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Viaggio al termine della notte

L'eterna lotta tra Bene e Male tra coscienza ed esigenze scientifica e le preoccupazioni della Chiesa cattolica

07 giugno 2006

Che cosa è bene? Tutto ciò che accresce il senso di potenza, la volontà di potenza e la potenza stessa dell'uomo.

Che cosa è male? Tutto ciò che deriva dalla debolezza.

Che cosa è la felicità? Sentire che la potenza aumenta, che si vince una resistenza.
Non soddisfazione, ma più potenza; non pace universale, ma guerra; non virtù, ma abilità (virtù nello stile rinascimentale, virtus, libera da convenzioni morali).
I deboli e i malriusciti dovranno perire: primo principio della nostra filantropia. Inoltre li si dovrà aiutare a farlo.
Che cosa è più dannoso di qualsiasi vizio? L'attiva pietà per tutti i deboli e i malriusciti, il cristianesimo...

L'Anticristo, Friedrich Nietzsche

La lotta tra il Bene e il Male continua imperterrita, senza mai fermarsi. Proprio come i duellanti del romanzo di Joseph Conrad, che per tutta la loro vita si scontrano in una lotta infinita caratterizzata da un equilibrio voluto, affinché il duello possa continuare all'infinito, Bene e Male nel corso dei millenni hanno continuato a tenere sul filo del rasoio il destino dell'uomo. Sul ciglio di un burrone senza fondo, l'uomo continua il suo precario cammino, teso da un equilibrio formato da due forze contrapposte, che l'immaginario culturale vuole una tendente verso l'alto, l'altra tendente verso il basso.
Ma è l'indistinto che nella contemporaneità ha caratterizzato i due elementi fondanti l'animo umano. Non più, quindi, una lotta tra due fazioni ben definite e immediatamente riconoscibili, ma una guerra senza nemici e senza alleati, una sorta di corpo a corpo non fra gli opposti ma fra gli uguali, un conflitto intestino confuso dalla molteplicità del singolo.
A tutto questo caos Benedetto XVI ha dato il nome di ''relativismo''.

La grande preoccupazione del pontefice è che i principi della morale cattolica siano arrivati ormai verso la fine del viale del tramonto, principi che non riescono ad avere più un peso decisivo nella vita dell'uomo, principi, per la chiesa inalienabili, che sono stati scalzati da concetti quali ''progresso'' e ''laicità''. L'evoluzione dell'uomo continua il suo divenire liberandosi dalle maglie metafisiche e questa ''cavalcata verso un nuovo positivismo'' preoccupa seriamente la classe ecclesiastica. Ecco, quindi, che la Chiesa sente forte l'esigenza di far sentire la propria voce, condannando senza giri di parole alcuni costrutti scientifici, politici e sociologici.

''E' l'eclissi di Dio'' alla radice della ''profonda crisi della verità'' che ispira leggi che tendono a riconoscere ''coppie insolite'' formate ''da omosessuali che rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie''.
Con un documento intitolato ''Famiglia e procreazione umana'' il Pontificio consiglio per la famiglia (diretto dal cardinale Lopez Truillo) torna a scagliarsi su Pacs, aborto, contraccezione, e ricerca su cellule embrionali.
''Mai come ora l'istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è vittima di attacchi tanto violenti. E' in atto un cambiamento nel modello di famiglia e di coniugalità'', sottolinea il dicastero, e ''guardando ai mezzi a cui si ricorre per evitare di avere figli, mezzi che includono non solo la contraccezione, ma anche l'aborto, appare chiara l'eclissi a ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabile''.
Il cardinale Truillo lancia così l'allarme per il ''manifestarsi dell'apologia della famiglia monoparentale, ricostituita, omosessuale, lesbica. Coppie formate da omosessuali rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie, reclamano persino il diritto di adozione. Donne che vivono una unione lesbica rivendicano gli stessi diritti analoghi, esigendo leggi che diano loro accesso alla fecondazione eterologa o all'impianto embrionale''.

