Via libera alla privatizzazione di Fontanarossa
L'assemblea dei soci Sac si indirizza sul "trade sale", ma secondo il ministro Toninelli la privatizzazione sarebbe un errore
L'assemblea dei soci Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale di Fontanarossa, riunita con il Cda ha confermato l'intento di proseguire il processo di privatizzazione dell'aeroporto di Catania. Un percorso più volte illustrato su grandi linee, ma che oggi fa un passo avanti, con la scelta della modalità di cessione delle quote da parte dei soci.
Tra le varie possibilità esposte dall'ad Nico Torrisi è stata preferita quella del "trade sale": la cessione di una quota di maggioranza a un partner privato selezionato con procedura a evidenza pubblica.
Ipotesi, questa, vista favorevolmente da tutti i soci, previe le opportune verifiche ai fini di un approfondimento legislativo. L'avvio verso la privatizzazione è stato ufficialmente dato.
Secondo il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che in questi giorni ha partecipato a Catania alla conferenza "Aeroporti e Aerei per la Sicilia", "per un aeroporto in crescita come quello di Catania, pensare ad una privatizzazione potrebbe essere un errore e dunque vigileremo al massimo".
"L'aeroporto di Catania è in crescita e io penso che possa crescere molto di più, e allora perché vendere, e non dico svendere, ai privati quando ci sono molti i soggetti pubblici che possono avere utili di ritorno molto importanti? È questo quello che mi preoccupa - ha aggiunto - e in qualità di ministro delle Infrastrutture e Trasporti dico: vigiliamo, controlliamo, indirizziamo e chi viene a investire deve farlo con una prospettiva di medio-lungo termine, non può venire a monetizzare e poi andarsene. Deve creare occupazione e benessere. E io - ha annunciato - inciderò affinché nella concessione ci siano dei paletti chiari che si chiamano investimenti, che se non fai vieni revocato. Gli investitori devono realmente investire e qualora non lo facessero metteremo delle penali. Non regaliamo nulla a nessuno".
Contrari ad una possibile privatizzazione di Fontanarossa anche il Codacons e l'Osservatorio indipendente sulla Camera di commercio del Sud Est Sicilia. "La privatizzazione degli scali aeroportuali - dicono - deve avvenire nel rispetto dell'interesse generale e sempre che risponda a un concreto bisogno finanziario. Va infatti scongiurata l'eventuale svendita delle partecipazioni pubbliche, specie se non ricorrono particolari esigenze di bilancio".
Secondo le due organizzazioni "bisogna evitare di anteporre interessi speculativi che possono porsi in contrasto col riaffermato principio ‘a tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche cui le pubbliche amministrazioni, devono conformarsi. Indicazione, questa, impressa dalla legge di bilancio nel chiaro fine di prevenire l'eventuale indiscriminata alienazione di quote a partecipazione pubblica e che le norme regionali non dovrebbero mancare di recepire".