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Via al processo per Mario Alessi e Altonella Conserva, i due principali accusati della morte del piccolo Tommaso Onofri

21 settembre 2007

E' iniziato stamane alle 9.30 il processo davanti alla Corte d'Assise di Parma, presieduta da Eleonora Fiengo e coadiuvata dal giudice a latere Gennaro Mastroberardino, per il sequestro e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri, avvenuto il 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo (Parma).
Sul banco degli imputati Mario Alessi, il muratore siciliano ritenuto dall'accusa colpevole del sequestro e della morte del bambino, e la compagna di lui Antonella Conserva, rea per i pm della dda di Bologna di aver contribuito a pianificare il sequestro e che avrebbe dovuto avere, in un momento successivo, il ruolo della carceriera. In aula, non era presente Alessi, mentre dietro le sbarre c'era Antonella Conserva.

Poco il pubblico presente (25-30 persone) per via delle dimensioni ridotte dell'aula, la presidente infatti aveva autorizzato la presenza solo di 50 persone. In apertura, la presidente ha ricordato invece ai numerosi giornalisti presenti le rigide disposizioni stabilite con un'ordinanza che limita le riprese televisive ai primi 15 minuti, le foto ai primi cinque minuti, e non consente le riprese di chi non abbia dato esplicita autorizzazione, come nel caso di Antonella Conserva, che ha chiesto di non essere presente.
Presenti invece i genitori di Tommaso, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, e gli zii Cesare Fontanesi e Patrizia Pellinghelli. Tramite il loro avvocato, Paolo e Paola Onofri hanno reso noto che saranno presenti oggi, il giorno in cui saranno sentiti ed eventualmente il giorno della sentenza.

Dopo anno e mezzo dell'efferata vicenda, dunque, la Corte d'Assise è chiamata a giudicare i principali colpevoli della morte del piccolo Tommy. La giustizia ha già detto una prima parola su questa vicenda. Due dei quattro accusati del sequestro sono stati giudicati con rito abbreviato dal gip di Bologna Rita Zaccariello: Salvatore Raimondi, l'ex pugile siciliano che in scooter rapì il piccolo con Alessi, è stato condannato a 20 anni. Il rito abbreviato gli ha assicurato lo sconto di un terzo della pena. Pasquale Barbera, il capomastro amico di Paolo Onofri, il padre di Tommy, è stato assolto.
Alessi e Conserva non hanno chiesto l'abbreviato. Le difese hanno rinunciato allo sconto di pena implicito nel rito alternativo perché contano di provare in aula da un lato l'estraneità al rapimento (per Conserva), dall'altro la non esecuzione materiale dell'infanticidio (per Alessi), commesso invece, secondo il muratore, da Raimondi.

Ma contro Alessi pesa, tra le altre cose, la condanna per una violenza sessuale commessa anni fa in Sicilia, e il tentativo, in quella occasione, di addebitare la maggiore responsabilità del delitto al complice con cui aveva agito.
Mario Alessi rischia l'ergastolo per l'accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione con morte dell'ostaggio come conseguenza voluta; la sua compagna rischia 30 anni per il rapimento con morte del rapito come conseguenza non voluta.
In aula saranno chiamati tanti testimoni. Tra i 50 e i 60 quelli convocati dalla difesa di Alessi, 105 dai legali di Conserva. Circa 50 quelli dei pm, 14 per gli avvocati che tutelano, come parte civile, i familiari di Tommy. Saranno chiamati a testimoniare i genitori di Tommy, e anche Sebastiano, il fratello maggiore di Tommy, che ha solo nove anni: la madre ha già detto però che non manderà il bambino in aula a rivivere quella notte. Un altro bambino, Giuseppe, il figlio di Conserva e Alessi, è stato citato invece dalla difesa della madre, nel tentativo di chiarire dove era la donna la sera del rapimento.

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21 settembre 2007
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