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Villa Sofia-Cervello: un'unica struttura

Il neo commissario Giacomo Sampieri: "Ecco il mio piano per il rilancio"

31 gennaio 2013

"In due, tre mesi bisogna avere cambiato tutto, altrimenti avrò fallito. Ma non chiamiamola rivoluzione". Ha le idee chiare il nuovo commissario straordinario dell'azienda ospedaliera "Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello" di Palermo, Giacomo Sampieri, che in un'intervista spiega come si muoverà per rilanciare la struttura sanitaria.
"La crisi della Baia dei Porci - dice - si risolse in tredici giorni complessivi e venne scongiurata una guerra mondiale grazie a Kennedy e Krusciov. Un'azienda ospedaliera - aggiunge - si deve governare in due, tre mesi, al massimo sei. E non voglio parlare di rivoluzione, perché ci sono le potenzialità e bisogna fare capire a tutti gli operatori e all'intera struttura che si può correre".

Da una quindicina di giorni alla guida dell'Azienda, che comprende gli ospedali di Villa Sofia e Cervello, Giacomo Sampieri, intende lavorare affinché, "i due nosocomi - spiega - diventino un'unica struttura e perché si arrivi ad un'unica offerta integrata tra di loro. L'Azienda ha due grandissimi ospedali che sono un punto di riferimento per la sanità palermitana. E’, complessivamente, in uno stato assai florido dal punto di vista della finanza e dell'offerta di qualità complessiva dei servizi. Il mio ruolo è continuare su quella strada tracciata dal commissario che mi ha preceduto e cercare di innovare con nuovi modelli e con nuovi percorsi diagnostici terapeutici nella linea di garantire l'umanizzazione dei servizi sanitari". "Ho già rivisto - aggiunge - tutti i budget da dare alle strutture: la contrattazione degli obiettivi e dei rimedi prestazionali oltre che economici. Ed ho notato che nell'azienda non c'è un approccio che privilegi l'attenzione ai percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e alla umanizzazione dell'assistenza. Questi sono i due cardini che non ho trovato bene affrontati".

"Inoltre, bisogna razionalizzare quello che si fa. Ho riscontrato una grandissima buona volontà di fare. L'ho trovata in tutti gli uffici ma anche nel direttore sanitario e amministrativo che ho trovato e riconfermato". Ma non basta, e fa un esempio: le fatture. "C'è un tempo di attesa per pagarle di 180 giorni. Bene, bisogna accorciare i tempi. In sei mesi ci dovremmo riuscire. Entro giugno mi posso impegnare a dimezzare questi tempi e portarli a 90 giorni, così come in termini di legge. Questo per il dato gestionale. E chiaramente in questo modo si evitano tutti i decreti ingiuntivi, che sono un costo".
E poi, bisogna puntare su alcune branche specialistiche. Ad esempio il "Polichirurgico di Villa Sofia deve diventare - dice - faro per tutta l'offerta sanitaria regionale. Ma anche le due emodinamiche. C'è da investire anche sulla chirurgia robotica, che lavora a bassissimo regime, ed inoltre l'ospedale Cervello è a vocazione più medica ed ha sempre avuto delle eccellenze anche dal punto di vista didattico e della ricerca. Continueremo a fare ricerca. Abbiamo due primari che sono professori universitari".
"Noi siamo un'azienda ospedaliera, teoricamente più produci - dice - e più guadagni. Voglio fare in modo che la mia azienda sia la migliore e che abbia una forte capacità attrattiva". "Ci sono degli standard di pesatura per ogni singolo ospedale: Villa Sofia -Cervello non è posizionata malissimo ma sicuramente non è ai vertici. Dati che ciascuna azienda dovrebbe rendere pubblici. In modo che i pazienti possano potere scegliere. Voglio rendere pubblici tutti i dati di attività dei due ospedali, in modo che se ci sono delle eccellenze vengano tirate fuori, se ci sono dei minus di attività, io quel reparto o lo cambio o lo sopprimo".

"Noi abbiamo un punto nascita elevatissimo con più di 2 mila parti all'anno, di ottimo livello. Questo punto nascite deve essere ancora di più reso forte, garantendo h24 il parto indolore". "Tra i miei obiettivi - aggiunge il neo commissario - c'è anche quello di coinvolgere le cliniche private. Tutto il privato accreditato, se riesce a dare maggiore efficienza di sistema". "Già, ho avuto - conclude Sampieri - un primo approccio con i sindacati, che è stato delizioso. Un incontro in assoluta armonia. Resistenze al cambiamento ritengo di non doverne avere. Tutti gli uffici, tutte le singole unità operative sono travolte da un'ondata di cose nuove. E' difficile resistere ad un cambiamento proposto da una specie di carro armato che viene avanti. Ti puoi mettere lì ma non riesci a fermarlo. Devono adeguarsi e si adegueranno". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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31 gennaio 2013
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