Via libera ai droni Usa
L'Italia (già da un mese) ha dato il via libera alla partenza di droni armati da Sigonella
Il governo italiano il mese scorso ha dato il via libera alla partenza di droni armati Usa da una base nel suo territorio - quella di Sigonella - per operazioni militari 'difensive' contro l'Isis in Libia e in Africa del Nord.
La notizia è stata rivelata solo ieri dal Wall Street Journal, che ha parlato di "svolta" dopo oltre un anno di negoziati.
La luce verde di Roma è arrivata però a una sola condizione: possono essere usati "solo a scopo di difesa, per proteggere le operazioni delle forze speciali Usa in Libia": afferma WsJ citando fonti dell'Amministrazione statunitense. I droni armati Usa sono basati dal 2011 nella base di Sigonella, in Sicilia.
Dal ministero della Difesa confermano la notizia dell'accordo tra Washington e Roma. L'attività non è comunque ancora iniziata e dovrà essere sottoposta, di volta in volta, all'autorizzazione del Governo italiano, che ha chiesto precisi limiti ("solo a scopo di difesa") all'intervento degli aerei senza pilota Usa. Anche l'Italia, comunque, ha innalzato l'allerta sulla situazione libica dislocando il mese scorso quattro Amx in assetto di ricognizione nella base di Trapani.
Secondo il Wall Street Journal l'amministrazione Obama sta ancora tentando di persuadere il governo italiano ad autorizzare l'uso dei droni anche in operazioni offensive, come quella condotta il 19 febbraio contro un campo dell'Isis a Sabratha, nel nordovest della Libia. In quell'occasione sono stati uccisi almeno 30 jihadisti, e tra questi quasi certamente anche la mente degli attentati al museo del Bardo di Tunisi e del resort della spiaggia di Sousa, sempre in Tunisia. In questo caso i droni sono partiti da una base militare in Inghilterra. "Finora - scrive ancora il Wsj - l'Italia si è rifiutata di cedere su questo punto, per paura di accendere un'opposizione interna contro la guerra".
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ai microfoni di Rtl 102.5 ha spiegato: "Le autorizzazioni sono caso per caso se si tratta di fare iniziative contro dei terroristi c'è uno stretto rapporto tra noi, gli americani e gli altri alleati. E di conseguenza siamo in piena sintonia con i nostri partner internazionali. La priorità è sempre e comunque quella di una risposta diplomatica. Poi se ci sono delle evidenze che ci sono dei potenziali attentatori che si stanno preparando, l'Italia fa la sua parte con tutti gli altri".
Dal ministero della Difesa italiano hanno precisato che "ancora non è stata avanzata alcuna richiesta di usare i droni, che non sono ancora stati armati".
Inoltre, ha sottolineato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che la possibilità che le basi vengano utilizzate per operazioni antiterrorismo "non è preludio a un intervento militare". Sempre Gentiloni ha confermato che le richieste saranno valutate caso per caso dal ministero della Difesa ma "l'utilizzo delle basi non richiede una specifica comunicazione al parlamento".