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Via all'atteso e tormentato G8 di Berlusconi

Sul tavolo del vertice: crisi economica, Iran, Corea del Nord e Africa, terrorismo, clima e ambiente

08 luglio 2009

E' partito il G8 più atteso e tormentato tra quelli finora tenuti dalla presidenza italiana. Come tutti sanno doveva svolgersi alla Maddalena, in Sardegna, e invece, dopo il sisma che ha colpito l'Abruzzo lo scorso 6 aprile, è stato trasferito all'Aquila, vicino alle tende dei terremotati. Di fatto il G8 partirà da Roma. E' nella capitale, infatti, che si svolge il primo atto del summit mondiale, con l'arrivo di Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti d'America si recherà prima al Quirinale, dove verrà ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il colloquio sarà l'occasione per una prima rassegna dei temi che verranno discussi dagli otto Grandi poche ore dopo nella Scuola Ispettori della Guardia di Finanza di Coppito. E, nel pomeriggio, lo stesso Obama passeggerà nel centro storico dell'Aquila distrutto dal terremoto.
 
L'ottimismo del premier Berlusconi: "Il vertice apre con buoni auspici" - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa di presentazione del summit, dopo aver citato il miglioramento dei rapporti tra Russia e Usa ("Premia gli sforzi dell'Italia"), ha sostenuto che "nonostante gli attacchi di una certa stampa" gode del "64,1 per cento di fiducia" da parte degli italiani: "Un conto è la realtà, un conto le calunnie". E ha citato alcuni passaggi del messaggio preparato per l'occasione da Benedetto XVI, in particolare l'"apprezzamento" per la scelta dell'Aquila come sede del vertice. Poi ha illustrato il programma dell'incontro. Ha spiegato che il primo giorno sarà dedicato al G8 "tradizionale", quello ristretto, che permetterà di affrontare temi come la lotta al terrorismo, l'economia globale e la sicurezza alimentare e che verranno riassunti nelle dieci dichiarazioni finali. La seconda giornata sarà riservata al cosiddetto G14, vale a dire gli otto Grandi, più Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica, oltre all'Egitto, scelto per la sua importanza strategica per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Pur considerando "molto importante" questo incontro allargato, Berlusconi sostiene però "che va mantenuto come punto di riferimento il formato attuale", cioè il G8.

Sempre domani, in serata, ci sarà la cena offerta dal Presidente Giorgio Napolitano. Ma gli ospiti della caserma di Coppito mangeranno durante tutto il loro soggiorno specialità italiane (soprattutto abruzzesi) e verranno omaggiati al loro arrivo da una magnum di Amarone Aneri 2003.
Infine, il terzo giorno sarà dedicato all'Africa e a tutte le crisi mondiali più acute, da quella mediorientale all'Afghanistan, dal Pakistan (che, ha ricordato Berlusconi, "ha 60 bombe atomiche"), alla Corea del Nord e, soprattutto all'Iran, perché sulle eventuali sanzioni da adottare tra i Grandi ci sono posizioni diverse. Infine, come iniziativa per combattere la fame nel mondo, il presidente del Consiglio annuncia che "si è disposti a mettere insieme 10-15 miliardi di dollari". Dalla crisi "che è un male", ha insistito Berlusconi citando i 12 punti del Lecce Framework (il supervertice economico di inizio luglio), "si trarrà un bene".

Ecco i dossier sul tavolo degli 8 Grandi - Nei vertici del G8, molte delle conversazioni più importanti avvengono al di fuori delle riunioni plenarie, negli incontri informali o in quelli bilaterali. Il summit tra i capi di Stato e di governo tra i Paesi più sviluppati del mondo con l'aggiunta della Russia non prende decisioni operative, ma elabora indirizzi, linee politiche e impegni. Molti sono destinati a non essere applicati nei termini sanciti, ma le rotte delineate, gli obiettivi fissati vanno tenuti presenti. Vengono riassunti in documenti e dichiarazioni scritte, e all'Aquila ne saranno prodotti almeno 7 o 8. Una delle principali, la dichiarazione politica, verrà diffusa stasera, prima che le sessioni di domani e venerdì, allargate ad altri Stati, confermino un dato di fatto evidente: per adottare scelte decisive per il mondo, ormai non basta mettere intorno a un tavolo soltanto Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Russia. Altri Paesi rivendicano ruoli di peso, e non sempre saranno interlocutori facili.

La questione iraniana - Per valutare a quali atteggiamenti ricorrere verso l'Iran, il G8 terrà in conto solo in parte i cortei spezzati dalla repressione dopo che Ahmadinejad è stato confermato presidente da elezioni contestate. Gli Otto, che poi saranno 10 perché affiancati dal presidente della Commissione europea e dalla Svezia che è presidente di turno dell'Unione europea, si pronunceranno pensando innanzitutto ai piani nucleari di Teheran e ai loro effetti geopolitici. Fino a ieri, la Russia ha frenato prese di posizione dure contro Ahmadinejad. Le opinioni pubbliche statunitensi ed europee premono invece in quella direzione, ma per Barack Obama può essere ancora presto per ritirare la sua offerta di dialogo all'Iran. Salvo sorprese dovute all'incontro di lunedì tra il presidente degli Usa e il russo Dmitrij Medvedev, uno dei più duri verso Teheran risulterà il premier britannico Gordon Brown. Il G8 non ha il potere di decidere sanzioni. Per parlarne nei dettagli è in programma un G8 dei ministri degli Esteri il 24 settembre a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.

