubblicato, durante l'estate, il proprio bando di selezione per l'ammissione ai corsi biennali. Sono state già raccolte 750 pre-iscrizioni per i soli 15 ITS. Si stima che tra settembre e ottobre oltre 5mila domande saranno esaminate dalle commissioni preposte alla pre-selezione e alla valutazione dei titoli. Gli ITS in Italia: 3 in Abruzzo, 3 in Campania, 7 in Emilia Romagna, 2 in Friuli Venezia Giulia, 7 nel Lazio, 4 in Liguria, 7 in Lombardia, 3 nelle Marche, 1 in Molise, 3 in Piemonte, 3 in Puglia, 1 in Sardegna, 5 in Sicilia, 3 in Toscana, 1 in Umbria e 6 nel Veneto.

CONCORSO PRESIDI - Partirà il concorso per circa 2.300 posti da Dirigente Scolastico che permetterà di dare una risposta concreta al fabbisogno dei singoli istituti, in particolare alle scuole in reggenza.
LIBRI DIGITALI - Per la prima volta, obbligatoriamente per legge, i libri che saranno adottati quest'anno per il prossimo anno scolastico dovranno essere testi anche in formato elettronico. Una novità che garantirà un consistente risparmio alle famiglie.
CORSI CLIL PER DOCENTI - Nell'anno accademico 2011/2012 saranno attivati i corsi di perfezionamento per dare agli insegnanti la patente CLIL (cioè per poter insegnare una disciplina non linguistica - es. storia, scienze, ecc - in lingua straniera). I corsi, in 60 CFU, richiedono, per potervi accedere, l'abilitazione e un livello di competenza linguistica C1 in lingua straniera. L'Italia è il primo paese in Europa ad aver messo a ordinamento il CLIL, seguendo le indicazioni dell'Unione Europea. Il percorso, nelle parole di David Marsch, massimo esperto europeo della metodologia CLIL, è "innovativo ed unico nell'Unione Europea. Numerosi sforzi sono stati fatti negli Stati membri nella formazione iniziale dei docenti per introdurre la metodologia CLIL, ma le indicazioni non risultano così complete ed integrate come in questo caso".

E si riparte nella precarietà ...
Da questa settimana diverse scuole della provincia etnea apriranno i battenti in condizioni di grande precarietà. A Catania, negli ultimi tre anni, i tagli agli organici previsti dalla legge 133 sono circa 4.000 tra docenti e assistenti tecnico-amministrativi. Nella scuola elementare, in cinque anni, sono state tagliate 281 classi, 1431 docenti e chiusi totalmente 16 plessi.
La Cisl Scuola è fortemente preoccupata per tale situazione. E ne parla, assieme agli altri temi legati all'avvio dell'anno scolastico, in un incontro provinciale con tutte le rappresentanze sindacali unitarie e gli iscritti che si tiene stamane, alla scuola Parini di Catania. "Di fatto – sottolinea Giuseppe Denaro, segretario generale della Cisl Scuola catanese – ci sono 4000 posti di lavoro in meno, di cui 1115 solo lo scorso anno, in una provincia come la nostra, che detiene il triste primato della disoccupazione cronica. Centinaia e centinaia di precari siciliani, per non rimanere espulsi per sempre dalla scuola, sono stati costretti a emigrare al Nord in cerca di fortuna, con enormi disagi e sacrifici facilmente comprensibili, non dissimili da quanto patito dai loro genitori e nonni negli anni scorsi. Nulla purtroppo è cambiato".
Per Denaro, la scuola siciliana e catanese è sempre più povera e sola. "Sì, perché si sostiene da sola grazie all’abnegazione e alla professionalità di quanti vi operano, dai dirigenti, al personale ata e a quello docente, agli alunni e genitori. Politica ed enti locali sono assenti o latitanti permanenti". "Solo la scuola elementare, il nostro gioiello di famiglia – spiega - dall’anno scolastico 2006-2007 a oggi ha subito il taglio di 281 classi, di 1431 docenti e la chiusura totale di 16 plessi. Il ritorno di fatto al maestro unico ha impoverito l’offerta formativa. Non vi sono più i docenti per garantire un tempo scuola più lungo, quelle compresenze che erano vitali per aiutare i più bisognosi, i più svantaggiati".

"Il gap del tempo pieno tra noi e il Nord è costantemente invariato: 3,5 al Sud contro il 44,7. Le nostre famiglie hanno chiesto il tempo pieno ma invano. Se consideriamo che la nostra scuola si trova in un territorio fortemente emarginato, di cui ben 4621 alunni sono stati segnalati a rischio di dispersione scolastica, il quadro diventa drammaticamente serio". "Per non parlare della decurtazione delle ore dei laboratori negli istituti tecnici – aggiunge Denaro – e del problema Ata, in particolare degli ex bidelli: in tre anni un taglio secco di 750 unità. Conseguenze: problemi di vigilanza nelle scuole, di pulizie e tempo scuola ridotto. Aumentano di gran lunga gli alunni per classe con problemi di sicurezza spaventosi". "Non va meglio per i diversamente abili – continua – soprattutto gli studenti che si trovano in gravità avrebbero diritto ciascuno a un docente specializzato per favorire l’integrazione e la crescita. I tagli invece, se va bene, assegnano 'mezzo' docente, perché nella provincia etnea si deve rispettare la media di un docente ogni due alunni diversamente abili".
Denaro ribadisce l’impegno della Cisl "a dare voce a chi non ce l’ha". "Continueremo – conclude – a sostenere i precari, la scuola pubblica e il diritto allo studio degli alunni. Vanno da subito bloccati i tagli agli organici e congelati per almeno tre anni. Chiederemo ancora una volta al Prefetto di farsi carico dei problemi della scuola catanese, prima che il coma diventi irreversibile. La mobilitazione continua".

Con l'imminente apertura del nuovo anno scolastico la Flc Cgil Sicilia rilancia la sua campagna di mobilitazione a difesa e per il rilancio della scuola pubblica. Il sindacato ha annunciato che chiederà agli operatori e ai dirigenti scolastici di tenere le scuole aperte di pomeriggio e di "farle diventare luoghi liberi di discussione, di confronto e di elaborazione di proposte da offrire al dibattito politico per contrastare la deriva della scuola pubblica conseguente alle scelte sbagliate del governo". E' stata, inoltre, già inviata una richiesta di incontro ai presidenti dei gruppi parlamentari dell'Ars per chiedere il confronto e interventi per la scuola.
"Le scuole, insieme agli Atenei - afferma Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc regionale -, devono diventare cuore pulsante della protesta democratica e della proposta politica. Insegnanti, studenti, personale Ata, dirigenti e genitori tutti insieme devono chiedere a voce alta una scuola di qualità per il futuro dei giovani". La Flc ricorda che "i nuovi parametri del governo cancellerebbero un terzo delle dirigenze, cosa che colpirebbe soprattutto i comuni minori e le isole dove diverrebbe a rischio il diritto allo studio e che circa 15 mila lavoratori della scuola hanno perso il posto negli ultimi 3 anni e molti, anche in età avanzata, sono stati costretti a trasferirsi al Nord".
A fronte di questa situazione la Flc parla di "colpevoli ritardi della Regione che solo in questi giorni sembra muoversi per chiedere organico in deroga più sotto l'onda emotiva suscitata dalle iniziative spontanee di alcuni precari che per convinzione politica e disegno strategico".
La Flc fa anche sapere che nei prossimi giorni deciderà insieme al coordinamento regionale dei precari le modalità di prosieguo della mobilitazione regionale e nei territori "perché un'altra scuola pubblica statale è possibile".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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12 settembre 2011
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