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Viene demolito il palazzo simbolo della tragedia

A Scaletta Zanclea è iniziata la demolizione del palazzo di quattro piani diventato l'emblema della distruzione

05 ottobre 2009

È iniziata stamane a Scaletta Zanclea, il paese alle porte di Messina semi distrutto dall'alluvione, la demolizione del palazzo di quattro piani simbolo della distruzione, completamente sventrato dalla massa di fango, detriti e massi che ha invaso l'abitato giovedì sera. L'edificio sarà raso al suolo nell'arco di 20 ore. Tecnici e operai dell'Anas lavoreranno anche durante la notte su tre turni, con 40 uomini e 20 mezzi.

Il sindaco di Scaletta, Mario Briguglio, continua a criticare chi aveva espresso dubbi sulla collocazione di quel palazzo. "Abbiamo iniziato a buttare giù il palazzaccio, quello che ha creato l'alluvione. Perchè non è stata la montagna a venire giù, ma il palazzo" ha detto ironicamente. "E invece - ha aggiunto, stavolta serio - nessun inquilino del palazzo è morto, sono stati tutti evacuati e non c'è stato alcun ferito".

"La procura può venire quando vuole. Abbiamo le carte in regola. Tutti gli atti sono in regola. Altro che abusivismo. Qui il fango, la terra, i fiumi d'acqua sono scesi dalla montagna e hanno distrutto costruzioni legali, alcune vecchie di oltre 80 anni".
Briguglio si è detto stanco di sentire parlare di "mostri dell'edilizia" e "abusivismo imperante" nel territorio messinese sconvolto dall'alluvione.

Accanto al palazzo che sarà raso al suolo c'era la piazzetta di Scaletta e altre costruzioni. Sorgevano sopra l'alveo coperto del torrente Racimazzi, "un corso d'acqua inesistente fino alle piogge degli ultimi anni" ha detto il sindaco. Briguglio, che ieri ha emanato un'ordinanza per lo sgombero delle persone che abitano nelle frazioni di Scaletta marina, Guidomandri e Scaletta superiore (oltre cento persone), ha spiegato ancora: "Quel palazzo costruito nel '90 è sorto con tutti i crismi della legalità. Vi erano altre costruzioni e i proprietari hanno fatto un accordo con la ditta edile: le aree in cambio di appartamenti nuovi. E' tutto in regola. Si tratta di aree edificabili del piano regolatore approvato dall'assessorato regionale al territorio. Gli abitanti di quell'edificio sono tutti sani e salvi". "Qui mentre si parla di abusivismo inesistente - ha aggiunto - ci si scorda della gente che ha bisogno di supporto psicologico, di viveri, di poter avere accesso alle comunicazioni, all'acqua corrente, alla luce di sera".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa.it]

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05 ottobre 2009
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