Gli armamenti nucleari - Oltre all'Iran, è la Corea del Nord a turbare i membri del G8 con i suoi test atomici. Per effetto dell'assenza di George W. Bush e delle difficoltà nel sopportare i costi degli arsenali in tempi di crisi, gli Otto dovrebbero nella dichiarazione far proprio l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari (rilanciato da Obama). Oltre a occuparsi di Afghanistan, Birmania, Medio Oriente, il vertice dovrebbe legare l'impegno contro la proliferazione di bombe atomiche nelle mani di nuovi proprietari a quello per ridurle dove già ce ne sono.

La crisi economica - Su questo soprattutto si misurano i limiti del G8. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato che non rappresenta più l'economia mondiale come nei decenni passati, mentre "la strada condurrà verso il G20" con dentro i Paesi che ne costituiscono l'85%. All'Aquila si definiranno suggerimenti da inviare al G20. Con alcune domande alle quali dare risposta. A che punto è la crisi? Gli Stati devono dare altri "stimoli" per contenerla?

Clima e ambiente - I membri del G8, oggi, parleranno di sviluppo e ambiente, per semplificare, da donatori verso i Paesi poveri e da inquinatori. Domani gli stessi argomenti verranno affrontati in altri ruoli. Gli Otto che poi sarebbero 10 si riuniranno con i Paesi del cosiddetto G5 più l'Egitto, invitato dalla presidenza italiana, e parleranno degli stessi argomenti da promotori di nuovi modelli di crescita economica e regolatori internazionali. Del G5, una dichiarazione comune sancirà il peso cresciuto elencando i componenti: Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica. Per avere idea di che cosa comporta il nuovo formato dell'incontro, ecco che cosa diceva ieri il premier indiano Manmohan Singh rinfacciando ai Paesi ricchi le convulsioni delle Borse: "Una crisi che non è stata causata da noi, ma della quale ci troviamo a dover subire le conseguenze".

Il commercio mondiale - A G8 e G5 si aggiungeranno domani pomeriggio Australia, Corea del Sud e Indonesia. La riunione diventerà una seduta del Major economies forum, il Mef. Nelle trattative coordinate per l'Italia dallo sherpa Giampiero Massolo è stato messa a punto un paragrafo di dichiarazione che sollecita una ripresa del negoziato sulla liberalizzazione del commercio internazionale, paralizzato da tempo, e fissa una data per la sua conclusione. È stato accettato da tutti tranne la Cina. Nelle prossime ore si verificherà se le sue obiezioni dureranno. Quando al Mef si uniranno il segretario generale dell'Onu e la Danimarca, che presiederà la conferenza di Copenhagen sul clima, si misureranno anche le resistenze di Cina e Brasile sull'obiettivo di contenere entro i due gradi il riscaldamento del pianeta, proposito che richiede tagli alle emissioni di Co2.

L'Africa e l'acqua - Venerdì il G8 dovrebbe annunciare di mettere a disposizione 15 miliardi di dollari in tre anni per la "sicurezza alimentare" più impegni sul "diritto all'acqua". E si misureranno di nuovo gli effetti della crisi sulle offerte ai Paesi poveri.

La critica del New York Times: "Obama assuma la guida del G8" - Il Presidente Usa Barack Obama dovrebbe assumere la guida del vertice del G8 al via in Italia, per evitare che sia uno spreco di tempo e di impegno. E' quanto scrive nel giorno dell'apertura del summit in un editoriale il quotidiano americano The New York Times. Non sono i problemi a mancare, precisa il quotidiano, "ma una programmazione imperdonabilmente negligente da parte del governo ospite, l'Italia, e la debolezza politica di molti dei leader presenti, lascia poco spazio all'ottimismo". Per questo, scrive il Nyt, "se questa sessione non vuole essere uno spreco di tempo e impegno, il Presidente Obama dovrà assumerne la guida", trasformando la fiducia politica che si è guadagnato negli ultimi sei mesi in capitale diplomatico.
Il quotidiano invita quindi il Presidente americano a "fare nuove pressioni sulla Germania perché investa di più nel pacchetto di stimolo", a intervenire sugli altri leader per scongiurare "pericolose tendenze protezionistiche" e a sollecitare una "decisa presa di posizione da parte del G8, Russia inclusa", contro l'ambizione nucleare iraniana. Sui cambiamenti climatici, gli Stati Uniti sono ancora molto indietro rispetto all'Europa, ammette il Nyt, per cui Obama dovrà fare pressioni sul Congresso americano perchè approvi la sua legge per la riduzione delle emissioni. Al vertice, i leader del G8 "dovrebbero impegnarsi a rispettare l'obiettivo" di raddoppiare gli aiuti ai Paesi poveri, e "ogni Paese dovrebbe annunciare un contributo preciso per questo e il prossimo anno".
"Tradizionalmente è l'ospite a dettare tono, tema e agenda di questi incontri - prosegue il quotidiano - ma il premier italiano, Silvio Berlusconi, ha speso gran parte delle sue energie, nelle ultime settimane, a cercare di eludere le accuse pubblicate dalla stampa sulle sue frequentazioni con escort e minorenni. "Showmanship": forse. Leadership: no". "Tutti i Paesi presenti all'Aquila hanno un chiaro interesse a favorire una più forte e rapida ripresa economica, a fermare la corsa nucleare dell'Iran, a rallentare il riscaldamento terrestre e a sostenere lo sviluppo delle nazioni più povere del mondo - conclude il Nyt - spetta ad Obama ricordarlo ai leader e stimolarli".

[Informazioni tratte dal Corriere.it]

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08 luglio 2009
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