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Vicino il verdetto per Totò Cuffaro

La sentenza di appello per l'ex governatore dovrebbe arrivare entro una settimana. In primo grado era stato condannato a 5 anni

18 gennaio 2010

La sentenza di appello nei confronti dell'ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, imputato di favoreggiamento e rivelazione di segreti delle indagini, nel processo "Talpe alla Dda", potrebbe arrivare in questo fine settimana.
Sabato mattina, davanti alla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo, nel dibattimento che, oltre a Cuffaro e al manager della sanità privata siciliana Michele Aiello, vede coinvolti altri 10 imputati e due società del "Gruppo Aiello", ha tenuto la propria arringa l'avvocato Nino Mormino, legale proprio di Cuffaro: il penalista ha chiesto l'assoluzione dell'attuale senatore dell'Udc, con la formula "perché il fatto non sussiste da entrambe le accuse contestate all’imputato".
Mormino ha sostenuto che Cuffaro non è responsabile delle due fughe di notizie che gli vengono attribuite: in un primo caso, secondo l’accusa, l’attuale parlamentare nazionale avrebbe consentito al boss Giuseppe Guttadauro di scoprire una microspia che aveva in casa; in una seconda ipotesi lo stesso ex governatore avrebbe informato Aiello, considerato il regista della rete di talpe in Procura, che due dei suoi informatori erano stati scoperti. "Sono accuse del tutto destituite di fondamento - ha detto Mormino - in un processo che ha sconvolto equilibri politici, personali e familiari".

Ma nei confronti di Cuffaro potrebbe scattare anche una prescrizione per uno dei due capi d'imputazione che gli vengono contestati, relativi a fughe di notizie riservate dalla Procura di Palermo. All'imprenditore Michele Aiello, proprietario di due cliniche a Bagheria (Pa), e considerato il regista della rete di talpe, Cuffaro avrebbe rivelato che due dei suoi informatori, i marescialli Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo, erano stati scoperti.

In primo grado Cuffaro ha avuto cinque anni. I procuratori generali Daniela Giglio e Enza Sabatino hanno chiesto di aumentargli la pena a otto anni, applicando l'aggravante di avere agevolato l'intera Cosa nostra, esclusa dai giudici di primo grado. Aiello ha avuto invece 14 anni, Riolo 7 e Ciuro, giudicato a parte col rito abbreviato, 4 anni e 8 mesi, già confermati in appello.
La camera di consiglio si terrà nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli, in cui già si riunì il tribunale che pronunciò la sua sentenza il 18 gennaio 2008.
Totò Cuffaro sabato era presente all'udienza, in compagnia del fratello Silvio e di una ventina di amici e simpatizzanti dell'Udc.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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18 gennaio 2010
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