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Via alla campagna di Cgil, Cisl e Uil per il referendum che raccolga il parere dei lavoratori sulla riforma del Welfare

19 settembre 2007

Cgil Cisl e Uil siciliane hanno dato il via, ieri mattina, alla campagna d'informazione che si concluderà l'8, 9 e 10 ottobre con la celebrazione del referendum sul protocollo del 23 luglio siglato a Roma da confederali e governo nazionale.
Fino all'8, hanno reso noto, centinaia di assemblee si terranno nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali. E anche nei cinema, nei teatri e presso le federazioni dei pensionati. A votare sull'intesa che riforma il sistema del welfare e ''introduce rilevanti innovazioni su previdenza, lavoro e competitività'', saranno anche i disoccupati muniti di attestato di disoccupazione. Il voto, precisano i sindacati, sarà a scrutinio segreto.

La mobilitazione, avviata dagli esecutivi unitari che si svolti ieri mattina a Palermo, culminerà con l'istituzione di nove commissioni elettorali provinciali e una commissione elettorale regionale. Si voterà fino alle 14 di mercoledì 10 ottobre, quindi saranno aperte le urne. Le commissioni provinciali raccoglieranno l'esito dello scrutinio e lo trasmetteranno alla commissione regionale. Quest'ultima elaborerà i risultati su base regionale e, con ogni probabilità secondo Cgil Cisl e Uil, tra l'11 e il 12 sarà in grado di dare notizia delle conclusioni del referendum nella regione.
I dati regionali saranno immediatamente trasmessi a Roma. E' qui, sabato 13 ottobre, che si svolgerà la formale proclamazione del risultato referendario.

Lo sforzo organizzativo dei confederali ha pochi precedenti. Votazioni, informano Cgil Cisl e Uil, solitamente concludono ''passaggi cruciali della vita di una federazione di categoria''. Ma il referendum dell'8-10 ottobre sarà ''una consultazione capillare nel territorio che oltre ai lavoratori coinvolgerà - secondo le intenzioni dei sindacati - i pensionati, i precari, i disoccupati''. ''Puntiamo - hanno dichiarato Italo Tripi (Cgil), Paolo Mezzio (Cisl) e Claudio Barone (Uil) - a portare al voto, in Sicilia, almeno 500 mila persone''. L'ultimo referendum di questo tipo fu celebrato nel 1995 e riguardò la prima riforma Dini, sulle pensioni. Ora come allora Cgil Cisl e Uil pensano a un'alta percentuale di SI all'intesa. ''Il sindacato unitario - ha rimarcato Tripi - con le assemblee e il voto segreto riconferma una pratica democratica che non ha eguali nel paese''. Per un accordo che ''realizza una redistribuzione della ricchezza a favore dei più deboli''. Per Mezzio l'intesa ''mostra un'assunzione di responsabilità del movimento dei lavoratori. Mette al centro un progetto di futuro per giovani e meno giovani. E libera il campo dalla spada di Damocle dell'inadeguato scalone Maroni''. Barone si è soffermato sulla ''marcia in più che una grande vittoria dei sì darebbe al sindacato nel confronto col governo sulla Finanziaria, per il recupero del potere d'acquisto e l'alleggerimento della pressione fiscale''.

Quanto al protocollo, ''migliora sensibilmente - ripetono Cgil Cisl e Uil - il sistema dei diritti e delle tutele''. Tra l'altro, afferma la centralità nel mercato del lavoro del rapporto a tempo indeterminato; stanzia ben 700 milioni di euro per l'aumento dell'indennità di disoccupazione. Eleva la rivalutazione dei trattamenti pensionistici in relazione al costo della vita. Facilita l'accorpamento dei contributi maturati nell'arco della vita lavorativa e il riscatto degli anni del corso di laurea. Incentiva i part time lunghi e fissa, per il lavoro a tempo parziale, il tetto massimo di 36 mesi di durata.

Umberto Ginestra

- www.cislsicilia.net

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19 settembre 2007
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