La sirena pontificia suona un allarme lungo che oltre all'insensatezza delle ''coppie insolite'' mira ad allertare l'uomo per quel che riguarda l'aborto (''delitto abominevole''), la ricerca scientifica sugli embrioni e su qualsiasi tipo di contraccezione. ''Oggi si pretende di banalizzare in qualche modo l'aborto con il pretesto che l'autorità non deve penalizzare questo delitto abominevole'' si legge ancora nel documento. ''Nessuna circostanza, nessuna finalità, nessuna legge al mondo - si legge nel testo che si richiama all'Evangelium Vitae di Papa Wojtyla - potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla legge di Dio, scritta nel cuore di ogni uomo, riconoscibile dalla ragione stessa e proclamata dalla chiesa''.
Inoltre, è stato scritto nel documento, ''se l'uomo si arroga il potere di fabbricare l'uomo, come confermano alcune pratiche funeste oggi legalizzate in alcuni paesi, allora si arroga anche il potere di distruggerlo''. ''La trasmissione della vita diventa una questione di tecnica e di tecnici. A volte, questi ultimi sognano perfino di fabbricare la vita di ineccepibile qualità''. Non solo: ''la scienza e la tecnica hanno convinto alcuni a ritenere che tutto è frutto dell'evoluzione, che l'uomo non ha alcun dio; che il dio del passato era fatto dall'uomo a sua immagine e somiglianza; che quel dio è morto e che questa è l'ora di poter produrre l'uomo veramente nuovo''.
Nel capitolo dedicato a ''paternità e maternità responsabili'' il documento ribadisce la dottrina dell'Humanae vitae sulla contraccezione, esclude cioè ''ogni mezzo contraccettivo'' e chiede che sia rispettata ''l'unione tra l'elemento unitivo e quello procreativo in ogni atto coniugale'', ritenendo legittima la sola ''continenza periodica'' cioè ''l'uso del matrimonio solo nei periodi non fertili''.

Ma, mentre la condanna della Chiesa diventa sempre più estrema e ''intollerante'', dall'altra parte della barriera porporata, la scienza, la laicità e la politica, continua la sua ''evoluzione'' toccando a volte estremi assolutamente discutibili e improponibili per qualsiasi presa di posizione etica e morale. 

Improponibile e da condannare è, per esempio, la nascita in Olanda del primo partito dichiaratamente pedofilo (il Nvd ''Amore del prossimo, libertà e diversità''), che ha tra i suoi obiettivi la liberalizzazione della pornografia infantile e i rapporti sessuali fra adulti e bambini.
Non c'è però soltanto la pornografia infantile nel programma di Nvd, che propone la soppressione del Senato, della funzione di primo ministro, la legalizzazione di tutte le droghe, leggere e pesanti, e l'ergastolo per gli omicidi recidivi. E ancora, sì al sesso con gli animali, no ai maltrattamenti e la possibilità di viaggiare sempre gratis in treno per l'intera popolazione. Il partito, sul suo sito internet, afferma che chiunque abbia compiuto 16 anni dovrebbe poter interpretare film porno e che la maggiore età sessuale dovrebbe essere abbassata a 12 anni. ''Daremo una svegliata all'Aja!'', è l'eloquente slogan che compare sul sito.

In Danimarca, invece, primo paese al mondo a introdurre (il primo ottobre del 1989) il matrimonio tra omosessuali e tra lesbiche in municipio, il parlamento ha approvato la legge che consente l'inseminazione artificiale gratuita a coppie lesbiche e donne single. Questa nuova norma è passata dopo una settimana di acceso di battito e divisioni all'interno dei partiti e dello stesso governo tra chi voleva concedere anche questo diritto alle coppie omosessuali e chi ha continuato a difendere i valori della famiglia tradizionale. Hanno votato a favore 86 deputati, 61 i contrari e 21 gli astenuti.

In Inghilterra, ''l'anticristo'' ha assunto invece le sembianze del rinnovato discorso su clonazione e ingegneria genetica. Nei giorni scorsi, infatti, il professore Ian Wilmut, lo scienziato a capo del team che nel 1996 creò la pecora Dolly (il primo animale clonato al mondo), ha affermato che la clonazione embrionale e le modifiche genetiche dovrebbero essere consentite per far nascere bambini senza far loro ereditare le malattie dei genitori. Wilmut si schiera così a favore di una clonazione 'selettiva': i difetti genetici sarebbero corretti su cellule staminali, prelevate da embrioni affetti da malattie ereditarie, e poi clonate per creare un embrione sano.
Secondo lo studioso - che continua ad essere contrario alla clonazione di esseri umani - questo procedimento, non è equivalente alla clonazione umana. ''Un embrione al primo stadio non è una persona e credo perciò che utilizzare la clonazione per prevenire una terribile malattia ereditaria in un bambino sia una cosa molto meno controversa. Non riesco semplicemente a vedere nulla di immorale nell'uso di queste tecniche per prevenire malattie e sofferenze''.

Continua, dunque, il viaggio al termine della lunga, lunghissima notte dell'uomo...

F.M.

[Nella foto: Lucifero - Giudizio Universale, di Taddeo di Bartolo, 1396. Collegiata San Gimignano (Siena)]

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07 giugno 2006
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