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Villa Bellini, nel salotto di Catania

Alberi secolari, statue, fontane e vialetti ombrosi in uno dei giardini più belli d'Europa

11 novembre 2005

In Via Etnea, il salotto di Catania, su una superficie di circa 70.940 mq si sviluppa Villa Bellini, uno dei  giardini pubblici più belli d'Europa grazie alla ricchezza del suo patrimonio botanico che comprende una grande varietà di piante e alberi tropicali.
Intitolata al grande musicista catanese Vincenzo Bellini, la villa fu inaugurata nell'ormai lontano 1883. 
L'ingresso principale, sulla via Etnea, si apre sotto la chioma di maestosi esemplari di Ficus che crescono ai piedi di un'ampia scalinata pavimentata con ciottoli bianchi e neri disposti a mosaico.
La scalinata termina in un vestibolo al centro del quale spicca una grande vasca con fontana e cigni e che è delimitato da monumentali quinte sovrastate da quattro statue che simboleggiano le Arti, dello scultore Lazzaro, e  le Stagioni, opera del Perrotta. Dal vestibolo, due vialetti pedonali, pavimentati con ciottoli a mosaico, si intersecano risalendo il pendio della collinetta sud.
Il prospetto dell'ingresso principale è chiuso in alto dall'elegante Chiosco dei concerti in stile moresco, costruito nel 1879  sul piazzale della collinetta sud, dove sorgeva la villa di Biscari.
Sul confine ovest è adagiato il monumento in marmo dedicato ad Androne (un ragazzino catanese vissuto tra il V e il IV sec. a.C., che per primo associò la danza mimica con il suono della tibia) di Antonio Gangeri.

La Villa si sviluppa da un nucleo originario di cui oggi restano poche tracce, cioè l'antico ''Labirinto'', pittoresco giardino che circondava un edificio realizzato nel '700 da Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari. L'abitudine di costruire giardini con percorsi intricati nei quali gli ospiti si potessero facilmente smarrire era una delle tante mode diffuse nell'Europa del 1700, quando anche in architettura si fondevano e convivevano la razionalità e la fantasia.
Villa Bellini si estende in forma irregolarmente trapezoidale ed il suo perimetro è quasi del tutto delimitato da ringhiere in ghisa artisticamente decorata. All'interno si possono ammirare aiuole fiorite, praticelli erbosi ricchi di ogni specie di fiori, ponticelli, tunnel, vasche, fontane, statue, un piazzale che divide la collina nord dalla sud, panchine per il riposo e la lettura e tanti vialetti ombrosi. Anche per questa diversità di panorami che offre, il Giardino è considerato uno dei più belli d'Europa.
Due collinette sono separate da un ampio spiazzale pianeggiante, concepito per la sosta delle numerose carrozze che fino ai primi del '900 affollavano la villa. Attualmente lo spazio non presenta vegetazione e durante l'estate viene utilizzato per  ospitare rappresentazioni teatrali. Una lunga cancellata in ghisa delimita il lato nord del giardino.

Un ampio cancello centrale introduce allo spiazzale dove si trova il busto in bronzo di Vittorio Emanuele II, opera di Salvatore Grimaldi, mentre i tre cancelli laterali di diversa grandezza consentono l'accesso alle corrispondenti corsie del grande viale, un tempo destinate al percorso differenziale di pedoni, carrozze e cavalli.
Il settore nord di Villa Bellini, alle spalle dell'ingresso di piazza Roma, si estende lungo il pendio di una collinetta. Una fontana segna l'inizio delle due rampe di accesso alla sommità della collinetta.  Numerosi alberi di varie specie delimitano il sentiero in salita mentre lungo il pendio varie specie di fiori colorati disegnano la scritta 'Giardino Bellini' e altre decorazioni, come ad esempio l'elefante, (U' Liotru) simbolo di Catania, la lira e la chiave di violino, la Trinacria, simbolo della Sicilia.
In cima alla collina, al centro di un altro spiazzale, sorge un chiosco ligneo che in passato era adibito a biblioteca.
Un altro ingresso si trova nella zona ovest della Villa, lungo la Via Tomaselli. Accanto al cancello d'ingresso sui pilastri sono adagiate quattro statue raffiguranti le Stagioni. Dinanzi al cancello si apre un vasto spiazzale delimitato da possenti Ficus e articolato ad aiuole al cui centro è collocato il monumento in marmo di Giuseppe Mazzini dello scultore Francesco Licata.

Villa Bellini possiede un patrimonio botanico ricco e differenziato, sebbene caratterizzato da specie comunemente diffuse nel verde urbano. Tra alberi e arbusti si contano almeno 106 specie di piante soprattutto Palme, Araucarie e Ficus con diversi esemplari ultracentenari. In misura  quantitativamente minore sono rappresentate specie mediterranee (Ulmus canescens,Quercus ilex, Pinus halepensis, P. pinea, Cupressus sempervirens, Viburnum tinus).  La componente erbacea, rappresentata in gran parte da specie a fioritura vistosa  viene utilizzata per riempire le aiuole o per  decorare varie strutture architettoniche.

I continui rimaneggiamenti in passato apportati dal processo di urbanizzazione (cavalcavia su via S. Euplio, costruzione di via Cimarosa e Largo Paisiello, ecc.) hanno in gran parte stravolto l'originario assetto del giardino privilegiando gli spazi aperti a discapito della componente vegetale, drasticamente ridotta.

La Storia
Intitolata al celebre compositore catanese Vincenzo Bellini, la villa fu aperta nel 1883. Il nucleo più antico, come già detto, fu il 'Labirinto', un giardino Settecentesco posto attorno a un piccolo edificio signorile appartenente al principe Ignazio Paternò Castello di Biscari. Quando nel 1876 il principe Ignazio morì il giardino andò progressivamente in decadenza. Nel 1854 il Comune acquistò la Villa Biscari del Labirinto, situato sulla collinetta sud per la destinarla a giardino pubblico. L'adattamento a giardino pubblico dovette però, superare numerosi ostacoli, come la necessità di ampliamento nei terreni circostanti, proprietà di privati e le restrizioni economiche imposte dal governo borbonico. Fu solo nel 1858 che le spese per la trasformazione vennero autorizzate. Nell'aprile del 1863, iniziarono i primi lavori di trasformazione del giardino chiamato semplicemente dai catanesi 'a Villa' che proseguirono fino al 1865. In seguito il Comune riuscì ad acquistare i terreni di proprietà dei Padri Domenicani, del principe Paternò di Manganelli, oltre all'orto benedettino di San Salvatore, dei padri Cappuccini. La nuova Villa venne inaugurata il 6 gennaio 1883 e divenne subito il più importante punto di incontro della città. Negli anni '20, in primavera, qui avevano luogo i festeggiamenti floreali con la sfilata di carrozze, automobili e carri interamente decorati da fiori. Il processo di urbanizzazione della città ha determinato, nel corso degli anni, modifiche dell'originale assetto topografico del giardino con riduzione di spazi, ma, ancora oggi, Villa Bellini costituisce il centro vitale di Catania.

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11 novembre 2005
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