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Via alla campagna di vaccinazione contro l'influenza

Dal ''mal d'autunno'' verso l'epidemia invernale che dovrebbe venire dall'Australia

03 novembre 2008

E' partita nei giorni scorsi la campagna di vaccinazione 2008-2009. Venerdì scorso il Ministero del Welfare ha emanato la circolare 'Prevenzione e controllo dell'influenza' che fissa i criteri per la stagione in corso. "Come indicato anche dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) - ricorda il ministero - la vaccinazione è il mezzo più efficace per combattere l'influenza e ridurne le complicazioni. E può essere effettuata da tutti i cittadini che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione ma, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e regionale - aggiunge la nota - le persone a cui, prioritariamente, i servizi territoriali dovranno offrire la vaccinazione sono le cosiddette categorie a rischio".

Dunque le persone dai 65 anni in su; i bambini oltre i 6 mesi e gli adulti con patologie croniche (l'elenco delle patologie è specificato in circolare); le donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica; gli individui di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti; i medici e il personale sanitario d'assistenza; i contatti familiari di soggetti ad alto rischio; i soggetti addetti a servizi di primario interesse collettivo; il personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
"Per chi non rientra in una delle sopraelencate categorie a rischio - aggiunge il ministero - il vaccino antinfluenzale è a pagamento. Si acquista in farmacia dietro presentazione di ricetta medica. Per la nostra condizione climatica, e per l'andamento temporale mostrato nelle stagioni epidemiche precedenti, il periodo ottimale per la conduzione della campagna di vaccinazione è l'autunno, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre".

Inoltre il ministero informa che all'interno della programmazione offerta delle diverse Regioni e Province autonome, "il vaccino è offerto gratuitamente ai soggetti elencati, in una unica dose per tutte le persone di età superiore ai 9 anni (per i bambini al di sotto di tale soglia d'età, che siano vaccinati per la prima volta, devono essere somministrate due dosi pediatriche di vaccino a distanza di 4 settimane)". Infine, il consiglio per arginare la diffusione dell'influenza tra tutta la popolazione. "Adottare opportune misure igieniche, tra cui una buona igiene delle mani, un controllo delle secrezioni respiratorie (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce), lavare ad alte temperature i fazzoletti di stoffa e accuratamente le mani". L'intero testo della circolare ministeriale annuale è anche sul sito nel ministero: www.ministerosalute.it.

Ma l'ottobrata ha già costretto a letto circa 500 mila italiani. Un giorno temperature in picchiata, il giorno dopo la primavera che ritorna, il mese appena trascorso è stato traditore mietendo svariate vittime di raffreddori, tosse, febbriciattole e mal di gola.
Già alla seconda settimana di ottobre si sono contati circa 250mila connazionali a letto, e altrettanti se ne sono coricati nelle settimane successive. Risultato: alla vigilia della campagna di vaccinazioni circa 500 mila abitanti della Penisola sono stati infettati dai virus parainfluenzali. Sì, parainfleunzali, perché l'influenza vera e propria ancora non è fatta vedere: questi italiani, insomma, si sono ritrovati a fare le prove generali dell'epidemia invernale.

Il quadro fin qui descritto arriva dagli esperti che nelle scorse settimane si sono riuniti nella sede dell'Anifa (Associazione nazionale dell'industria farmaceutica dell'automedicazione) a Milano, per discutere si influenza e dei suoi numerosi 'parenti'. "Non chiamatela influenza!", hanno specificato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, e di Mario Bussi, docente di Otorinolaringoiatria all'università Vita-Salute San Raffaele e direttore dell'Unità operativa di Otorinolaringoiatria all'Irccs meneghino. L'Australiana vera e propria, ossia l'autentica influenza 2008-2009 che si prevede particolarmente cattiva a causa dei tre nuovi ceppi virali responsabili, "non si paleserà prima della fine di novembre", assicurano gli specialisti.

I sintomi di queste settimane sono piuttosto legati all'autunno 'ballerino' e "causati da un variegato 'cocktail' di virus parainfluenzali: rinovirus, adenovirus e coronavirus", ha elencato Pregliasco. "Particolarmente difficili da distinguere l'uno dall'altro", ha aggiunto il virologo, e a volte confusi con l'influenza dagli stessi camici bianchi. "Nel 75% dei casi la diagnosi è però corretta", stima il dott. Bussi, ricordando che "per parlare di influenza reale bisogna trovarsi in presenza di febbre alta abbinata a problemi respiratori e a disturbi generalizzati come dolore o stanchezza" patologica. Al contrario, se il termometro segna appena poche linee di febbre e sugli altri acciacchi prevalgono le difficoltà respiratorie, "allora si tratta di parainfluenza".
Dunque, bisogna parlare di quasi 500 mila italiani 'malati d'autunno' che per curarsi, specificano ancora gli specialisti, non hanno bisogno di antibiotici, "perché nel 98% dei casi l'esordio di queste forme è di natura virale". Il modo migliore per contrastare gli attacchi dei virus parainfluenzali resta invece "un trattamento sintomatico, basato su un'automedicazione responsabile coadiuvata dal farmacista", concordano gli esperti. Un approccio che, secondo una recente indagine Eurisko, viene adottato da tre italiani su 4 per gestire tutte le piccole patologie facilmente riconoscibili. Gestibili "almeno per 4-5 giorni" senza l'intervento del medico, usando farmaci senza obbligo di ricetta ben noti e già assunti in passato. [Adnkronos Salute]

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03 novembre 2008
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