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Vietato il cielo italiano alla Tuninter

La compagnia tunisina, dopo i risvolti dell'inchiesta sulla tragedia dell'Atr 72, è stata diffidata dall'Enac

08 settembre 2005

Distrazione, leggerezza, mancanza di professionalità, atteggiamenti assolutamente inconciliabili con la responsabilità e gravemente colpevoli, quelli che sono stati usati per i controlli effettuati nell'Atr 72 schiantatosi al largo di Palermo il 6 agosto scorso, disastro nel quale persero la vita  16 delle 39 persone a bordo.
Una condotta colposa omissiva, quella degli enti di controllo tunisini, ma che potrebbe essere attribuita anche ai responsabili del controllo dell'aeroporto di Bari.
L'ipotesi investigativa che la Procura di Bari, d'intesa con quella di Palermo, potrebbe intraprendere nelle prossime ore per accertare cause e responsabilità del disastro aereo coinvolgerebbe quindi sia Tunisi che ari. In sostanza - secondo gli inquirenti baresi - la presunta omissione potrebbe riguardare la condotta colposa degli enti di controllo tunisini che avrebbero dovuto verificare la riparazione compiuta a Tunisi il 5 agosto scorso sull'Atr della Tuninter, al quale tecnici della manutenzione sostituirono l'indicatore di carburante montandone uno che - secondo le prime indagini - non era conforme a quel modello di aereo. Inoltre - sempre secondo gli inquirenti baresi - gli enti di controllo tunisini avrebbero dovuto comunicare all'aeroporto di Bari che il velivolo era stato sottoposto a manutenzione per la riparazione dell'indicatore di carburante.

In questa maniera le indagini potrebbero coinvolgere anche i controlli di routine e il rifornimento fatti a Bari, dove il velivolo (proveniente da Tunisi) atterrò nel primo pomeriggio del 6 agosto, imbarcò i passeggeri e decollò alla volta di Djerba. Dopo nemmeno un ora, l'Atr 72 ammarò tragicamente al largo di Palermo, sembra per l'assoluta mancanza di carburante.
Nello scalo barese i serbatoi dell'Atr furono rabboccati con 340 litri di cherosene: quantità di carburante che il pilota dell'Atr, Chefik Gharbi, (indagato anche a Bari per disastro aereo colposo) ritenne sufficiente per raggiungere Djerba. Gharbi - risulta dagli atti acquisiti - firmò l'apposito modulo in cui attestò che l'equipaggio aveva compiuto i controlli di rito sulla qualità del cherosene erogato e che questo non conteneva acqua.
L'attenzione degli inquirenti baresi è anche concentrata sulla quantità di carburante erogata a Tunisi il 6 agosto. Per accertare questa circostanza (ma anche per acquisire tutta la documentazione tecnica del velivolo) il pm inquirente del tribunale di Bari, Giuseppe Scelsi, ha avviato subito dopo il disastro una rogatoria internazionale in Tunisia interessando anche il rappresentante diplomatico italiano a Tunisi, finora però le autorità tunisine non hanno fornito risposte ai magistrati baresi.
Intanto, la Procura di Palermo, ha annunciato che chiederà una rogatoria per identificare, a Tunisi, i responsabili della manutenzione dell'aereo. Anche per questi i reati ipotizzati sono omicidio colposo e disastro colposo che già inglobano l'omissione di controllo. E' intenzione dei magistrati capire chi abbia sostituito gli indicatori della benzina, chi ha disposto la sostituzione e chi avrebbe dovuto controllare il lavoro e non l'ha fatto.

Atr 72E mentre le indagini continuano e si aspettano con ansia le risposte che presto le due scatole nere dell'Atr 72 daranno, l'Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, ha disposto la sospensione della compagnia aerea Tuninter: ''E' una decisione - ha spiegato il presidente del'Ente, Vito Riggio - che impedirà alla compagnia tunisina di volare nei cieli italiani'', assunta dopo gli ultimi risvolti dell'inchiesta sulla tragedia aerea. Della decisione è stata data informazione all'Autorità per l'aviazione civile della Tunisia che in base alle convenzioni internazionali dell'ICAO (International Civil Aviation Organization) ha la responsabilità della sorveglianza del vettore.
L'Enac ha disposto pure, d'intesa con l'Easa - European Aviation Safety Agency - ''una verifica su tutta la flotta degli Atr operanti nel nostro Paese'' e ''ha chiesto all'Easa un intervento urgente al fine di verificare le procedure di manutenzione inerenti l'installazione dell'indicatore di quantità carburante su tutte le flotte di Atr 42 e 72 in Europa''.
Finché non sarà conclusa la verifica sull'intera flotta Atr, l'Enac consiglia ai piloti di non fidarsi più degli indicatori elettronici di livello ma di misurare la benzina con la vecchia asta a mano, come quella dell'olio sulle auto: ''Abbiamo detto ai direttori tecnici delle compagnie che operano con Atr in Italia - ha ammesso il presidente dell'Enac - di misurare il livello del carburante con la classica asta a mano''.

E ci sono stati altri inconvenienti per un Atr 42, a quattro giorni dall'atterraggio d'emergenza al quale è stato costretto un velivolo dello stesso tipo, della compagnia Italy First, partito da Trapani e diretto a Atr 42Pantelleria. Anche in questo caso il volo era decollato da Trapani, ma per Lampedusa.
L'aereo era partito regolarmente dall'aeroporto trapanese di Birgi, quando durante il volo si è accesa una spia che segnalava problemi di stabilizzazione. Il pilota ha così preferito tornare a Trapani. Il velivolo è stato sottoposto al controllo dei tecnici, ma potrebbero sorgere problemi per l'organizzazione e il risarcimento dei passeggeri che devono raggiungere l'isola.
Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha più volte chiesto che la tratta venga potenziata, ''aumentando il numero dei posti convenzionati sui voli per le isole, e togliendo invece la tratta sociale Trapani-Catania, che è un vero spreco, e tutte le tratte che partono da Trapani per altre città che sono state prorogate dal governatore Cuffaro''.
Per il 12 settembre è prevista una riunione con i vertici dell'Enac e i vettori Air One e Meridiana, che hanno il contratto per le tratte sociali. ''Le compagnie - dice Riggio - rispondono con l'intera flotta del servizio. Il cda dell'Enac sta esaminando la gestione delle tratte sociali negli ultimi due anni e mezzo con uno sguardo particolare ai disagi subiti dai passeggeri''.

- La ''Lista Nera'' delle compagnie aeree (Corriere.it)

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08 settembre 2005
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