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Via l'esenzione del ticket per i disoccupati...

"Andrebbe applicata a troppe persone", ma il governo ci ripensa subito

20 aprile 2012

Ieri ci si è accorti che l'esenzione dei ticket per le prestazioni di diagnostica strumentale e di altre prestazioni specialistiche in favore dei disoccupati e dei familiari a carico, non era più contemplata nel disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro, all'esame del Senato. Secondo la relazione la misura è legata all'estensione "della platea dei beneficiari dei trattamenti di sostegno al reddito".
Il comma 1 dell'articolo 64 del provvedimento sopprimeva l'esenzione dai cosiddetti ticket in materia sanitaria in favore dei disoccupati e dei loro familiari a carico,
appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro (incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico).
La partecipazione alla spesa sanitaria alla quale fa riferimento il testo originale del ddl riguarda il pagamento delle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e delle altre prestazioni specialistiche, comprese le prestazioni di fisiokinesiterapia e le cure termali. Non rientravano invece nei tagli l'esenzione dei ticket per i medicinali in quanto sono eventualmente introdotti e disciplinati dalle singole regioni.

Un comma che sopprimeva. Infatti, contro la misura si è espressa subito la Commissione Finanze del Senato. Nel suo parere "non ostativo con osservazioni", la commissione, riferendosi anche alla limitazione della deducibilità del contributo sanitario obbligatorio nella Rc auto, l'ha definita "una scelta disattenta nei confronti dei redditi più bassi".
Probabilmente, ravvisando l'enormità del fatto, il governo ha fatto immediatamente un passo indietro, e l'esenzione del ticket per disoccupati sarà ripristinata nel disegno di legge di riforma del mercato del lavoro tramite emendamento del governo. A comunicarlo è stato il ministero del Welfare in una nota precisando che si è trattato di "un refuso".

"Meno male, diversamente sarebbe stato un caso maniacale", ha commentato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Ma, ricordando anche il celebre precedente dell'allora ministro del lavoro Maurizio Sacconi con l'abolizione delle pensioni di anzianità, c'è anche chi non crede alla spiegazione dell'esecutivo. "Sul ticket per i disoccupati il governo si è distinto ancora una volta per un pressapochismo indegno di celebrati supertecnici. Ci hanno provato di nuovo, come il peggior Berlusconi, ma hanno dovuto fare subito dietrofront per lo sdegno che hanno sollevato", ha dichiarato il capogruppo dell'Italia dei valori al Senato, Felice Belisario. "Per essere dei Professori - ha aggiunto - Monti e i suoi ministri commettono un po' troppi refusi. Questo è un errore da 4 in pagella e, cosa più grave, non è nemmeno il primo. Ci auguriamo che almeno sia l'ultimo, gli italiani meritano più rispetto". [Informazioni tratte da Repubblica.it]

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20 aprile 2012
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