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Vinta la battaglia di Greenpeace per avere dei giocattoli di plastica non velenosi

Il Parlameto Europeo bandisce sei sostanze tossiche impiegate per ammorbidire la plastica

08 luglio 2005

I giocattoli di plastica venduti in Europa dovranno essere più sicuri dopo la decisione di tre giorni fa (martedì 5 luglio), del Parlamento Europeo di bandire sei sostanze impiegate per ammorbidire la plastica.
Dopo le prime denunce di Greenpeace (datate 8 anni fa), interminabili manovre dell'industria chimica, voluminosi studi e bandi temporanei, i bambini europei saranno finalmente protetti da 6 tipi di ftalati, un gruppo di sostanze chimiche sospettate di causare danni ai reni, al fegato, al sistema riproduttivo.
Queste sostanze, infatti, (DEHP, DBP, BBP), sono state bandite da tutti i prodotti per bambini senza limite di età, mentre altre tre (DINP, DIDP and DNOP) sono state proibite solo per giocattoli e altri articoli per l'infanzia destinati ad essere introdotti nella bocca.

''Abbiamo aspettato davvero troppo per questa decisione e ci auguriamo che il prossimo passo sarà l'inserimento nella nuova normativa chimica europea, 'Reach' dell'obbligo di sostituire i composti chimici pericolosi con alternative più sicure'', ha commentato la notizia Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento. ''Se i genitori vogliono essere più sicuri - ha aggiunto -, intanto, non devono comprare nulla in PVC o vinile, perché le leggi non ci proteggono ancora abbastanza''.
Greenpeace ha testato una serie di giocattoli di plastica come bambole, paperelle per il bagno e giocattoli per la dentizione nel '97 e due anni dopo il Parlamento europeo approvò un primo bando temporaneo agli ftalati, mentre in Italia un decreto ministeriale ne vietava l'impiego in alcuni articoli per bambini al di sotto dei 3 anni.
''Il bando raggiunto sottolinea quanto sia lento l'attuale processo di regolazione dei composti chimici e allo stesso tempo mostra l'urgente bisogno di una normativa più stringente'' ha detto Vittoria Polidori precisando che ''l'industria chimica europea, nonostante sia la maggiore al mondo, ancora immette sul mercato sostanze non testate in modo appropriato''.

Lo scorso aprile, in Italia, Greenpeace ha analizzato dei giocattoli, tra cui ''Spiderman Flip'n zip'' e ''Barbie Fashion Fever'' di Mattel, trovando concentrazioni elevate in particolare di di-isononil ftalato (DINP), un altro ftalato indesiderato.
Per questo motivo, sia sul sito dell'associazione che in tutta Italia, grazie all'impegno dei Gruppi Locali di Greenpeace continua la raccolta di firme per chiedere una chimica più sicura, una normativa 'Reach' più forte che preveda l'obbligo di sostituzione delle sostanze pericolose.
''Oggi - ha concluso la Polidori - abbiamo l'opportunità di arrivare ad una effettiva tutela dell'ambiente e dell'uomo se 'Reach' non verrà ancora indebolito dalla pressione della industria chimica, che ha già ottenuto la esclusione della maggior parte dei 100 mila composti immessi sul mercato europeo''.

Fonte: Associazione Internazionale Stampa Estera

- Giocattoli al veleno! (Guidasicilia.it)

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08 luglio 2005
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