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Via dall'Iraq ma senza abbandonarlo

Il ministro della Difesa Parisi a Nassiriya: ''Porteremo avanti la collaborazione politica, civile e umanitaria''

31 maggio 2006

La prima uscita del nuovo ministro della Difesa, Arturo Parisi, l'ha portato a Nassiriya: una visita doverosa al contingente militare italiano che aspetta di rientrare.
Arrivato a Camp Mittica, la base italiana poco distante da Nassiriya, Parisi parlando ai militari ha detto: ''L'Italia non volterà le spalle all'Iraq. La conclusione della nostra presenza militare, con il rientro del contingente, non rappresenta in alcun modo un disimpegno. Tutt'altro. L'impegno dell'Italia proseguirà ulteriormente attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile, umanitaria e di sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione del Paese''.
''Si tratterrà di un programma molto qualificato - ha proseguito il ministro della Difesa - che si propone di rafforzare l'impegno della comunità internazionale a favore dell'Iraq''. ''E' un grande sforzo politico e diplomatico - ha detto ancora Parisi - al quale l'Italia non farà mancare intelligenza, entusiasmo, impegno, nei grandi fori internazionali, nel quadro delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica''.

Davanti ai militari schierati nella 'Piazza d'Armi' del quartier generale italiano, il ministro Parisi ha poi ricordato che ''sulla base del mandato che il governo ha ricevuto dagli elettori, è in corso l'esame delle opzioni praticabili in merito ai tempi e alle condizioni per il rientro delle forze armate italiane dall'Iraq. Questo con un contestuale rafforzamento del nostro impegno civile - ha ribadito - a sostegno della ricostruzione del Paese e del consolidamento delle sue istituzioni democratiche, nell'ambito di un processo di consultazioni con il governo iracheno e le altre parti interessate''.
''L'Italia - ha proseguito il ministro - è consapevole dei doveri di una grande democrazia industrializzata: doveri politici, diplomatici, militari, di sostegno e cooperazione economica, nel senso che la costruzione e la tutela della sicurezza vanno concepite in una logica ove siano utilizzati e dosati tutti gli strumenti a nostra disposizione. L'Italia - ha ribadito Parisi - non volterà le spalle all'Iraq''.

Al ministro è stato chiesto se è possibile la presenza di civili italiani a Nassiriya, impegnati sul fronte della ricostruzione, senza la presenza di un nostro contingente militare, e Parisi ha risposto: ''Sono gli elementi di valutazione che sto acquisendo in questo momento. E' una valutazione - ha aggiunto - che comporta un giudizio conclusivo, una sintesi che il governo non ha ancora formulato compiutamente''.

E mentre il ministro della Difesa e quello degli Esteri, Massimo D'Alema, stanno mettendo a punto il piano di ritiro dei militari italiani dall'Iraq, a Nassiriya si parla di progetti futuri che dovrebbero avere come protagonisti gli italiani e le Nazioni Unite.
Intanto il contingente italiano sta anche procedendo al cambio di comando tra la Brigata Sassari, di stanza in Sardegna, e la Garibaldi di Caserta, a cui si aggiunge la riduzione dei militari, che entro la fine di giugno passeranno da 2600 a 1600, come aveva previsto l'ex ministro Antonio Martino.
In attesa della sorte della missione italiana, che forse dovrebbe trasformarsi in civile con la realizzazione di un Provincial Reconstruction Team (Prt), i programmi che dovrebbero essere avviati nella provincia con capoluogo Nassiriya mirano allo sviluppo, alla conoscenza e diffusione di una costituzione, e alla ricostruzione.
Temi che sono stati oggetto dell'incontro tenutosi qualche giorno fa a Camp Mittica, tra il Governatore della provincia di Dhi Qar, Aziz Kadum Aluan Al Ogheli, e un delegato di Kofi Annan, Michael von der Shulenburg, alla presenza del Generale del contingente italiano Natalino Madeddu.

''Con il rappresentante delle Nazioni Unite abbiamo parlato di tante cose - ha evidenziato il Governatore - ma soprattutto dei mezzi necessari per servire la popolazione, come aiuti nel settore umanitario e servizi essenziali per la ricostruzione''. A margine dell'incontro il Governatore iracheno ha evidenziato che il ritiro dei militari italiani deve essere graduale, per non influire sulla situazione della provincia di Dhi Qar.
''Il rappresentante delle Nazioni Unite - ha spiegato il Generale di Brigata, Natalino Madeddu - sta procedendo ad un mappatura della provincia di Dhi Qar in vista di nuove decisioni. Qui esiste adesso un governo, le forze di sicurezza ci sono, quindi nel momento in cui andiamo via dall'Iraq spetta a loro portare avanti la situazione. La ricostruzione ha certamente bisogno di interventi lunghi, tra cui risolvere il problema della disoccupazione, della distribuzione dell'acqua e dell'energia. Gli interventi portati avanti fino ad ora dagli italiani sono stati di impatto, adesso bisogna passare ai grandi progetti''.

Nell'elenco dei progetti finalizzati alla ristrutturazione edilizia della provincia di Dhi Qar figurano anche i 14 moduli abitativi, per un valore di 80 mila euro, già consegnati ad altrettante famiglie del capoluogo, dai militari italiani che si occupano della cooperazione civile militare, in coordinamento con il Dipartimento delle Infrastrutture iracheno. Presso il Dipartimento di assistenza sociale di Nassiriya invece è stato installato un gruppo elettrogeno automatico di ultima generazione, capace di erogare 32 Kilowatt di potenza. Il progetto è stato finanziato completamente con fondi italiani per un valore di circa 10.000 euro. Invece un altro gruppo elettrogeno automatico, che può erogare fino ad un 1 megawatt di potenza, era stato installato nella raffineria a sud di Nassiriya,
L'apparato è in grado di assicurare la continuità dell'alimentazione elettrica necessaria a supportare, senza soluzione di continuità, le attività di raffinazione del greggio. Il sistema finora utilizzato non era infatti in grado di garantire l'immediata erogazione di energia elettrica, che costringeva il personale tecnico specializzato a drastiche riduzioni nella produzione giornaliera, in alcuni casi fino al 40% della capacità produttiva totale. Il generatore è stato finanziato completamente con fondi italiani per un valore complessivo di oltre 150.000 euro.

Per confermare le regole della collaborazione esistenti nel campo della ricostruzione, il Generale del contingente italiano, il Governatore di Dhi Qar e il Presidente del Consiglio Provinciale, Ihsan Taleb, hanno siglato un documento programmatico.
''È stato così rinnovato l'impegno del contingente italiano - ha detto il generale Madeddu - a eseguire i lavori di ricostruzione in stretta collaborazione con le autorità locali le quali, sulla base del piano di sviluppo dell'area redatto dal Provincial Reconstruction Development Council, Comitato Provinciale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Prdc), dovranno indicare le prioritarie modalità d’intervento nei vari settori d'interesse''.
L'aspetto importante dell'accordo, che perfeziona quelli siglati in precedenza, consiste nel coinvolgimento del Prdc nelle attività di controllo dell'esecuzione di tutti i lavori, sia di quelli in corso d'opera sia di quelli già ultimati, nell'ottica di un affidamento degli stessi secondo precise modalità di scelta che vedano coinvolte le imprese di costruzione locali.
Nei tre anni di permanenza a Nassiriya, costati estrema fatica e lutti, gli italiani hanno portato avanti 1300 progetti.

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31 maggio 2006
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